Unisco un paio di miei consigli a quelli di laguna per morire da soli, al caldo, e magari vedendo un bel film.
Lo scorso sabato, ho cercato un po’ di refrigerio nella saletta piccola del Modernissimo di Napoli (saletta piccola, piccola per davvero: 20-25 posti, di cui 5 inservibili perché piazzati faccia al muro sotto lo schermo grande che grande non è; in modo che, se avete la ventura di trovare posto solo lì, rischiate torcicollo, mal di schiena e crampi alle ginocchia): c’era Diario del saccheggio (título original: Memoria del saqueo) un documentario sulla crisi della democrazia Argentina che spiega più di dieci saggi (intesi in senso cartaceo e in senso carnale osseo e cerebrale).
Ci sono andato perché ammiro il regista Fernando Ezequiel Solanas, detto Pino, dai gloriosi tempi di Tangos – El exilio de Gardel (era il 1985 ed io uscivo dall’Accademy Astra come stordito e con un’incessante voglia di ballare e parlare che mi portò a tirare mattina in un bar raccontando Buenos Aires a chi voleva sentire, come fossi stato un figlio di emigrati di terza generazione tornato in Europa per sfuggire alla dittatura o alla fame). Poi sono venute le visioni di Sur (1988) e di El Viaje (1992), e io continuavo ad ubriacarmi con quelle sequenze accompagnate dai suoni di Piazzolla, Aníbal Troilo, Fito Paez e del grande Goyeneche.
Beh, Diario del saccheggio è molto interessante e ben montato, ma non arriva certo a quei livelli di emozione e forza narrativa. Se ne avete la possibilità cercatevi la trilogia Tangos-Sur-Viaje, fatevi trascinare dalla passione e dall’indignazione e poi, se volete saperne di più, chiudetevi nella sala piccola del Modernissimo e seguite questo ragionamento che illustra le cause della decadenza economica e sociale dell’Argentina (il documentario risale al 2003, ma arriva in Italia solo ora mezzo doppiato e mezzo sottotitolato): assisterete ad una dura critica rivolta alle privatizzazioni selvagge, al liberismo spinto, alla manipolazione del consenso, alla correità del Fondo Monetario Internazionale, alla corruzione politica culturale e morale, ai tradimenti agli elettori perpetrati da Alfonsín, Menem e compagnia, fino alla caduta del presidente Fernando de la Rúa ed alle conseguenti speranze riposte in Néstor Kirchner. E magari nell’Argentina degli anni che vanno dal 1976 al 2001 rivedrete un po’ del peronismo e della corruzione che imperversa nel vostro bel paese.
come monito agli italiani, conierei lo slogan “évita Evìta”
stasera alle sette Saviano presenta Gomorra a Lana. io ci sono, vieni?
…invogli a prender visione…sarà fatto!!!
Non l’ho ancora visto questo film, ma lo vedrò
C’è un sacco di passaparola per Gomorra su splinder e altre piattaforme in generale, non so, forse lo prenderò dopo l’estate (non mi sembra molto da ombrellone come lettura…vabbè che io mi sono portato il conte di montecristo qualche anno fa a mare ^_^”)
Per quanto riguarda il film: st’estate di certo non è povera in quanto a uscite, anzi ci sono moltissimi film che per necessità o scelte di distribuzioni (sèsè)arrivano in originale. Il fatto è che le sale nelle quali si trovano sono poche e in periferia prodotti interessanti oltre ai soliti horror stagionali…va, meno male che c’è internet ogni tanto ^_^”.
interessanti questi consigli di celluloide, soprattutto perché non conosco il regista (epperò, aitan, la sala piccola del modernissimo è piccola assai)
#1
Sciùr Effe, “évita Evìta” (in spagnolo “evita a Evita”, con entrambe le i accentate) lo dicevo sempre quando Madonna cantava “Don’t cry for me, Argentina” e la gente correva a cinema.
#2
Troppo tardi, Marco. Mi trovo piuttosto lontano dal Laboratorio Napoletano di Piazza de Nicola. Mi avrebbe fatto piacere salutarvi. Magari presenterai da quelle parti anche Lager Italiani ed io per una volta riuscirò a venire.
#3 #4
Mi fa piacere di avervi invogliato TirNanOg e Bleusouris, ma insisto nel raccomandarvi di affiancare al Saqueo anche la visione di Tangos e Sur.
#5
È quasi sempre cosa buona e giusta un passaparola dai cavi della rete alle pagine di un libro o ai fotogrammi di un buon film, Laguna.
#6
Ti ricordi, Francesco, i bei tempi in cui il Modernissimo era uno e grande? E là vicino si poteva anche scegliere di andare al Roxy, e a pochi passi l’Academy teneva una programmazione d’essay, come si usava dire. Ti ricordi, il Santa Lucia, il Fiorentini e l’Eden? Ti ricordi quando anche La Perla, L’America e il Delle Palme avevano un solo schermo, grande, grande grande.
