• AitanLink
  • Su di me
  • E-mail
  • News
  • Immagini
  • Versículos
  • Textículos

((( aitanblog )))

~ Leggendo ci si allontana dal mondo per comprenderlo meglio.

((( aitanblog )))

Archivi Mensili: giugno 2006

Un’e-mail dalla Siria e un textículo egiziano

26 lunedì Giu 2006

Posted by aitanblog in da lontano, texticulos, vita civile

≈ 20 commenti

 

Qualche tempo fa, si tratta di mesi ormai, un amico siriano mi ha mandato uno di quei messaggi circolari che aiutano a riflettere su come gira il mondo mentre la bocca e gli occhi accennano una smorfia o un amaro sorriso che si fanno specchio di quello che sentono la testa e il cuore.
Oggi mi è capitata nuovamente tra le mani l’e-mail originale. È scritta in inglese: Rashad studia economia e finanza a Damasco, in un’università americana che alterna corsi in presenza a corsi a distanza, e si dibatte tra il fascino per la cultura made in USA (film-hollywoodiani, pepsi-‘n-coca-cole e berretti-da-baseball) e l’odio per la politica estera gringa (qualche volta racconterò a chi ancora non lo sa come la parola gringo sia nata in Messico a memoria perenne dell’espressione: “Green go home!”).
Ok (0 Killed / Orl Korrect), la smetto con le divagazioni e vi faccio leggere questa storiella esemplare appositamente tradotta in italiano per i non anglo-leggenti (ma magari avrà già fatto il giro dei vostri PC attraverso altri canali):

New York. Un uomo passeggia per Central Park. Improvvisamente, davanti a lui una ragazza viene aggredita da un pitbull. Lui le corre in aiuto e ingaggia una battaglia col cane. Dopo una strenua lotta, riesce ad uccidere l’animale e salva la vita della ragazza.
Un poliziotto che ha assistito a tutta la scena, gli si avvicina e dice:
— Sei un vero eroe, domani potrai leggere su tutti i giornali: “Coraggioso concittadino di New York salva la vita di una ragazza.”
Con un filo di voce, l’uomo sussurra:
— Sì, ma io non sono di New York!
— Ok, amico, allora scriveranno: “Coraggioso americano  salva la vita di una ragazza.”
— Ma io non sono neanche americano!
— Benedetto ragazzo, di dove cavolo sei, allora?
— Io… sono pakistano!
Il giorno dopo, in prima pagina: “Islamic extremist kills innocent American dog.” (Ovvero “Estremista islamico ammazza un innocente cane americano.”)

Come postilla e per affinità tematica, traduco (dallo spagnolo, questa volta) anche un mio textículo di argomento islamico pubblicato su Ficticia a novembre del 2005 (il va sans dir che per gli hispanohablantes è preferibile leggere la versione originale, che suona anche meglio):

La tawba di Tarik

Seduto in un caffé di Roma, Tarik sorseggia il suo primo cubalibre. Mohammed ci ha proibito il  vino, ma non ha detto niente del rum.
Da uno schermo tre metri per due, Shakira muove il culo in una parodia della danza del ventre che lo riporta al Cairo della sua infanzia. Si rivede bambino, impegnato a vendere hashish ai turisti in cerca di piramidi e percezioni primordiali; si ritrova davanti a un televisore in cui sgambettano due gemelle bionde; rivive l’emozione del momento in cui si rende conto di avere abbastanza soldi per il viaggio, alhamdulillah.

Al secondo bicchiere, è un clandestino di 18 anni che approda sulle coste di Lampedusa a bordo di un gommone libico. Molti compagni sono rimasti nelle acque del Mediterraneo; uno ha appena esalato l’ultimo respiro sulla sua spalla. Grazie ad Allah, all’indegno Tarik è toccata una sorte migliore. Ed ora soffia  lontanissimo il vento lugubre di quel mare.
Così ha voluto l’Onnipotente e a lui, al misero Tarik, è andata proprio bene. Ma’Ashallah, Ma’Ashallah! Sia fatta la sua volontà!
Grazie a Dio, lavora da tre mesi in un International Service Point. E gli resta tempo per studiare, mentre gente di ogni parte del mondo chiama in ogni parte del mondo e naviga nella realtà parallela di Internet. No, non può proprio lamentarsi, è un lavoro pulito e ben remunerato, alhamdulillah!

— Cameriere, un altro cubalibre!

