Martedì 19 Settembre, San Gennaro Martire
Come perdere la tramontana tra bora e grecale
Era la festa di San Gennaro,
quanta folla per la via…
Me ne tornavo sul far della notte
in bus verso casa mia.
Al capolinea vien su il conducente
e compaiono al nostro cospetto
tre giovanette dell’europeo Oriente
ben messe, gradevoli e di bell’aspetto.
Lui le guarda, le squadra e sorride;
loro, con cadenza che un poco stride,
non chiedon che di comprare il biglietto
per poi buttarsi – a dormire- in un letto.
Si rammarica l’omino, ché or non ne ha
e sulla bocca rifulge il riso suddetto
con dentro il tono un tono d’affetto.
Za-za-za-zá
Za-zá
Za-zá.
Nel momento culminante
dell’azione travolgente,
‘mmiezz’a tutta chella gente,
il conducente se ne va
(e io e gli altri tutti là
fissi come baccalà).
Za-za-za-zá
Za-zá
Za-zá.
Però, don’t worry, che tornerà presto
con tre biglietti lucenti in mano
pòrti con fare da gran Solimano,
vasto sorriso e gesto ampio e lesto.
Tutte liete in tra gli eventi,
le tre ragazze, da donne solventi,
mostrano una banconota da euro venti.
Lui non ha resto e cambio non v’è
(i miei compagni di viaggio,
tutti infastiditi, guardano
e riguardano l’orologio
e sono affatto indisposti
a metter mano al portafogli
anche per la paura
ca trase quacchedun’
e so’ piglia).
Sto pensando di offrire io il passaggio alle tre
con clemenza sovrana da assoluto re.
(E poi sarebbe ora di partire, finalmente!)
Ma, nel momento culminante
dell’azione travolgente,
‘mmiezz’ ‘a tutta chella gente,
il conducente sai che fa?
Spinge le orientali sulla corriera
con gentilezza che pare sincera
e dice una cosa come questa qua:
“Jamm’, jamm’, saglite, saglite.
Site state furtunate ca oggi e’ festa
e ‘o monaco se veste, ‘o sang’ s’e’ squagliat’
e je lass’ ‘a una e piglia ‘a n’ata!”
Su siffatte parole alfine si parte,
prima che si inneschi
da Palermo ad Aosta
un coro scomposto
di vibrante protesta
contro le tre orientali
che ora ridono e ridono
sulle barriere che si recidono.
T’amerò,
t’amerò,
t’amerò,
pure a lei glielo dirò
che t’amerò:
T’amerò, Zazá!
T’amerò, Zazá!
T’amerò, Zazá!
—-
Non so voi, ma ho riso pur’io,
e per certo avrei riso eziandio
(e anche vieppiù) se fossero state racchie
e malmesse come laide cornacchie
(o se perfino si fosse trattato
d’un maschio abbronzato
o di una banda di neri
tali da deviarti i pensieri
sul complotto terrorista
di marca, o di pista, islamista).
E sai che gioia, e che gloria,
se quello non fosse stato
neanche il giorno della
liquefazione rituale
del sangue sangennarico,
ma ci si sentisse ugualmente
tutti con tutti più buoni,
senza tra i piedi
più santi e santoni?
Senza più lazzari,
e senza padroni;
senza più picari
e senza predoni.
Senza più rischi
e fatali emozioni.
Senza più fischi
e male intenzioni.
Senza più fiaschi
e sfuggenti perdoni.
Zazá, Zazá,
za-za-za-zá…
che t’amerò ll’aggia cunta’…
e tutt’o tiempo aggia sfuga’…
Zazá, Zazá,
za-za-za-zá…
Zazá, Zazá,
za-za-za-zá…
comm’aggi’a fá pe’ la truvá?!
Je senza fe’, nun pòzzo stá!
– …Che? Che? Senza che…?
Senza che… tu nun può sta?
– Ma fatte ‘e fatte tuoje!
e jammece a cucca’
Za-za-za-zá, Za-zá Za-zá!
Za-za-za-zá Za-zá Za-zá!
Zazá, Zazá, Za-zá Za-zá!
