Chorar de barriga cheia. Serenamente.
Ed ora al rientro ti chiederanno (serenamente) come hai trascorso questi giorni festivi
e aggiungeranno (in tono mesto) qualche ovvia considerazione (come farne a meno?).
Serenamente, dirai, in una tranquilla cittadina del Nord Europa
(Bielefeld, North Rhein Westfalia, aggiungerai per chi ama perdersi tra le coordinate).
Serenamente,
giocando a carte e scambiando tenere bugie al caldo delle pareti addobbate.
Serenamente,
frequentando matinée di jazz da camera, design finnico e foto minimaliste rese pleonastiche da troppe spiegazioni.
Serenamente, serenamente,
facendo shopping in megastore brulicanti di clienti afferrati all’ultimo oggetto (un lettore MP3, un telefonino, un vibratore di grido) che possa riempire i solitari vuoti (quelli che con niente possono essere riempiti).
Serenamente.
Serenamente,
disegnando un po’ ed un po’ leggiucchiando
(mahoma!, se ti sentisse Juan sin tierra!)
e un altro po’ (poro-poro-popò) suonicchiando il flauto
(mingus!, se fosse qui Thelonious approverebbe il gerundio diminutivo e ti chiederebbe ragione di tante note balbuzienti).
Serenamente,
inanellando versi che esulano dal tuo ritmo
(e sentire che anche tu esuli dal tuo ritmo, in questo scorcio di anno nuovo, vita risaputa).
Serenamente, in una sauna stracolma di gente
(‘cazzo ne potevate sapere che il giovedì era il giorno dell’anziano, con sconto del 30 per cento sull’entrata degli arzilli avventori over 60 (tanti ciondoli penduli e nessuna -o quasi nessuna- vecchina abbastanza sensibile al reklamizzato appello. (Abbastanza sensibile da mettere in mostra le robe mosce, intendi dire, ma eviti la sottolineatura per non offendere la suscettibilità di alcuno))).
Serenamente,
in mezzo a qualche candido giorno di neve appena macchiato dalla visione di un uomo malfermo e malandato, il corpo prostrato a 90 gradi portati avanti a piccoli passi tremolanti (movesi il vecchierel canuto e stanco, mentre tu ti diverti a scivolare sulle strade ovattate).
Serenamente, serenamente, serenamente, in una notte di capodanno tra tedeschi e brasiliani a parlare d’altro e tornare sull’argomento, chorando de barriga cheia come dalle tue parti si fotte piangendo.
Serenamente, a scoprire ristoranti greci, anatolici ed autoctoni (evitando istintivamente quelli malesi, tailandesi ed indonesiani).
Serenamente, a cercare note inconsuete nei grandi magazzini o nei negozietti second hand sparsi per la regione (ed incontrare la voce di Greetje Bijma grondante di gemiti, gorgoglii, gioie e grida).
Serenamente, passeggiare tra gli enormi sempreverdi ed il silenzio rotto solo dai vostri passi.
Serenamente, mentre la TV vi aggiorna sulla catastrofe e dal chiosco della stampa internazionale ogni paese conta le sue vittime (nessuna meraviglia, se tu per primo ti scopri molto più colpito dalla notizia della morte del padre del tuo amico che dalla fine improvvisa delle moltitudini anonime dell’Oriente lontano).
pervinka ha detto:
serenamente ,diciamo, son finite le feste e che palle togliere le palle !!!
(dell’albero di Natale):-)
bentornato tra noi.
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odyseo ha detto:
Serenamente, mientras pasa la vida delante nuestra, con sus contradicciones, con sus miserias y sus alegrías, con la naturalidad con la que pasan los años….
Un saludo
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puntoB ha detto:
Era tanto che non passavo da te… Buon anno, amico mio.
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utente anonimo ha detto:
Aità, per te la serenità è finita…… sei tornato tra noi e non ti daremo pace……. forza con la musica…….. forza col tango!!!Jacinto Chiclana.
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farolit ha detto:
Valà che non ti è andata poi così male questa “vacanzuccia”.
