sotto questo vulcano è nata la nostra amicizia, non solo mia e tua,
che magicamente continua
non ho mai ricevuto un omaggio così bello, anche se in 4 parti
fuse
e confuse :-)
grazie aitan
torna presto
Questo studio a quattro è fatto talmente bene che mi rifiuto di accettare che sia a quattro. Per me è solo a due. Guardare ‘a muntagna dopo queste foto non sarà più lo stesso.
(e il fatto della nostalgia preventiva, quella che ti fa rimpiangere le cose prima ancora di averle perdute, è troppo bello) (e comunque il vesuvio, come avrai constatato, è rimasto fermo immobile ad aspettarti) (del resto dove lo trova un altro che lo fotografa così?)
Ora capisco tante cose di me! l’origine della mia confusione e della mia perenne nostalgia (preventiva e consuntiva).
Nacqui infatti…lì…alle falde del vulcano più pazzo che si conosca.
Complimenti per la resa fotografica…perfetta!!!
eh, visto il viaggio, direi che un po’ fai bene ad avere la nostalgia preventiva, però noi qui ti penseremo assai :-)
(bellissimo questo studio sul Vesuvio)
Parti per militare, vero? Ma tranquillo che passa presto. Non è come ai miei tempi, 24 mesi, che io mi feci in marina a Diano, in Liguria, posto incantevole ma con un mare assai diverso da quello che sta guardando 4 volte il personaggio della tua fotografia. Ma come si fanno queste cose con le fotografie?si sviluppano i rullini tutti assieme?
Anche io sto spesso a guardare il mare proprio in quel punto là, ma lo guardo una sola volta e per molto tempo, perchè aspetto a una ragazza che esce dal Cervantes che sta proprio di fronte (o si scrive difronte, vabbuò ma mi hai capito), sai quella casa dove si studia spagnolo? io sto imparando un poco di spagnolo, perchè la voglio conoscere e la voglio colpire a questa ragazza che è bella assai. E sto pure leggendo a Cervantes che è simpatico, il libro è grande ma è bello. Ma sto esagerando a scriverti tutte queste cose, mi dispiace se mi sfogo cosi, ma sennò con chi parlo? Comunque belle foto (o è una sola, ancora non ho capito). E il viaggio è militare o no?
Io ti saluto e spero che ti ricorderai di me tra 12 mesi.
Salve prof.come va?ne è passato del tempo ma spero che si ricorderà di me..io sono Pasquale Cammarota un suo ex alunno ,mi trovavo a navigare sul web e non so come mi sono ritrovato nel suo blog,non ho avuto il tempo di visitarlo tutto ma ho notato che continua a mantenere quella originalità che la rendeva differente da tutti gli altri prof. e dalla quale ho tratto degli ottimi insegnamenti.Adesso studio economia mi mancano 7 esami lavoro in un centro commerciale e sono diventato anche io un appsassionato della lingua e della cultura spagnola e questo lo devo anche un po a lei..cosi ne approfitto per ringraziarla anche se forse un po posticipatamente…
spero di avere sue notizie e nel caso volesse mantenere un contatto la mia mail è pascal22@libero.it tanti saluti pasquale
#1
Quattro parti che sono due e che se ci clicchi sopra possono essere Uno, e qui mi fermo, perché se vado avanti rischio di diventare plotinico, e a quest’ora, con tutta la fretta che ho addosso, non è il caso, MariaStrofa. (Epperò non posso fare a meno di seguire il ricordo di una conferenza di Hans-Georg Gadamer all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli: col suo spiccato accento tedesco di Cermania, il grande vecchio esordiva chiedendosi e fingendo di chiedere a noi: “Era plotino un platonico?”).
#2
Comincio a capirti, fuoridaidenti, e mi trovo anch’io percorrere certe nostalgie dolorose. Insostenibili. Sublimi.
#3
Poi magari (eventualmente) vi farò sapere se ne è valsa la pena, zop.
#4
Trovo un sottile piacere nell’avervi con-fuso, cronomoto.
