parte I – interludio moralistico
Nelle aule parlamentari accozzaglie di mediocri politicanti imprecano contro i senatori a vita, senza tenere conto del fatto che tra loro ci sono italiani che si sono distinti «per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario» – proprio quelli che la società che rappresentano ha riconosciuto come il meglio che da quella società sia stato prodotto.
Nelle aule scolastiche ciurme di alunni mediocri minacciano gli studenti che si distinguono per intelligenza, fantasia, vivacità intellettuale e capacità di concentrazione (“se continui così, a fine anno, verrai ad ammirare i tuoi bei voti sedut@ su una sedia a rotelle”).
Per favore, fermiamoci un attimo e chiediamoci dove vogliamo andare a finire e come cavolo ci vogliamo arrivare. E per il momento vergogniamoci per loro, che da soli non sono proprio capaci di farlo.

parte II – interludio u-morale ma non troppo
Mi sono rotto le palle di questi quattro imbecilli che dettano legge nell’indifferenza generale
– perseguitando e umiliando i deboli
– vivendo tutti chiusi e smarriti in se stessi
– mettendo il bastone fra le ruote dei più capaci
– rifiutando di soffermarsi su un pensiero complesso
– esaltando le leggi primitive di mafie, ndranghete e camorre
– perpetrando i più beceri modelli dell’aggressività e del cinismo
– imponendo su tutto la forza dei desideri indotti dalle regole del mercato.

Mi sono rotto le palle, ma so bene che dovrò sforzarmi di mantenermi calmo, concepire strategie di cambiamento e non perdere la ragione (la quale ultima non è solo il contrario del torto o la voglia di prevaricare in un dibattito dialettico). Perché il fascismo è davvero sempre dietro l’angolo ed è abilissimo a tendere agguati e prenderti di spalle quando meno te lo aspetti; ma bisogna stare attenti anche al fascismo della democrazia.