Za-zá Za-zá!
Za-zá!
Zá!
Zá!
Mio caro aitan, m’ero svegliato un po’ triste (sai com’è, qui fino a verso le 9 non dirada ‘sta foschia). Sicché leggere questo è stato come diluirla (la foschia) schiattando a ridere a primma matina. Grazie, don Gaeta’, site nu zuccher’, ‘na jurnat’ ‘e sole!
don Gaetà toglietemi tutto ma i fiaschi no eh!
(fiaschi di vino beninteso)
zazàzazàzazà
io senzs e te nun pozz stà
zazàzazàzazà
+ palo pelo polo
– pelle
Fatto.
io poi che adoro le zZzete in ogni loro manifestazZzione… mi sollazZzo particolarmente…
…hai fatto un quadretto perfetto!!!
;)
Caro aitan sembra scritta da Faber e Conte :)
mio caro maestro, altro che Capossela, tu qui hai scritto qualcosa che supera enormemente chiunque in maestria e sollazzzzzo!!!!!
un bacione …
;)
non sai quante volte me la sono cantata questa canzone in questi giorni di andirivieni per la bella forcella, insieme a Giordano. Bella, bella, bella… grazie
Anch’io condivido l’amore per le zzzz.:))
Bello, Aitan…, bello davvero e con la vita dentro.
#1
Mado’, Fuoridaidenti, grazziassai,
comme so’ ddoce ‘sti cumplimenti.
Ma addo’ le rimmuse ‘e diente?
#2
Dido, Dido, qua seiamo ammiscamnno la lana con la seta.
Ce stanne fiasche e fiasche, e qua chille ca’ se veveno nun te leva nisciuno.
#3
Visto, Atvardi.
#4 #9
SguazZzo nel vostro sollazZzo, maestro zZzop e anonimo con la zZzeta.
#5 #6 #7
Troppo troppo buoni, TirNanOg, Ruckert, NicDwaRazy.
Mi piacerebbe essere degno di cotali ossannanti commenti.
#8
Benvenuto, Andrea, e grazie a te per essere passato per questo vicolo.
tra buscaglione e conte tutta d’un fiato.
bella.
r.
Aitan, embè? io so’ gelosa!
” Mo, per favore,
mi devi ritornare
‘o fazzuletto ‘e seta: sta tre lire.
I’, dint’a niente,
mme sceglio n’ata amante:
Tengo a cinquanta ommene ‘e riserva…
C’è l’avvenente,
ce sta l’affascinante…
e ognuno ‘e chesto mme facesse ‘o serve,
p”o sfizio ‘e se vedé vicino a me…”
un amico mio che aveva fatto le scuole alte, e aveva letto tutti i libri, un giorno mi disse… salvatò, come devo fa’ non riesco a trovà più un libro che non ho letto.
gli dissi…e nu te piglià collera, tu pigliati il pullman due volte al giorno.
Mi permetto di intervenire, pudicamente, più che per commentare la tua presente, di cui pur ho goduto, per riannodare un filo di pensieri insieme a Te.
Concordo in primis con il tuo suggerimento di considerare le parole come merce di scambio. Hai ragione: avevo scritto quello sfogo in un momento rabbioso-alcolico (post Alfarach 31 agosto). Nessuno è obbligato a leggere i miei post, ovviamente, nè tantomeno ad apprezzarli. Ho riletto un commento di Afrodea di qualche tempo fa in cui a sua volta mi suggeriva di uscire dalla dicotomia con te. Il problema è sempre di modo e di tempi. Come arrivare ad altri ? Visitando gli altrui blog ? Il punto è che bisogna sempre agire in modo fluido. Ora va così. Ecco perchè ho cambiato idea. Voglio pubblicare sul mio blog ciò che mi viene esattamente come prima, più di prima, senza attendere fiducioso e speranzoso eventuali commenti. Credo fermamente che la scrittura sia una disciplina, un passatempo e qualcosa di assoluto che ci scegliamo. Equivalente assoluto della pesca, delle moto, della fede…Un gioco.