#5
Mi hai fatto molto ridere, Flo’. Grazie.
Comunque, seguirò il tuo consiglio, anche per non avere problemi con tutte queste dogane terrorizzate.
E poi se ci mettiamo pure i prof di lingua a tagliare l’organo che compie i movimenti necessari all’articolazione della voce, finiamo belli (si fa per dire) e disoccupati.
#6
Io presto torno, dido, che qua già bello ‘e buono si pensano che parto per il fronte.
E in ogni caso, tutto meritato l’omaggio che ti ho dedicato e di cui mi piacerebbe si facesse catena.
#7
…Oppure un carosello lungo la Senna, fotoreportress.
#8
Graziassai, hangin’, ma in realtà le fotooriginali nun so’ granche’; quella che vedete qui è solo una rielaborazione di materiali scadenti che mi è riuscita abbastanza bene.
A me piacerebbe essere un jazzista che di getto crea meraviglie davanti al suo pubblico estasiato; ma mi riesce sempre meglio la parte di quello che taglia, incolla, rielabora, e dal grezzo assembla un prodotto appena decente al buio di un laboratorio impolverato (e magari pure un poco ammuffito).
#9
Che bello essere compresi in patria e fuori, naparto’.
#10
Ma no che non mi apparto, sciùr Effe, e in men che non si dica sono di nuovo nello stesso porto da dove parto col collo obtorto.
#11
All’ombra del pazzo si impara a impazzire o a pazziare, RosaTiziana.
#12 France’, magari questa nostalgia preventiva aiuterà a vivere meglio le prossime ore.
#13
Non lo so, Alessandro, non lo so se scherzi o pensi davvero che io parta per militare, però mi ha fatto ridere di cuore il tuo commento.
Non ho l’età, non ho più l’età per subire i tre anni di naia a Cuneo, e quando ce l’avevo, facevo l’obiettore di coscienza: 18 mesi di servizio civile sostitutivo in un centro degradato che raccoglieva diversamente abili di ogni età, colore e disabilità nei pressi di Ponticelli. Lo hanno chiuso da anni. Ma per me fu un’esperienza bellissima.
(Al Cervantes di Via Nazario Sauro 23 qualcuno mi conosce. Prova a chiedere del prof di Fratta, quello del blog castellano.splinder.com. La foto l’ho scattata uscendo da una conferenza tenuta lì dentro quella casa dove si studia spagnolo ;o))
#14
Mado’, Pasquale, che piacere che mi fa leggere il tuo commento. (Che poi cade a fagiuolo, anche perché io non sapevo se spiegare al commentatore che ti precede che mestiere faccio fuor di blog, e arriva il tuo commento che rende inutile ogni tentativo di occultare o opacizzare la realtà).
Che bello saperti ancora appassionato allo spagnolo e leggere che conservi un buon ricordo di questo vecchio prof pronto a partire per militare (no no, ora sono io che mi confondo).
Al ritorno ti scrivo in privato.
#15
(Secondo me, Flo’, la realtà supera sempre l’immaginazione. Con o senza violinisti russi che suonano Torna ‘a Surriento. (E i film di Kusturiza sono iperrealisti quanto le pagine più fantastiche di García Márquez e i quadri di Bosch, tanto per fare i primi due esempi che mi vengono in mente (ma mo’ è ora di chiudere la valigia)).)
ciao Aitan, non sempre capisco i tuoi post, per questo commento poco, aiuteresti la mia amica che vorrebbe inserire immagini nei commenti? io le ho detto che chiedevo a te…. grazie …besos
ancora in sofferto viaggio di distruzione, saluto tutti,. ancjhe se non ho il tempo di dilungarmi (per ora, in due giorni, ho dovuto denunciare in Polizia quattro furti subiti dagli alunni e trattare con la Polizia stessa per schiamazzi notturni da loro -loro alunni- provocati; epperò davanti a Las Meninas mi meravigliavo a sentirli cosi’ atenti alle mie chiacchiere critiche)
si legge “utente anonimo” ma dietro c’è tutto un mondo. Internet è bello per questo ed è brutto per questo. Io personalmente preferirei partire per il militare.
a me è preventiva durante e post. c’aggia fa’ caro aitan, il destino dell’emigrante. che poi è anche una gran rottura di coglioni, mi si passi il francesismo. non ne posso più di provare nostaglia. sarebbe meglio emigrare, andare a napoli.
saluti
mel
Partire è un po’ come morire…
Oh, non è che devo preparare i soldi per la corona, no???