Bevendo il terzo bicchiere, Tarik sa già che domani  si vestirà di valori assoluti e si lascerà scoppiare nel metrò. Inshallah!

Aggiungo un piccolo glossario esplicativo per i non arabo-edotti e mi scuso per l’involontaria babele che si è venuta a creare in questo post (effetto secondario della realtà globale che lo sottende):

Alhamdulillah = “Grazie ad Allah”.
Inshallah = “Se Allah vuole”.
Ma’Ashallah = “Sia fatta la volontà di Allah”.
Mohammed = Maometto (che in italiano suona etimologicamente denigratorio, come una contrazione di Mal-commetto).
Tawba = Pentimento e scelta della giusta via, azione di rivolgersi ad Allah e abbandonare gli errori chiedendogli perdono per averli commessi e impostando un cammino di purificazione (ecco, una tawba è più o meno questo; ma sarei grato a chi, musulmano o esperto del Corano, volesse correggere o integrare queste sintetiche ed approssimative definizioni).

 

Finché c’è tempo, andate a votare.

26 lunedì Giu 2006

Posted by aitanblog in otherstuff

≈ 11 commenti

Non fate i fessi!

(Pare che quella di oggi sia una partita decisiva.)


 Aggiornamento delle 19 e 30

Qui fuori è tutto un delirio di botti e cori. Non mi aspettavo tanta esultanza per questa vittoria.
E dire che qui in Campania si è votato meno che altrove…


 

 

MR VII

20 martedì Giu 2006

Posted by aitanblog in otherstuff

≈ 18 commenti

Muito Romântico
settimo frammento

despertar el alma dormida

Eri chiusa in una piramide di vetro. Le nostre mani aderivano alla stessa porzione di parete fredda. Parlavi, parlavi, però a me non arrivava suono. Ti ho fatto segno di usare il microfono. Lo hai fatto. Ma dal mio lato si percepivano solo fruscii, monosillabi rotti, rutti elettronici e sibili strazianti da effetto Larsen. Ti ho scritto su un pezzo di carta di accendere il computer, digitare QA e premere F10.
Finalmente il suono suadente della tua voce ha cominciato a rianimarmi ed accarezzarmi l’udito. Hai schioccato un bacio sui vetri. Anch’io l’ho fatto. La piramide si è disfatta ai nostri piedi. Le tue labbra sono venute a contatto con le mie e si sono intrecciate avide. I nostri corpi si sono fusi e confusi tra il rumore di pezzi di vetro infranti e lo scoppio del monitor fracassato al suolo con unità centrale, mouse, tastiera e dischetti. Ci siamo risvegliati su un tappeto galleggiante nelle acque del Mar Rosso. Abbracciati a Lisbona. Diretti in Australia o dentro di noi.

 

Cos’è l’endecasillabo?

15 giovedì Giu 2006

Posted by aitanblog in otherstuff

≈ 30 commenti

“Cos’è l’endecasillabo?”, mi chiedi,
con l’occhio fisso nella mia pupilla.

L’endecasillabo è una gabbia
in cui mi adagio e mi piace stare,
come cullarsi al suono del mare
avvolto tra orizzonte e sabbia.

(Sono catene anche le tue braccia
ed il vento che soffia sulla faccia;
catene il vizio che ci attira
e la terra su cui la vita gira.)

L’endecasillabo è la struttura
che ingloba col senso la parola
e marca il tempo e l’andatura
assunta dal pensiero che s’invola.

L’endecasillabo è una gabbia
con spranghe di vento sale e nebbia.

(Son invece sonetto i quattordici versi
che precedono questo greve alessandrino
e questi altri buttati giù a come viene,
senza regole lacci né lacciuoli,
andando però a capo prima che s’esaurisca
il rigo o il filo tenue del pensiero
che s’invola – o s’incavola.
Ciò nondimeno, va detto che chi prende il ritmo
tira fuori metri classici e assonanti
anche quando non conta, o conta poco.)
E conta poco il resto
se poco conta
e canta poco
o nulla.
…
..
!

“Cos’è l’endecasillabo?”, ripeti,
mentre fissi nella mia pupilla
la tua pupilla nera.

“Cos’è l’endecasillabo! E me lo chiedi?
L’endecasillabo sei tu,
amore mio.”
…
..
.

