La storia narra di un principe daltonico che scatenò un gran putiferio per non aver capito che tra l’essere e il non-essere c’è di mezzo il mezzo il vivere nelle sue forme quotidiane. Ignorava la fluida verità del divenire, il povero principe, e nelle sue fisse convinzioni scatenò dagli eventi la tragedia e dalla tragedia l’epilogo. Tra tentennamenti, ripensamenti e ruminazioni, condusse un regno infetto alla sua fine, impantanandolo in un bagno di sangue, urla e sudore.
Pare che gli unici colori che distinguesse fossero il bianco, il bianco scheletrico del suo viso, e il nero, il nero delle sue vesti, delle coscienze infette e del marcio danese che è in ogni luogo; conviventi e irrimediabilmente opposti fino alla consumazione della sciagura. Il principe era tutto suo padre, fin nel nome, ma con una tensione nervosa che nel vecchio non si distingueva e una tendenza a non esserci che giorno per giorno lasciava vagare nel nero delle vesti solo ossa e nervi in tensione. Eppure, il nero e il bianco non si unirono mai nel grigiore, dentro le mura infette di quel regno. Ed alla fine tutto fu rosso cremisi. E poi di nuovo nero, come prima della creazione. |
Testo già pubblicato in versione ridotta nell’ambito del concorso “Emozioni tra le righe”
Partecipate in tanti, che cchiu simm’ ‘e cchiu bell’ parimm’. E c’è ancora molto tempo. |
In appendice, un indovinello:
– Come si chiamava il padre del principe? (No, va be’, scherzavo, per il momento dichiariamo chiusi i vecchi buoni giochi di pessimo gusto e aperte le recensioni.) |
Post scriptum del giorno dopo:
Di sintesi in sintesi, si sta diffondendo come un germe la febbre del racconto in sei parole. Ho cominciato a cimentarmi con questo, aggiungendo ciò che la bibbia omise: – Abele voleva ammazzarlo. Caino fece prima. (Ma in verità in verità vi dico, chi legge da molto queste pagine, sa che anche in questo caso si tratta di materiale di scarto malamente riciclato e condensato. ) |
Mi sono molto divertita a leggere il post (e i commenti) precedente.
Anche questo del principe “indefinito”
è molto carino: ma che per caso sei un attore?
S.B.?
interessante questa proposta
Uhm.
E proviamoci!
6 parole:
Icaro: prima cera, poi c’era.
5 parole (qui licenza letteraria…):
Paradise-jazz. Dante suona il contrappasso.
4 parole:
Il Sole batté Luna.
3 parole:
Mi colse nera.
2 parole:
Vomitammo musica.
1 parola:
Elle.
0 parole:
(le noir silence, inconnu, frappa sa fenetre)
Icaro e Dante sono assolutamente irresistibili. (Commento in 6 parole, eh, eh)
Il teschio di Amleto
“Essere? Non essere?… Mi è indifferente”.
bisogna proprio provare.
tu, comunque, sei grande :)
E’ una bella rilettura dell’Amleto, concordo, quello era un po’ troppo estremista e di spada facile, povero Polonio, un buon uomo che m’immagino panciuto e sempre affannato, che vorrebbe farsi una pennichella all’ombra del portico mentre l’estate danese scompiglia prati di ariste, e invece gli tocca di correre dietro alle nevrosi del principe, ai rimorsi che contornano gli appetiti della regina, e infine resta appiccato come una quaglia sullo spiedo.
Che brutta gente!!!
#1
Arigato gozaimasu, ashiko.
Per me è sempre un piacere leggere che qualcuno passa di qui e si diverte.
(No, comunque, non sono un attore. Non più di tanti altri.)
#2
Ma, brianzolitudine, S.B. chi? S.B. che? Rispondi forse al mio indovinello con un quiz?
Mi sono venuti in mente in ordine sparso Stefano Bartezzaghi, Samuel Beckett, uno Stronzo Bastardo che So Bene io, San Bernardo, Samuel Butler, Sarah Bernhardt, Sidney Bechet, Susana Baca, Bernardo Soares, Stefano Benni e Sandro Bolchi.
Sono Basito.
Non So più che Biascicare
o che Santo Bramare (o BeStemmiare).
#3
Falla pure tua, psv.
#4 e #5
Anonim@ utente, forse proveniente da quel di Lecco e utilizzante un collegamento Tele2, ho trovato anch’io assolutamente irresistibili il tuo racconto incerato in 6 parole e quello del Divino Combo in 5.
