(música y canciones provincianas y universales)
Ieri, presso la Casa delle Arti (ex Casa del Balilla) di Succivo, ho assistito ad un’intensa e generosa performance di Daniele Sepe e del suo gruppo. Vediamo se me li ricordo tutti: Daniele Sepe (sax tenore e soprano, flauti, ocarina e zampogna), Auli Kokko (voce e percussioni), Massimo Ferrante (voce e chitarra), Piero De Asmundis (tastiere), Lello Petrarca (basso), Enrico Del Gaudio (batteria), Marzuk Mejri (darbuka ed altre percussioni).
Per chi ancora non lo conoscesse (peggio per lui, o per lei), Daniele Sepe è un sassofonista e polistrumentista napoletano che ha cominciato la sua multiforme attività pubblica con il “Gruppo Operaio ‘e Zezi di Pomigliano”, ed oggi produce musiche ed eventi sempre in bilico tra jazz, riscrittura folk e tradizione colta. Un bel tipo che ha incontrato nel suo cammino Roberto de Simone, Roberto Murolo e Roberto Schiano (tanto per fermarci ai Roberto), ma soprattutto una persona piena di interessi e curiosità musicali, culturali e politiche.
Nei suoi dischi e nei concerti è facile trovare uno standard jazz accanto (o giustapposto) ad una canto di protesta pugliese, ad un canone classico o ad una zamba sudamericana, oppure vi può capitare di sentire suoni di ciaramella che si intersecano con linee di basso dub o con tastiere distorte come chitarre rock. Il tutto con la voglia di divertirsi e comunicare attraverso suoni e parole di tutto il mondo. Ed è bello che molte di queste parole passino per la voce cristallina e virtuosa di Auli Kokko, cantante svedese naturalizzata napoletana da vent’anni. Una dimostrazione vivente di come, attraverso i suoni, sia possibile sentire negli altri una parte di sé stessi.
Durante i concerti di Daniele & Co. non mancano mai canzoni di circostanza, manifestazioni di dissenso, canzoni urgenti e riflessioni politiche. La loro vuole essere in ogni senso musica militante. Negli ultimi dieci anni, li ho seguiti spesso in concerto e sui dischi. Ma ieri ci sono stati due momenti, in particolare, in cui il gesto politico ha saputo farsi con arguzia e ironia specchio di questi nostri disastrati tempi: in uno, dopo che Massimo Ferrante aveva chiesto ed ottenuto il coinvolgimento del pubblico in funzione di coro, Sepe ha riflettuto attraverso una gustosa performance su come sia possibile per un fesso con un microfono (senza offesa a Ferrante, naturalmente, che lì faceva la parte del simbolo) condizionare un’audience fino a far ripetere ciò che si vuole ad una massa acritica di uomini e donne; in un’altra si è avuta una drammatica rappresentazione delle lezioni di democrazia che gli USA impartiscono nelle terre del lontano oriente (con tanto di mutande sulla faccia e corda al collo del volontario immolato per la lezione).
A fine concerto, io ed il mio amico Francesco, dopo una lunga chiacchierata con Auli, abbiamo preso due cd: io, Anime Candide (senza rendermi conto che si trattava dell’edizione internazionale di un cd già in mio possesso nell’edizione del Manifesto) e Francesco il bel cd Conosci Victor Jara?, dedicato a Maddalena e ad Ines, due giovani napoletane morte in un incidente aereo a Quito. Ad Ines, mia collega e amica, è dedicata anche l’Associazione Napoletana Ispanisti “Ines Bellomia”.
Ma queste sono altre note.
Caro Aitan, non sai quanto mi fa piacere leggere questo tuo scritto su Daniele e compagni..e un po’ ti invidio, ché quest’anno io non l’ho visto nemmeno una volta. Daniele, Auli, Massimo e gli altri sono dei grandi artisti.
Hai letto ció che dice Daniele à propos di tradizione-non tradizione e pizziche sull’editoriale della sua pagina?
Un abbraccio, Vio
Molto bello anche Jurnateri..
ciao
lub
saluti
:-)
Questi ragazzi sarebbero contenti di leggere una simile recensione.
Non era scema la frase che mi hai lasciato. Grazie!
Ciao
No comment.
Jacinto Chiclana.
Mbè ‘Aità appena vieni a Napoli riportami Anime Candide che te lo cambio con qualcuno che non hai
‘O Sepe
;-)))…. Aitan poi me la spieghi …. sarà l’età ciao!!!
PERCHE’ GAETANO, PERCHE’? TI SEI FATTO ROLLARE LA FACCIA, E NON TI CHIAMI NEMMENO MARIA…
:-) peccato non aver avuto la possibilità di assistere :-)
Viejo Payaso, me gustó mucho la favoletta de abajo (mi scusi, pero mi italiano no alcanza para escribir demasiado). Al Sepe será difícil que lo conozca, pero suena fantástico. En fin, un gran saludo
Santiago (de Ficticia (y a ver si te das una vuelta más seguido))
un paio di anni fa ho potuto assistere ad un bel concerto di daniele sepe proprio qui dalle mie parti, durante il festival paleariza di cui ho parlato nei miei post estivi:davvero una bella serata di musice a di riflessione
un saluto
buonanotte
marietta
Sono stato quí, e mi ci sono trovato bene.
non ho avuto ancora il piacere di ascoltare il tuo amico Sepe ma sono sicura che, essendo musiche militanti, diventeranno di gran moda…
l’ho appena conosciuto Sepe…è straordinario e incredibilmente vulcanico ….
ciao aitan…buona giornata!!!!!
Non ti preoccupare. Come si dice: passata l’incaz…..a!!! un po’ di foto sono sui link. é parte di un lavoro su un ex-carcere di prigionieri politici.Il resto a presto.html permettendo.
Un abbraccio
Ottimo Sepe, e altrettanto ottimo il suo lavoro per far conoscere in Italia il grande Victor Jara!
Un saluto.