(Così lei si allontana
felice e soddisfatta,
mentre tu non puoi sapere
com’è buono il cacio con le pere,
figurarsi quell’endecacaspito!,
ma contando le sillabe
eviti la conta delle pecore
per conciliare il sonno
che arriva con affanno
come ogni santa notte
di ogni beato giorno.)

Va bene, basta ora,
mi tolgo di torno
prima di tornar
padron di me
e dei miei
troppi
se,
…
i miei
doppi me.

Pe-re-pé
pere-pé
perepé

. . . e
chest’
è. .
…
.

di isole, arcipelaghi e rimandi

11 domenica Giu 2006

Posted by aitanblog in otherstuff, recensioni

≈ 26 commenti

La rete è fatta anche di rimandi ad altri fili della comunicazione che si intrecciano coi nostri o vanno per il loro verso preoccupandosi poco o nulla del senso.
Il senso cresce (il senso cresce in mano a lei) in un’intricata matassa di file che si ingarbugliano, che si incontrano, che si riperdono, ma potrebbero tornare a incontrarsi in ogni momento.
La rete è l’arte dell’incontro; come la musica; come la vita.
La musica di insieme, la vita e la rete sono metafore dell’arcipelago: un mucchio di isole unite dal mare che le separa.

Tutto questo scrivo di buon mattino, dopo un giorno denso denso, senza troppo preoccuparmi della direzione (il senso) che prendono le mie parole, usando meccanismi associativi ed abusando di un linguaggio allegorico che tante volte può servire per indagare nuove derive del senso (l’allegoria invola e svela il significato ultimo di quanto vado dicendo, di quanto vado scrivendo).
Tutto questo, all’alba di due feste che non vi dirò, in cui ho rivisto geeènte e rimesso in  comunicazione la mia con altre isole (in fondo facciamo tutti parte di un solo immenso arcipelago contenuto nel cerchio conchiuso del terrarum orbe).
Tutto questo, perché m’ero seduto dietro la tastiera per ordire una trama di rimandi tra i fili della rete. Volevo, voglio, ed ora lo faccio, darvi due notizie dall’arcipelago telematico, indirizzarvi su due isole maravigliose.

Notizia e deriva numero 1
Laguna, giovane blogger (non so a voi, ma a me sembra giovane un blogger poco più che diciottenne) è stato premiato con una settimana di vacanze-studio a Salamanca e un tot di libri in lingua originale per il suo racconto Quisiera no estar aquí.  Il premio gli è stato consegnato ieri mattina alla Feltrinelli di Napoli nell’ambito dell’edizione 2006 di ¡Cuéntanos un cuento!, concorso letterario in lingua spagnola dedicato a Ines Bellomia. E vederlo così mani-festa-mente emozionato è stato una festa nella festa.

ines-logo

Un’altra commovente cerimonia è stato ricordare Ines una volta di più, che è sempre una volta di meno ed un segno forte della sua mancanza. Credevamo di avere tanto tempo…

Notizia e deriva numero 2
Zaritmac ha messo in rete un labirinto di parole, segni, sogni, bisogni che si intrecciano; un sito delle mille meraviglie con scatole cinesi disegnate in grafica low-fi; un caleidoscopio di narrazioni nei cui meandri è piacevole perdersi; una foresta in cui vagare come i cavalieri erranti alla ricerca del senso. Ed errando senza rotta, si impara, si percorrono nuove esperienze sensoriali che restituiscono frammenti di sé e di noi.

Logo del Maritac (sito web di Zaritmac)

Attenzione, non siate pigri, lo sforzo ripaga: come in ogni labirinto che si rispetti, gli ambienti si confondono e ci confondono e si moltiplicano gli specchi; come in ogni labirinto che si rispetti, ci si muove tra le stanze senza mai sapere precisamente dove ci si trova e, da un momento all’altro, si perdono le bussole e le chiavi.

(Perché la vita intreccia i sensi ai senza, l’urlo alla lirica, l’amaro al mare, e mescola tutto con amore.)
zaritmac, Controcanto, 16 maggio 2006

Racconto u-morale in forma di dialogo

05 lunedì Giu 2006

Posted by aitanblog in otherstuff

≈ 20 commenti

– Ti dico che no, non è così; per me la volontà di soddisfare le proprie voglie è qualcosa di concreto, come il pane che quella tipa stringe tra i denti e le sue guanciotte rosee che accompagnano la masticazione. Vedi come è bella?