Rompi le noir silence, riaffacciati a questa finestra e renditi not@ in due parole, o anche una, se vuoi. Che noi qui vogliamo.
#6
Chapeau, zaritmac, chapeau, e [questo è un e senza accento; per quanto in quest’orazione potrebbe andare anche con, fate voi come vi pare] due volte a tema il tuo indifferente teschio amletico, in questo contest. Graziassai.
#7
Non farmi arrossire, colfavoredellenebbie!
#8
Mi commuove la tua spassionata e lirica difesa di Polonio, narrando. Si parla troppo poco di lui e della sua progenie. Che infausta sorte, per questa povera famigliola, trovarsi in mezzo a un marcio covo di depravati, nevrotici, sanguinolenti e crudeli, tali da far impallidire perfino i superpotenti italiani!
Amleto: […] Non è soltanto il mantello d’inchiostro,
buona madre, né il mio vestir consueto,
sempre così solennemente nero,
né il sospirar violento del mio petto,
né il copioso fluire dei miei occhi,
né l’aspetto contratto del mio volto
con gli altri segni e mostre del dolore,
ad esprimere il vero di me stesso.
Di tutto questo si può dir che “sembra”,
perché questi son tutti atteggiamenti
che ciascuno potrebbe recitare.
Ma quel che ho dentro va oltre la mostra…
queste esteriori son tutte gualdrappe,
e livree del dolore, nulla più.
Aitan, anche se non si logga l’uomo della mezzina dovresti riconoscerlo, no?
E non è Lecco, è Mantova (provincia di Napoli)…
ot
e ho visto che ci siamo laureati alla stessa università. azz
racconto in sei parole + un commento
Spiò, sparò, sparì, sperò, spirò (opperò!)
#10
È dolce e commendevole,
amica mia, il rendere ad Hamlet
tutto questo tributo di cordoglio;
dovresti pur sapere tuttavia
che suo padre perdette anch’egli un padre,
e quel padre perdette anch’egli il suo.
Parodie a parte, TirNanOg, ti ringrazio molto per le tue shakespeariane parole; in fondo, ci voleva pure questa difesa di Amleto fait par lui-même.
#11
Ahi, ahi, atvardi, quanta ragione nelle tue parole!
Posso solo dirti che eri in cima ai miei sospetti…
#12
A ben guardare, melpunk66, dovremmo aver condiviso spazio e tempo.
#13
Spassoso, splendido, spigliato e spumeggiante, colfavoredellenebbie!
aitan
si piu o meno stessi ambienti almeno per un po
ciao, mi chiamo michela. cercavo la tua mail ma non la trovo. avevo urgenza di parlarti di questo: http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2006/10/per_roberto_sav.html
ti lascio qui la mia mail, contattami per favore, è importante! ciao e grazie: mkziczac@yahoo.it
mmm la storia su abele non è affatto uno scarto… io l’ho sempre apprezzata in ognuno dei suoi meritevoli cicli e ricicli
Macché, Miché, ma chi macchiò Micoud?
Sissì, Sasà, se sol sassofonassi…
E questa, che reputo bellissima.
La risposta che diede la veneziana amante di Luigi XIV, scoperta da lui fedifraga.
(Ad occhi bassi):
Si, re Sol. Mi La do.
VIVA MARCO CONID L’UNICO CANTAUTORE DA CIRCA DIECI ANNI SNOBBATO DALLE RADIO E DALLE TV MENTRE VOI POVERI CRISTI ASCOLTATE LE PLAY-LIST SENZA ACCORGERVI CHE CI SONO CANTANTI CHE HANNO TANTO DA DIRE COME MARCO CONIDI E VOI CONTINUATE A COMPRARE QUELLO STRONZO DI RAMAZZOTTI DI LIGABUE CHE DOPO I PRIMI TRE CD NON HA FATTO ALTRO CHE ASSECONDARE QUELLO CHE GLI ORDINAVA LA CASA DISCOGRAFICA PER FAR SOLDI, E VOI POVERI STUPIDI PER ESSERE GENTILE CI SIETE CASCATI…
CONTINUATE A COMPERARE I CD DELLA PAUSINI CHE ESCLUDENDO IL PRIMO CD I RESTANTI DISCHI SONO SOLO UNA COPIA RIFATTA ALLA PERFEZZIONE PER FAR SOLDI ANCHE SE NON DICNO NIENTE DI NIENTE SIA NELLA MUSICA CHE NELLE PAROLE..