Forse sono ripetitivo: ti ringrazio ancora per la tua attenzione. Sto sfornando con maggiore frequenza, intravedo delle linee, delle tracce. E poi leggermi sul blog, mi fa un certo effetto. Il che vuol dire che mi individuo come primo pubblico di me stesso. Certo, se altri commentano, mi aiutano e gratificano, ma sto provando a crescere, a migliorare…conta più del resto.
Il mio è un blog di racconti, di prove tecniche, blog-narciso, in una parola (in un mare di blog-narcisi, presumo). Ma è grazie al blog (anche grazie al blog) che ho riscoperto la scrittura. Anche grazie ai tuoi commenti ha avuto un senso scrivere e postare. E ad oggi, la scrittura invade sempre più la mia vita. E ciò già mi basterebbe.
A proposito, allo stato attuale, per potere modificare la forma grafica del blog occorre entrare in tags e conoscere il linguaggio html ? E, se, al contrario, si ignora l’html bisogna acquistare lo splinder pro ? Come posso modificare o crerare links attraverso cui raggruppare i racconti e le poesie per categorie, ad esempio…come fai tu con l’archivio…? In sostanza, per l’ennesima volta, ti sto chiedendo un consiglio tecnico.
Credo sia d’uopo iniziare a dare un ordine.
A prescindere che a circa un miliardo di cinesi di tutto ciò che scrivo non fotterà mai una minchia. Ma credo che siamo tutti dentro costituiti da miliardi di persone.
Sono felice che il filo con Te non si sia mai spezzato, dopo gli smottamenti nella mia esistenza.
Sono curioso dei nuovi fili che intrecceremo a questo punto delle nostre rotte.
Ti trovo sempre stimolante, ti studio da lontano, ti condivido quando occorre. Ti uso.
Ti penso.
Rivederti di persona sarà ancora più bello.
Grazie, grazie e grazie, ancora.
Una ballata misticamente partenopea, guagliò… many congratulations!!!
Si assapora tutta la nostra voglia di vivere di Napule e… qualcosa in più.
Un inchino.
Au revoir.
Sinceramente e teatralmente.
R.M.N.
Bravo al creatore!!!!!
La zeta, con su sonido entre silbante y rasposo, tan diferente en español, en portugués y en italiano…
ciao Gaetano, scusa l’OT: sabato sono a Napoli a suonare con Les Anarchistes, alla notte bianca, saremo a Capodimonte, Colli Amilei, al Parco del Poggio. L’orario in programma sono le dieci. magari ci incrociamo… (dicitencello agli amici vostri!)
#11
Grazie, renator (ma il tuo nick si riferisce di più a rascel o al renato renato renato di minica memoria?)
#12
Grazie, elis, anche a te per questa gelosia espressa in così nobili versi(oni).
#13
Non lo so, sahishin, ma io sono uno di quei vecchi bacucchi che tra la versione scritta e quella orale ci trova una certa differenza. (In ogni caso, sarei molto sospettoso nei confronti dell’amico che si è letto tutti i libri).
#14
E dimmelo per lo meno tu ‘a vereta’, alfar, ca stu post e’ ‘na mezza strunzata (e di quell’atra metà, ne putevo pure fa a meno, se non come avariata merce di scambio).
Ma tu continua a giocare in modo fluido in questo mare di blog-narcisi in cerca di attenzioni (presumo). Ché mi fa piacere sapere che la scrittura invade sempre più la tua vita. Ché questo resta sempre uno dei giochi più divertenti e concentranti. In & Out.
Quanto ai consigli tecnici, ti rispondo in privato.
#15
Many thanks!!!
Teatralmente et sinceramente, naparto’.
#16
Brrrrrrrrr… ese “Bravo al creatore!!!!!” me suena a mística, querido odyseo.
#17
Avevo visto che sabato eravate da queste parti, alderano. Spero di avere voglia e forza di convincere chi mi accompagnerà a raggiungere i colli nel marasma di quella notte.
e’ il mio nome vero con l’aggiuta di una delle lettere del mio cognome. e’ semplice.
lo uso da quando e’ morto wos.
il mio sincero cordoglio per la morte di wos