– Io, se la guardo, mi viene da vomitare. E la trovo scomposta e ridicola. Sono sicura che è una di quelle donnette scialbe, pronte a correre dietro al primo omino che le fissa negli occhi e le fa qualche apprezzamento volgare sul colore dei capelli o sul modo di muovere il culo.

– Omino… donnetta… Ma come fai a dire certe cose? Come fai a sputare sentenze senza sapere un cazzo? Io, invece, non sono sicura di niente e di nessuno. Per me, l’unica certezza è il desiderio.

– Ah sì…iii? E allora vallo a dire a chi mangia senza appetito da decenni che il desiderio è una certezza.

– Ma io non parlavo di fragole e gelati. Mica esiste solo la fame alimentare…

– E tu diglielo, diglielo che l’unica certezza è il desiderio, a chi non ha più voglia di niente e non gli viene di farlo nemmeno se arrivasse qui Johnny Depp a leccarla tra le cosce.

– Va be’, va be’, ti stai infrigidendo; ma avrai altri desideri… Come è possibile che si possa vivere senza impulsi e senza darsi da fare per soddisfarli?

– Tu vedi tutto dal punto di vista della fregna che ti ribolle tra le gambe.

– Sei proprio una stronza! Guarda che sono desideri anche le piramidi, le torri e le cattedrali che svettano al cielo.

– Sciocchezze, chiacchiere, romanticherie. Magari la felicità è non averne di desideri. Oppure averne solo di quelli semplici semplici, alla nostra portata. Ma non lo so. La verità è che anch’io non so niente; forse ho ancora meno convinzioni di te. Nonostante tutte quelle sicurezze che mi attribuisci.

– …?

– Insomma, tu ripeti che il desiderio è l’unica tua certezza. Io ti dico di più; io, so solo che finché resto qui, non si interrompe il respiro e il cuore batte.

– Basta, basta! Taci!

– Cosa?

– Taci, taci, ti ho detto! Sono stanca. Mi sono scocciata di sentirci… Mi sono scocciata di sentirti.

– Ma…, ma…, ma sei impazzita? Cosa fai?

– Desidero che tu la smetta, mi offendono le tue parole, desidero che il tuo cuore la smetta di battere.

– Ti prego, metti giù quel coltello che mi fai paura… Ti prego, ti prego, non badare a quello che dico…, dimentica tutte queste cretinate…, io parlavo solo così per parlare… Lasciami, lasciami…

– Ogni impulso è un dovere! Voglio pace, desidero silenzio, voglio solitudine e l’avrò!

 

link al sito personale di Gaetano "Aitan" Vergara

L’aitanblog delle origini

Link all'aitanblog di splinder duplicato su iobloggo con relativo blogroll delle origini, in memoria dei tempi andati.

Accessi su WP

  • 135.863 visite

Commenti recenti

Rita Vassallo su interludio colmo di ogni …
La maestra inascolta… su La Battaglia delle Donne
Anche i bot sbaglian… su Don Chisciotte e l’intel…
guido mura su Il valore della memoria e la c…
Il valore della memo… su Fare memoria, combattere l’ind…
Una vita a precipizi… su La musica è finita, sta finend…

feed

feed ad aitanblog

Blogroll

  • Altri Appunti
  • Ancorapoesia
  • Certe piccole manie
  • Citarsi addosso
  • Colfavoredellenebbie
  • El miedo escénico
  • Falconier
  • Germogliare
  • Giacy.nta
  • Haramlik
  • Io Guido
  • Jazzfromitaly
  • Les Miroirs
  • Letteratura di Eva
  • Lunediscrittori
  • Mangino Brioches
  • mariobiancoart
  • Mrs. Quentin
  • Musa quotidiana
  • No Time to Lose
  • Panta Rei
  • Perzico
  • Pro memoria
  • Stileminimo
  • Tartina
  • Turquoise
  • Zarinia
  • Zaritmac

Categorie

link al sito web di Gaetano Aitan Vergara

Sfogliami

giugno: 2006
L M M G V S D
 1234
567891011
12131415161718
19202122232425
2627282930  
« Mag   Lug »