MA VOI CHE FATE CAVALLI CON I PARA-OCCHI ?LI COMPRATE GIUSTO?
E CONTRIBUITE AD ALIMENTARE QUESTO SPORCO SISTEMA DELLE MAYGOR..
MA LE MAYGOR LO SANNO CHE ORMAI SONO MORTE ANCHE SE VOI DATEUNA MANO PER FARLE SOPRAVVIVERE…
IL FUTURO E’ DELLE EDICHETTE INDIPENDENTI VOLENTI O NOLENTI…
SONO STATO IN INGHILTERRA E NON AVETE IDEA DI QUANTI ANNI LUCE SIANO PIU’ AVANTI DI NOI NOI RISPETTO ALLA CULTURA MUSICAKLE CHE VOI PRATICAMENTE IGNORATE “IMPARATE A MEMORIA LA CANZONE ESTIVA ED INVERNALE ANNO PER ANNO COMPRATE I DISCHI E POI VE NE DIMENTICATE”””….
MENTRE GLI INGLESI SCAVANO VANNO NEI LOCALI SI ASCOLTANO LA MUSICA NUOVA, SCOPRONO I NUVI TALENTI, COME AVVENNE PER I COUNTING CROWS ANCHE SE NON SONO INGLESI MA FA’ LO STESSO……
DOBBIAMO IMPARE DAGLI INGLESI DALLA LORO CULTURA MUSICALE..
PARLANDO CON ALCUNI AMICI CHE MI SONO FATTO A LNDRA, LORO NON COMBREREBBERO MAI UN DISCO DI RAMAZZOTTI DELLA PAUSINI, ANCHE SE VENDE IN TUTTO IL MONDO, MA PAROLE LORO, ORMAI LA GENTE GIUDICA SOLO DAL SUCCESSO DI UN’ARTISTA.
LA PAUSINI HA AVUTO UN SUCCESSO PLANETARIO! QUINDIO ACQUISTIAMO COME PECORE TUTTO QUELLO CHE DI “NUOVO” FA’….ANCHE SE FA’ SCHIFO…
PAROLA DI AMICI INGLESI CHE S’INTENDONO DI MUSICA E SOPRATUTTO SUONANO QUNDI SONO DENTRO AL GIRO……
APRITE GLI OCCHI POVERI ITALIANI…
NON FATE COME AVETE FATTO QUATTRO ANNI FA’ PER BERLUSCONI E L’AVETE VOTATO…..
ED ORA VI PENTITE, MA CHE VI PENTITE A FARE? TROVATE AL MASIMO DEI RIMEDI?
NON VI PENTITE NON SERVE A NIENTE PENTIRSI…
SAPETE COSA VI SERVE ?
TOGLIERVI I PARA-OCCHI SIA SULLA MUSICA E SOPRTATUTTO SULLA POLITICA E GUARDARE UN POCHETTINO PIU’ IN LA’ NON DICO MOLTO NA, MA UN POCHE PIU’ IN LA’ DEL VS NASO E VEDRETE CHE CI SONO CANTANTAUTORI CHE VOI NEPPURE IMMAGGINATE E CHE VI FAREBBERO PERDRE LA TESTA E DIRETE MA COME NON MI SONO ACCORTO PRIMA DI QUEST’ARTISTA?
CI SONO 10 E DECINE DI ARTISTI CHE MERITANO E VOI POVERI STOLTI CON I PARA-OCCHI CONTINUATE HA PORTARLI SENZA CAPIRE….
MARCO CONIDI, è una delle voci più appassionate del panorama musicale italiano.
La magia delle sue canzoni e la fedeltà del pubblico nel corso degli anni (il suo fan club supera attualmente i 10.000 iscritti) hanno contribuito a renderlo un autentico artista “cult”.
Dopo l’esordio discografico del 1989 con “Ferragosto 66”, nel 1991 Marco trova il successo presso il grande pubblico con la partecipazione al Festival di Sanremo presentando, insieme a Tony Bungaro e Rosario Di Bella, il brano “E noi qui”.