Quasi quasi ci scrivo un post per Melpunk… (mi-ricordo.blogspot.com).
e non vi ricordate il corso e il cariati il lux e il palazzo :-)
“il viaggio” l’avevo visto e l’avevo trovato surreale e meraviglioso… intrecciato con i fumetti se non ricordo male… mi hai fatto venir voglia di trilogiare!
eh, aitan, bei tempi….
(poi, ieri sera, dopo la partita, c’era un bel documentario sull’argentina su rai tre…. mica, per caso, sai di chi era?)
Splendide le musiche di Piazzola, sensuale colonna sonora di belle serate.
Una volta mi è capitato di assistere ad una performance di ballerini di tango, alla fine un amico si gira e mi fa “Si, però mancava la passione”, ed io ho pensato che se mancava lì, davvero non sapevo dove trovarla.
Per il resto non sono abbastanza informato.
Dici bene Aitan, indignazione.
Ho alcuni parenti laggiù, l’Argentina come l’Italia è un parallelo che calza, in molti punti.
Aitan, la trilogia me la vado a cercare…davvero…ma mentre raccontavi della tua storia e della strada alla consapevolezza ho sorriso…me lo sono immaginato Gaetano negli anni ’70 con sognimistiabisogni e quello contemporaneo che guarda alla finestra …e s’incazza perché i bisognihannopresiilsopravventoaisogni!!!
Un sincero abbraccio
per quanto riguarda le uscite estive, consiglio caldamente l’amore sospetto. ( diario del saccheggio lo voglio vedere, però)
Nel Nome di Allah il Compassionevole il Misericorde
Consiglio “Meusier Ibrhaim e i Fiori del Corano” , l’ottimo “Siryana” e il turco “La Valle dei Lupi” la lotta tra il bene e il male ma visto da altre angolazioni , una sorta di guerriero musulmano che va in Iraq a combattere i cattivi di turno cioè gli americani , il film ha polverizzato gli incassi in Turchia e destato meraviglia in America e Europa
Qui il trailer http://www.arabcomint.com
Assalam aleikum
Rumi
#8
Il Corso me lo ricordo, certo che me lo ricordo. Ed anche il Lux mi dice qualcosa, ma al momento non riesco a localizzarlo, dido. Chiedo un aiutino…
#9
Soddisfala questa voglia trilogica, zop. Non te ne pentirai. Anche se mi corre l’obbligo di dire che i film di Solanas andrebbero visti a cinema: sugli schermi televisivi e senza un adeguato impianto audio si perdono molti degli effetti visivi e sonori su cui si basa la sua tecnica cinenarrativa.
#11
Informati e mi dirai, narrando. Piazzola, non viene fuori dal nulla.
#12
Mi fa molto piacere che tu ti sia soffermato su quell’indignazione, brianzolitudine.
#13
Cara mammagio’, per la trilogia ti rimando a quanto ho appena scritto a zop (#9).
Quanto all’Aitan che “quando si affaccia alla finestra, si incazza. Poi, però, si innamora di tutto e niente gli sembra abbastanza” (mi autocito), beh, mi ha fatto sorridere la tua immaginazione comparativa (solo che si era negli anni ’80, non nei ’70; ché io sono un vecchietto ancora giovane ;o)).
#14
Grazie assai, mrka, terremo sott’occhio anche L’amore sospetto.
#15
Grazie, hafiz, per i tuoi interessanti consigli. Ma dal servizio su “La Valle dei Lupi” riportato in http://www.arabcomint.com non ne viene fuori un bel quadro. Mi pare che si tratti di un film d’azione girato soprattutto per fare cassetta nel mondo mussulmano e modellato sulle più becere tecniche narrative del cinema USA. Non si vincono le guerre (culturali) contro gli Stati Uniti imitandone il linguaggio (è come combattere il terrorismo bombardando i territori).
Je vulesse truva’ pace, ma ‘na pace senza morte.
Vedrò più volentieri “Meusier Ibrhaim e i Fiori del Corano” (che era già tra i miei desideri cinematografici) e “Siryana”.
Mi piace chiudere anch’io con un Assalam aleikum, la pace sia con te, la pace sia con noi.
Solanas es un gran realizador, y además un tipo que está siempre junto al pueblo (raro en su especie).
besos
#17
Te agradezco mucho, arla. Esperaba tu juicio desde medio uruguayo y medio porteño.
ho un’amica di napoli che fa parte di un’associazione che si occupa di cinema, le chiederò lumi su questa bella segnalazione
ciao :)
Chiedi lumi e passami la luce, ruckert.
Recuperato tutto!!
Mi fa piacere, mammagio’.
Fammi sapere, l’effetto che fa
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