Indice per mesi e anni

  • gennaio 2023 (11)
  • dicembre 2022 (14)
  • novembre 2022 (18)
  • ottobre 2022 (12)
  • settembre 2022 (14)
  • agosto 2022 (16)
  • luglio 2022 (17)
  • giugno 2022 (17)
  • Maggio 2022 (13)
  • aprile 2022 (18)
  • marzo 2022 (18)
  • febbraio 2022 (15)
  • gennaio 2022 (19)
  • dicembre 2021 (18)
  • novembre 2021 (16)
  • ottobre 2021 (20)
  • settembre 2021 (18)
  • agosto 2021 (18)
  • luglio 2021 (13)
  • giugno 2021 (14)
  • Maggio 2021 (17)
  • aprile 2021 (11)
  • marzo 2021 (14)
  • febbraio 2021 (14)
  • gennaio 2021 (15)
  • dicembre 2020 (15)
  • novembre 2020 (10)
  • ottobre 2020 (13)
  • settembre 2020 (4)
  • agosto 2020 (4)
  • luglio 2020 (12)
  • giugno 2020 (10)
  • Maggio 2020 (9)
  • aprile 2020 (6)
  • marzo 2020 (13)
  • febbraio 2020 (4)
  • gennaio 2020 (7)
  • dicembre 2019 (8)
  • novembre 2019 (8)
  • ottobre 2019 (7)
  • settembre 2019 (10)
  • agosto 2019 (9)
  • luglio 2019 (11)
  • giugno 2019 (8)
  • Maggio 2019 (10)
  • aprile 2019 (3)
  • marzo 2019 (7)
  • febbraio 2019 (7)
  • gennaio 2019 (6)
  • dicembre 2018 (7)
  • novembre 2018 (6)
  • ottobre 2018 (4)
  • settembre 2018 (9)
  • agosto 2018 (7)
  • luglio 2018 (8)
  • giugno 2018 (6)
  • Maggio 2018 (8)
  • aprile 2018 (6)
  • marzo 2018 (8)
  • febbraio 2018 (6)
  • gennaio 2018 (8)
  • dicembre 2017 (6)
  • novembre 2017 (3)
  • ottobre 2017 (7)
  • settembre 2017 (3)
  • agosto 2017 (6)
  • luglio 2017 (5)
  • giugno 2017 (3)
  • Maggio 2017 (4)
  • aprile 2017 (8)
  • marzo 2017 (5)
  • febbraio 2017 (5)
  • gennaio 2017 (3)
  • dicembre 2016 (7)
  • novembre 2016 (5)
  • ottobre 2016 (2)
  • settembre 2016 (6)
  • agosto 2016 (9)
  • luglio 2016 (8)
  • giugno 2016 (5)
  • Maggio 2016 (6)
  • aprile 2016 (5)
  • marzo 2016 (5)
  • febbraio 2016 (4)
  • gennaio 2016 (6)
  • dicembre 2015 (8)
  • novembre 2015 (6)
  • ottobre 2015 (8)
  • settembre 2015 (6)
  • agosto 2015 (6)
  • luglio 2015 (6)
  • giugno 2015 (3)
  • Maggio 2015 (4)
  • aprile 2015 (4)
  • marzo 2015 (1)
  • febbraio 2015 (3)
  • gennaio 2015 (2)
  • dicembre 2014 (2)
  • novembre 2014 (1)
  • ottobre 2014 (3)
  • settembre 2014 (2)
  • agosto 2014 (4)
  • luglio 2014 (5)
  • giugno 2014 (4)
  • Maggio 2014 (2)
  • aprile 2014 (4)
  • marzo 2014 (4)
  • febbraio 2014 (2)
  • gennaio 2014 (4)
  • dicembre 2013 (6)
  • novembre 2013 (2)
  • ottobre 2013 (6)
  • settembre 2013 (2)
  • agosto 2013 (4)
  • luglio 2013 (1)
  • giugno 2013 (3)
  • Maggio 2013 (3)
  • aprile 2013 (3)
  • marzo 2013 (3)
  • febbraio 2013 (3)
  • gennaio 2013 (1)
  • dicembre 2012 (6)
  • novembre 2012 (2)
  • ottobre 2012 (3)
  • settembre 2012 (4)
  • agosto 2012 (3)
  • luglio 2012 (2)
  • giugno 2012 (4)
  • Maggio 2012 (4)
  • aprile 2012 (5)
  • marzo 2012 (5)
  • febbraio 2012 (6)
  • gennaio 2012 (6)
  • dicembre 2011 (6)
  • novembre 2011 (5)
  • ottobre 2011 (4)
  • settembre 2011 (6)
  • agosto 2011 (5)
  • luglio 2011 (4)
  • giugno 2011 (3)
  • Maggio 2011 (4)
  • aprile 2011 (5)
  • marzo 2011 (6)
  • febbraio 2011 (5)
  • gennaio 2011 (4)
  • dicembre 2010 (5)
  • novembre 2010 (5)
  • ottobre 2010 (3)
  • settembre 2010 (5)
  • agosto 2010 (4)
  • luglio 2010 (5)
  • giugno 2010 (7)
  • Maggio 2010 (4)
  • aprile 2010 (4)
  • marzo 2010 (8)
  • febbraio 2010 (4)
  • gennaio 2010 (5)
  • dicembre 2009 (8)
  • novembre 2009 (4)
  • ottobre 2009 (5)
  • settembre 2009 (7)
  • agosto 2009 (3)
  • luglio 2009 (6)
  • giugno 2009 (6)
  • Maggio 2009 (5)
  • aprile 2009 (5)
  • marzo 2009 (7)
  • febbraio 2009 (6)
  • gennaio 2009 (8)
  • dicembre 2008 (7)
  • novembre 2008 (7)
  • ottobre 2008 (8)
  • settembre 2008 (7)
  • agosto 2008 (6)
  • luglio 2008 (5)
  • giugno 2008 (7)
  • Maggio 2008 (9)
  • aprile 2008 (7)
  • marzo 2008 (9)
  • febbraio 2008 (7)
  • gennaio 2008 (6)
  • dicembre 2007 (7)
  • novembre 2007 (8)
  • ottobre 2007 (9)
  • settembre 2007 (7)
  • agosto 2007 (4)
  • luglio 2007 (8)
  • giugno 2007 (6)
  • Maggio 2007 (6)
  • aprile 2007 (7)
  • marzo 2007 (4)
  • febbraio 2007 (7)
  • gennaio 2007 (8)
  • dicembre 2006 (7)
  • novembre 2006 (8)
  • ottobre 2006 (5)
  • settembre 2006 (8)
  • agosto 2006 (4)
  • luglio 2006 (8)
  • giugno 2006 (6)
  • Maggio 2006 (7)
  • aprile 2006 (5)
  • marzo 2006 (6)
  • febbraio 2006 (4)
  • gennaio 2006 (5)
  • dicembre 2005 (5)
  • novembre 2005 (5)
  • ottobre 2005 (5)
  • settembre 2005 (4)
  • agosto 2005 (6)
  • luglio 2005 (4)
  • giugno 2005 (6)
  • Maggio 2005 (7)
  • aprile 2005 (8)
  • marzo 2005 (7)
  • febbraio 2005 (6)
  • gennaio 2005 (8)
  • dicembre 2004 (7)
  • novembre 2004 (7)
  • ottobre 2004 (8)
  • settembre 2004 (6)
  • agosto 2004 (6)
  • luglio 2004 (8)
  • giugno 2004 (7)
  • Maggio 2004 (8)
  • aprile 2004 (7)
  • marzo 2004 (10)
  • febbraio 2004 (10)
  • gennaio 2004 (5)
  • dicembre 2003 (5)
  • novembre 2003 (10)
  • ottobre 2003 (9)
  • settembre 2003 (2)
licenza creative commons