Nello stesso anno pubblica il suo secondo album “Marco conta 1 2 3” e nel 1993, a pochi mesi dalla pubblicazione del suo fortunato terzo album “C’è in giro un’altra razza”, torna sul palco del Teatro Ariston dove presenta il brano “Non è tardi”. L’anno seguente pubblica il singolo “Stella di città” cui farà seguito, dopo una intensa attività live, l’album “Marco Conidi” (1998). Il 2001 è l’anno in cui Marco Conidi omaggia i suoi fans con la pubblicazione di un album dal vivo intitolato “Reprise”.
Appassionato di rock e autore da sempre di tutte le sue canzoni, è stato interpretato anche da molti altri artisti fra i quali Paola Turci e Luca Barbarossa. Bruce Springsteen stesso, dopo aver letto la traduzione di Marco Conidi di “One Step Up” (“Un Passo Via Da Te”), ne ha apprezzato la versione autorizzandone la produzione nell’album tributo “For You”.
Marco Conidi milita stabilmente nella Nazionale Italiana Cantanti appagando così la sua passione per il calcio e per la beneficenza.
Il nuovo album NUVOLE E REGOLE segna la sua raggiunta maturità artistica: il clima marcatamente rock dell’album viene addolcito da alcune pregevoli ballads tra cui “L’amore che viene” dove un grande artista come Sergio Cammariere offre il suo contributo suonando il pianoforte, testimoniando così il suo affetto e la sua stima per Marco, così come l’amico Gianmarco Tognazzi, voce narrante nel brano/poesia di Marco intitolato “La stagione delle assenze”.
QUESTO MESSAGGIO E’ DEDICATO A CHI VOLESSE AVVICINARSI AD UN VERO CANTAUTORE DI MUSICA
ROCK/POP CIOE’ MARCO CONIDI
QUESTA E’ LA SUA DISCOGRAFIA:
E TRA POCHI GIORNI STA PER USCIRE IL SUO NUOVO LAVORO DOVE CI SONO DELLE CANZONIMERAVIGLIOSE TRA LE QUALI L’AMORE CHE VIENE E IDENTITA’ CHE POI E’ IL NOME DELL’ALBUM…
IL SUO SITO E’ http://www.marcoconidi.com/
CREDO CHE PARECCHI GIA’ LO CONOSCANO MA SONO STATI PLAGIATI DALLA MUSICA ODIERNA DELLE PLAYLIST
ECCO ALCUNI SUOI DATI:
DISCOGRAFIA
1989 FERRAGOSTO ‘66 Ed. Musicali IT
1991 MARCO CONTA UNO DUE TRE Ed. Musicali IT
1992 C’E’ IN GIRO UN’ALTRA RAZZA SONY Music
1994 STELLA DI CITTA’ SONY Music
1998 MARCO CONIDI Alabianca Group – TOTEM records
2000 SCUSAMI TANTO – cd singolo –
2001 REPRISE – cd live –
BIOGRAFIA
La storia di Marco Conidi è una storia vera e particolare.
Poche volte all’interno del panorama della musica italiana è successo che un atista senza massicci investimenti da parte delle major e con delle pause discrete tra un album e l’altro, godesse di un affetto e di un seguito di tali proporzioni, fedele nel tempo, da parte di migliaia di ragazzi in tutta Italia.
A riprova di tutto questo è sufficiente citare, ad esempio, le migliaia di contatti che il sito ufficiale, marcoconidi.com, registra mensilmente, ed il fans group che ha ormai superato gli 8000 iscritti.
Tutto questo si deve al fatto che le canzoni di Marco sono entratre di prepotenza nel cuore di molti e grazie alle radio, ma soprattutto al passaparola ed a centinaia e centinaia di concerti in tutti i club d’Italia, il rapporto instaurato con i fans si è alimentato costantemente e si è rafforzato sempre più, al di fuori dei tradizionali meccanismi che regolano il mercato discografico.
Autore da sempre di tutte le sue canzoni, Marco Conidi, mantenendo uno stile personale specialmente nella scrittura dei testi, ha unito la propria personalità al suono del tempo che cambia.. passa e ritorna.
Appassionato di rock da sempre, è in questo mondo che intreccia vari stili e varie influenze.
Interpretato da altri artisti tra i quali Paola Turci e Luca Barbarossa, ha sempre ricevuto attestati di stima da più parti, come ad esempio la citazione nella “Guida ai 100 Grandi Album della Musica Italiana” di Editori Riuniti.
Bruce Springsteen in persona, dopo aver letto la traduzione di Marco di “One Step Up” (Un passo via da te), ne ha apprezzato la versione e ne ha autorizzato la produzione per l’album tributo “For You”, rendendo di fatto Marco uno dei pochi artisti in Europa autorizzato a tradurre il Boss.
