
Questa qui sopra è una delle decine di foto che ho scattato tra la pazza folla lo scorso sabato notte.
Se vi va di vedere qualche altra immagine della Notte bianca di Napoli cliccateci sopra (e poi ricliccateci).
Per una volta mi sono lasciato trascinare dalla fiumana umana. Allegro plancton sorretto dal flusso nel ventre della balena napoletana.
(Sebbene non sia riuscito a godermi nessuno degli eventi programmati, sono contento di aver visto tanti italiani finalmente appiedati.)
E ad un certo punto non si trovava neanche un bar per fare la pipì. Ma ho voluto esserci, ci sono stato ed è andata bene così.
C’è stata una notte bianca anche nella mia piccola città, Sassari. Beh … notte proprio no, perché alle due tutte le iniziative culturali erano finite. Però è stato meraviglioso riscoprire la città in questo modo, fra happening di teatro e danza in ogni angolo, concerti jazz per le strade, mostre. con i negozi aperti a fare da contorno. La provincia ha perso l’abitudine di vivere il cuore della città (la mia almeno). Questo è stato un piccolo segnale di vita che la nuova amministrazione ha voluto dare dopo cinque anni di devastazione culturale operata dal centrodestra. L’idea della notte bianca andrebbe replicata ovunque, anche senza bisogno di ricorrere a grossi nomi. Siamo un paese ricco di risorse anche a livello locale, spesso sono nascoste, vivono in difficoltà ma sono vive. Che le si cerchi è già un segno di una politica differente che vuol dare un senso alla vita più alto.
Due parole su Napoli. Ho alcuni amici in questa città, ci sentiamo ogni tanto e mi regalano lo spirito della loro città. Un giorno verrò a trovarla per far mio quello spirito, questo è più che certo.
Ciao
ti immagino trasportato da una processione a mo’ di fiume umano per i vicoli inestricabili di napoli….
“Allegro plancton sorretto dal flusso nel ventre della balena napoletana” è la migliore definizione che ho letto di quella massa di persone.
Totentanz mi ha preceduto! “Allegro plancton sorretto dal flusso nel ventre della balena napoletana”. resoconto stringato, ma con questa definizione hai detto tutto!
Credo sia stata la più bella Notte Bianca tra tutte quelle tentate.
Un’ulteriore testimonianza di come, e quanto, la città di Napoli riesca ad essere meravigliosamente versatile.
Gli eventi programmati sono nient’altro che un pretesto.
Io ero a Roma. Chi c’è stato mi ha raccontato che c’era troppa gente per godersi gli spettacoli, sarà…
Per quanto riguarda il problema del traffico napoletano mi piace molto l’idea di De Crescenzo nel suo libro Oi dialoghi : vietare l’uso delle automobili e rendere Napoli un’ immensa isola pedonale. A detta sua si risolverebbero molti problemi…un po utopistica come cosa.
QUIERO IR A NAPOLIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
grazie del reportage!!!! :) ciao, z
Hola profesor,sono Davide Orefice un vostro ex alunno,non so se ricorda di me,comunque la “noche blanca napolitana”è stata una grande cosa che ci ha fatto sentire orgogliosi di essere napoletani…infatti è una delle poche volte che abbiamo sentito parlare bene di napoli da chi cerca sempre di far emergere napoli come una città invivibile per i suoi mille difetti…ma è una città ed un popolo bellissimo.la saluto,un grosso abbraccio non mi scorderò mai dei sui insegnamenti di vita prima che solastici…spero di rivederci presto.
beato lei!mi sareppe piaciuto esserci!
riguardo alle amebe, io sono un’ameba geneticamente modificata, per questo bloggo!!!
;-DDD
baci e abbracci
marietta
buondì.
Ha perfettamente ragione, caro Ruckert, le notti bianche andrebbero replicate ovunque, anche senza bisogno di ricorrere a grossi nomi. Ma se le finanziarie continuano a tagliare fondi, non resterà neanche denaro per tenere i lampioni accesi.
Napoli è una città in cui lei sarà sempre il benvenuto.
Grazie a NicDwaRazy, Totentanz e Jaero da parte di un microscopico organismo di quell’allegro plancton.