About me

  • AitanLink
  • E-mail
  • News
  • Su di me
  • Immagini
  • Textículos
  • Versículos

Tag Cloud

anarchia Anno Nuovo arte attentati auguri autunno bambini blog cambiamento compleanno coronavirus crisi da lontano decrescita digitale donne dubbi egitto entronauta facebook formazione foto Frattamaggiore futuro galeano governo goya guerra idiomatica immagini immigrazione indifferenza interludi inter ludi invettive lavoro mare memoria migranti morte musica musiche napoli Natale natura pandemia parole poesia politica primavera pun razzismo recensioni rete ricordi rime romantico scrittura scuola social social network sogno solitudine sonno stefania storia tempo texticulos traduzione vacanze versi versiculos video vino vita civile

BlogItalia

BlogItalia - La directory italiana dei blog

Blog su WordPress.com.

Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche sul controllo dei cookie, leggi qui: Informativa sui cookie
  • Segui Siti che segui
    • ((( aitanblog )))
    • Segui assieme ad altri 246 follower
    • Hai già un account WordPress.com? Accedi ora.
    • ((( aitanblog )))
    • Personalizza
    • Segui Siti che segui
    • Registrati
    • Accedi
    • Segnala questo contenuto
    • Visualizza il sito nel Reader
    • Gestisci gli abbonamenti
    • Riduci la barra
 

Caricamento commenti...