La regione Sicilia ha voluto premiare nel 2000 il brano “Italiani d’America” come Canzone Italiana Per Il Mondo.
Queste ed altre sono piccole tappe della storia personale di Marco Conidi
…ma il meglio è ancora da scrivere…
http://www.marcoconidi.com/
DA UN ANGELO MALEDUCATO
Si intitola ‘Marco Conidi’ l’album che segna la ‘rinascita’ artistica a tempo di rock del cantautore romano: una breve intervista….
Il nuovo album porta semplicemente il suo nome, come se fosse il segnale di una rinascita artistica: Marco Conidi, 31 anni, due partecipazioni al Festival di Sanremo (una con Bungaro e Di Bella), una svolta rock inaugurata con l’album “C’è in giro un’altra razza” nel 1992, riparte da una manciata di nuove canzone e da un’iniezione di fiducia arrivata con l’incontro dei suoi nuovi partner musicali, tra i quali spicca il chitarrista Vincenzo Mancuso (già con Francesco De Gregori per album come “Canzoni d’amore” e “Il bandito e il campione”). “Ho trovato gente entusiasta con cui lavorare, con cui ci siamo potuti prendere i tempi giusti, veri musicisti con cui è un piacere suonare dal vivo”, ha detto Marco, incontrato a Roma in una densa giornata di promozione. Il suo album è decisamente migliore del precedente, più credibile soprattutto dal punto di vista musicale, e rappresenta la fusione delle due anime di Conidi, quella rock accanto a quella più cantautorale: “Forse il precedente album aveva dei suoni più forzati, mentre qui non mi sono vergognato a mettere degli archi quando ce n’era bisogno, pestando duro quando era il momento. Volevo fare un disco che mi rappresentasse appieno”.
Nel disco è citato Ligabue (chiamato “Zio Luciano” nel brano che apre, “Ali e stivali”), al quale d’altra parte Marco è legato a doppio filo: “Anzitutto non mi vergogno affatto ad ammettere che sono un suo fan da sempre; inoltre qualche anno fa il gruppo che suonava con me era quello dei Rockin’ Chair, che adesso è al suo fianco. In ogni caso, anche se i riferimenti a Ligabue sono evidenti, non è solo lui la mia influenza: io sono attratto da diversi musicisti, e tra gli italiani posso citare Fossati, Rino Gaetano e i Nomadi, mentre per gli stranieri ascolto molto Springsteen (sul disco è presente una splendida cover in…
Arrivo sempre dopo “i fuochi”, come si dice qui e stavolta, prima di dar la soluzione leggo i commenti e vedo che i giochi sono fatti..
il resto è silenzio?:)
Saluti, mf
“Dijo amarme pero no hizo nada”.
(vos sabés de qué hablo, tanito querido!). Un beso enorme
il commento di Col (#13) mi ha fatto morire dal ridere… grande donna la Col! :-)
#15
Mi resta la curiosità di sapere quale facoltà tu frequentassi, mel. Ma magari puoi scrivermelo in privato.
#16
Va bene, michela, ti contatto io via e-mail.
#17
Felice del tuo apprezzamento, zop.
#18
Anonimo utente, la vedo allegramente in bilico tra sport e musica.
;o)
#19
Oddio, a volte ritornano, e non la finiscono di rompere le scatole.
Lo spammer di marcoconidi è ancora qui…
#20
È sì, il resto è silenzio, ma ci vollero quattro parole anche al grande William per dircelo, metallicafisica (che poi magari lui con quel rest voleva farci capire tutta un’altra cosa…; ma questa è un’altra storia).
#21
Digo que nada merecía, querida arla.
#22
Ha fatto ridere anche me, flor, ma ora, por favor, non mi morire qui tra i commenti.
Este espacio se parece cada vez más a un espacio de creación, entreteniemiento para la familia, juego, diversión y de regalo una sonrisa… je je je. Cuando los príncipes solo ven el blanco o el negro y no aprecian los millones de matices y tonalidades dispersas entre el medio de ambos extremos es que estamos en la administración Bush..
Saludos amigo.
#24
Amigo odyseo, mi regalo es vuestra sonrisa.
Y lo de Bush me hizo reír a carcajadas
il padre del principe è il re!!!
…e nel mio caso il dilemma diventa farci o esserci???
regali saluti :)