Evviva, Acilia. Viva Napoli, viva la notte, e lunga vita al Regno delle due Sicilie (vabbe’ forse mi sono lasciato un po’ prendere la mano).
Laguna, sai bene che io sarei il primo a sottoscrivere l’idea De Crescenzo, e sarei così utopista (o così realista) da estenderla a tutta l’Italia, a tutta l’Europa, a tutto il mondo. Tutti contenti e appiedati, o seduti calmi calmi nei mezzi pubblici, magari con un buon libro in mano o nelle orecchie un live di Veloso, una ballad di Coltrane o Atom heart mother dei Pink Floyd.
Pues, Arla, venga, Nápoles la espera.
Grazzzzzzzzzzzzie a te per passare di qui, Zop.
!Hola Davide!, es un verdadero placer verte por aquí. Claro que me acuerdo de ti y, a pesar de todo, soy yo también orgulloso de ser napolitano. Spero che tu capisca ancora un po’ di spagnolo: spero che quel barbone del tuo prof ti abbia insegnato qualcosa che ti serva ancora, e non solo nozioni azzeccate con la sputazz… Scherzi a parte, mi riempie di orgoglio che tu ed altri dei tuoi compagni vi manteniate ancora in contatto con questo vecchio prof attraverso e-mail e blog. Qualcuno dei tuoi compagni, ogni tanto, si fa vedere pure su castellano.
Ricambio abbracci e baci, gentile signora marietta
Buenos días anche a te, 0Paola0, anche se non so se ho il piacere di conoscerti (magari sei anche tu una mia ex… alunna).
Eri presente al discorso “strozzato” di Beppe Grillo sulla privatizzazione della vostra rete idrica cittadina… vabbè ma si è censurato da solo e quindi non lo hai potuto sentire.
Devi esserti divertito molto, ti ci è voluta una settimana per riprenderti ;-)
Ciao aitan
Un saluto, Aitan.
Ma hai letto Masullo su “Il Mattino”? Lo trovi sul mio blog.
No, Saltino, non ero presente al discorso di Beppe Grillo. In piazza Dante ci sono arrivato quando già lo avevano bloccato. In verità sono sceso in strada dopo l’una e mi sono fermato solo ad ammirare artisti di strada. Non mi andava di buttarmi nei luoghi deputati più affollati e canonici. Rousseau nella Lettre a D’Alambert scriveva: “No, non sono queste le feste del popolo… il popolo deve essere lo spettatore di se stesso, deve essere attore e vedersi e amarsi negli altri…”.
Ed ha ragione Smurf, la talpina, almeno a metà: mi ci è voluta una settimana per riprendermi; e, in verità, mi porto ancora addosso un pesante raffreddore.
Ricambio il suo saluto ed esprimo il mio piacere di rivederla da quieste parti, caro Stepa
Quanto a te ed al buon Nosferatu Masullo, amabile Meriggio, ti ribadisco che già nel Flusso della notte bianca, avevo pensato alle borboniche Feste Farine e Forche. Nihil sub sole novi, e neanche sotto la luna della notte napoletana: la festa è uno strumento della politica, come la farina e la forca lo sono della persuasione (cito gli Area dalla fine degli anni ’70). Abbiamo tanto bisogno di qualche Carnevale che ci faccia vivere per un giorno il mondo al revés e le gerarchie upsidedown. Semel in anno licet insanire [visto che cominciano a passare di qua i miei alunni mi metto a latineggiare per sembrare più autorevole (e spero solo di non aver confuso forme verbali e desinenze)]; poi vengono le forche di tutti i giorni e speriamo che arrivi pure la farina quotidiana. Amen.
splendida sequenza fotografica, caro,
complimenti!
La Peroni/Heineken è ovviamente la Mia preferita…
Mia H.
Carissimo Getano, belle foto davvero:
io lo scorso anno ero stato a quella romana, ma era finita in un disastro… mio personale…
;-)
Grazie a Mia Hoffmann ed a Williamnessuno per incoraggiare le mie scarse capacità fotografiche.
Sarà per la lunga convivenza con chi della fotografia ha fatto un’arte e una professione, ma io ho sempre nutrito scarsa fiducia nelle mie inquadrature.
alla notte bianca di napoli non ho visti neppure+una persona sorridere….
tutti che sbuffavano perchè non i poteva camminare…
no…mai più.