Maledetta Afrodite! Maledetto il giorno che ascoltasti il mio pianto e facesti di lei una donna vera… Maledetto il movimento lento della sua gamba destra sul busto eburneo ancora immobile di statuaria bellezza; e maledetto ancor di più il momento in cui la sua bocca nominò la prima parola: “Amore”.
Maledetto il senso di fuga perenne che ho sperimentato immediatamente, e immediatamente dopo il suo primo passo. Maledizione, maledizione e maledetto me che cerco ancora di farle assumere la stessa identica statica posizione dell’avorio che io plasmai. La statua che mi innamorò ora mi gira per casa e svolge volgari azioni quotidiane. La statua che mi innamorò ora non dura zitta e ferma per più di due minuti. Afrodite, la mia vita non vale quei due minuti. Maledetta! perché non senti ora che piango e piango ancor di più?
gaetano vergara © 1992
ascoltera’ Afrodite di nuovo il suo pianto?….
me lo domando, mentre non trovo riposo e la mia anima e’ sofferente, piu’ che sopita…
un caro saluto
marietta
millenovecentonovantadue.
L’anno di Afrodite?
L’anno di Gaetano?
L’anno in cui Afrodite ha smesso di tacere?
La sera in cui Gaetano ha pianto?
E duemilaequattro:
L’anno in cui Aitan nasce?
lancia un urlo ad Afrodite?
L’anno in cui Gaetano vorrebbe veder anche una sola lacrima di Afrodite?
L’anno in cui Gaetano si permette di piangere?
Un abbraccio, elos
Un saludo, amigo Gaetano.
…..sai…nell’aprire il tuo blog…sapevo che c’erano parole nuove…e in questo amore “statuario”…come sempre alimentato dal tuo splendido sentire…mi ci vorrei perdere…comunque….tra le lacrime….
:)