Rimani un uomo fortunato!
Siine pienamente consapevole e godi di te.
Io in queste vacanze ho scoperto un duo portegno maravilloso.
Aida Albert – Fernando Tavolaro.
Voce e chitarra
Chissà, forse li conosci già.
Ad ogni modo io ti regalo e dedico un loro assaggino in mp3 su
http://www.albert-tavolaro.underbit.com.ar/
Ti so “buogustaio” dunque apprezzerai.
Ciau!
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dariocicchero ha detto:
serenamente 2005…
un abbraccio dario
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justannie ha detto:
Aità, sei stato nominato!(Ieri sul Corriere della Sera)
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Arla ha detto:
Me gusta leer los accounts de tus viajes.
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amarcord69 ha detto:
Invidio chi puo’ usare la parola serenamente cosi’ serenamente.
Mi spiace che il suo link si veda male, non so cosa farci, non so nemmeno cos’e’ quasi firefox
un abbraccio
marietta
ah si…bentornato!
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amarcord69 ha detto:
signor aita, per favore, venga a vedere nel mio blog il ps che ho aggiunto al post sui mobili, cosi’ magari mi rendo conto di quello che sta succedendo co sto firefox!
grazie, marietta
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smurf ha detto:
In riferimento al tuo commento:
Sì, si vede, ma tanto scrivo meglio io di montalbano, anzi camilleri, quindi fai meglio a leggere me ;-))
Ciao
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melusinach ha detto:
ben tornato :-)
pure io ho letto di te sul corriere (questa buffa sensazione che sul giornale parlassero di un mio quasi parente… :-)
e si, hai colto quel sentimento di chi è esterefatto dal dramma, ma non può sentirsi in colpa per non morire di dolore per ogni persona scomparsa. Serenità è anche stare. Esserci, nella propria limitatezza :-)
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aitan ha detto:
Ma cosa avranno detto di me sul Corriere? Io non ho letto quell’articolo e mi chiedo (vi chiedo, chiedo a chi ha letto) se hanno speso più di un rigo per questo blog e se vale la pena che me lo metta a cercare il corsera di ieri.
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melusinach ha detto:
ri OT : dicevano che hai vinto un premio in blogrodeo, parlavano dei blog in generale (con i soliti giudizi che conosciamo), però non tutto l’articolo era malvagio in effetti, forse ti converrebbe reperirlo, suvvia :-)
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aitan ha detto:
Grazie, Melusinach, per la tempestiva e gentile risposta (peraltro, ad onor del vero, io non ho vinto alcun blogrodeo, ho solo ricevuto una menzione speciale all’ultimo pata-concorso organizzato da Gabryella).
;o)
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aitan ha detto:
Grazie, Melusinach, per la tempestiva e gentile risposta (peraltro, ad onor del vero, io non ho vinto alcun blogrodeo, ho solo ricevuto una menzione speciale all’ultimo pata-concorso organizzato da Gabryella).
;o)
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aitan ha detto:
Grazie, Melusinach, per la tempestiva e gentile risposta (peraltro, ad onor del vero, io non ho vinto alcun blogrodeo, ho solo ricevuto una menzione speciale all’ultimo pata-concorso organizzato da Gabryella).
;o)
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afrodea ha detto:
Il tragico di un quadro è nel contrasto delle tinte. Che banale sarebbe un cordoglio senza l’ombreggiatura di un cuore, suo malgrado contento…
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reginadelsole ha detto:
che il padre del tuo amico e tutti coloro partiti per lo tsunami e tutti gli altri che se ne sono andati e se ne andranno, si ritrovino a giocare a carte ed ascoltare jazz, serenamente..
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utente anonimo ha detto:
buona giornata e buon anno amico mio questa volta mi hai commosso nel profondo, questo pezzo è, vorrei dire “serenamente commovente”. Terribile e specchiabile su ognuno, per ognuno. Ben ritrovato, ora anche excite pare ripreso, ha bisogno di respirazione bocca a bocca ogni tanto. un bacio
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stepa ha detto:
Ciao, Aitan, un saluto.
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