(dialoghetto u-morale)
la genialità non è in programma,
amica cara, però una luce,
se non ti illumina, ti infiamma.
– Ma porca miseria, vuoi dirci una benedetta volta perché ti ostini a seguire le orme di PP e disdegni il magistero di tuo padre?
– Calma, calma, vi prego, non vi agitate. E poi non è affatto vero che io disdegni il magistero di papà. Forse non ve ne rendete conto, però io seguo alla lettera almeno uno dei suoi più preziosi insegnamenti.
– Coooosa? Tu che segui uno degli insegnamenti di tuo padre? Ma lo senti…? Questa sì che mi giunge nuova.
Ma di che caspita stai parlando, vivaddio?
– Beh, pensateci bene…, in tanti anni, l’avete mai visto imitare qualcuno, lui? Io me lo ricordo quando mi ripeteva che in arte nessuno andava emulato e che si trattava di scavare dentro, non di cercare fuori.
– …
– Anche se…
– Anche seeehe?
– Anche se…, beh sì, se proprio mi costringete a citarvi un mio fottuto modello ideale…, è vero, è vero che mi piace lo stile di PP, avete colto nel segno. Contenti?, vi ho confessato il mio crimine. Ma lasciatemi in pace ora, e smettetela di puntarmi questa maledetta pistola alla gola.
– Ma perché, benedetto ragazzo? Porca miseria, mi dici cosa ci trovi in lui e nelle sue opere? Perché proprio PP e non altri?
– Perché? Oh bella, perché credo sia un grande artista. E tu metti giù quell’arnese, cazzo!
– In che senso?
– In che senso cosa? Mi stai chiedendo una spiegazione sull’arte o sulla pistola?
– Non fare lo stronzo, sai benissimo di cosa parlo…
– Va bene, va bene sono pronto a dirlo, anche se avrei preferito addurre le mie ragioni senza un’arma puntata sulla faccia. Insomma, io seguo le orme di PP perché… come dire…?, ecco, ecco… io trovo che lui sia e resti… inimitabile, i-ni-mi-ta-bi-le!
e un corpo solido in fra mezzo
fa sì che quella luce non conduce
e si allunga l’ombra lì sul grezzo