Come dici? Aglie frattaglie et etc…
T’ho sentito anche da qui… e non fare le corna che le vedo, soprattutto non in testa al bambino!
Che belle queste immagini fuse che si leggono sia come la Bibbia sia come il Corano. Mi associo all’abbraccio per Didò che non si sente bene. Buon viaggio.
Noche alta (o quasi), le cose qui vanno meglio, si è instaurato tra me e i ragazzi un clima di reciproco affettuoso rispetto che funziona, anche se sembra sempre essere in equilibrio precario; sempre, ora stesso.
belle, minimali, meditative, i colori e i riflessi creano una sorta di congelamento del tempo e, va da sé, il doppio Vesuvio conferisce al tutto un effetto di straniamento.
chissà come dev’essere andare in gita scolastica, me l’immagino un’esperienza che genera sensazioni “tipo” montagne russe :-)
Sì, tutti sani e salvi, e ormai anche le ultime due pecorelle sono sul punto di rientrare all’ovile.
È stata un’intensa esperienza piena di ostacoli sormontati, con questo sciopero dei controllori di volo a fine corsa che ha prolungato di due giorni il rientro e ci ha costretti a cercare all’ultimo minuto un albergone che ci ospitasse in sessanta.
Fino alla fine ci sono stati piccoli incidenti di percorso, documenti smarriti e bagagli dispersi.
È tutta la vita che sono in viaggio, ma non mi era mai capitato di vedere tanti commissariati, consolati e inconsolabili.
Un’esperienza irripetibile che non proverò nemmeno a ripetere.
(Epperò, l’ho già detto, lo devo dire, si sono creati tanti bei momenti di complicità e comprensione reciproca nel gruppo piccolo dei miei alunni e me.)
Questo vulcano del cazzo mi ha sputato via senza che nessuno glielo chiedesse e a quanto pare se n’é pentito poi, che non mi lascia mai andare troppo lontano.
Il blog é bello assai.
complimenti.ale
4 parti che sono due va benissimo, sono fuse e confuse benerrimo; mi unisco all’omaggio a dido.
ciao.
Da provare un crescendo doloroso. Insostenibile. Sublime.
fuso, confuso, contaminato e combinatorio! che delizia! vien voglia di viaggiare anche a costo di soffrire (eventualmente).
nostalgia preventiva, ecco come si chiama
Le (con)fusioni sono talmente riuscite che all’inizio non le trovavo…
lascia le forbici a casa :-D
sotto questo vulcano è nata la nostra amicizia, non solo mia e tua,
che magicamente continua
non ho mai ricevuto un omaggio così bello, anche se in 4 parti
fuse
e confuse :-)
grazie aitan
torna presto
Sembra una scena circolare che si ripete su un palcoscenico teatrale.
Questo studio a quattro è fatto talmente bene che mi rifiuto di accettare che sia a quattro. Per me è solo a due. Guardare ‘a muntagna dopo queste foto non sarà più lo stesso.
(e il fatto della nostalgia preventiva, quella che ti fa rimpiangere le cose prima ancora di averle perdute, è troppo bello) (e comunque il vesuvio, come avrai constatato, è rimasto fermo immobile ad aspettarti) (del resto dove lo trova un altro che lo fotografa così?)
Ciò che conta è l’insieme… confuso o no, è comprensibile agli occhi.
Au revoir.
Sinceramente e teatralmente.
R.M.N.
ma comm’ è che parte?
Ma, a parte che parte, in quante parti parte?
Dico: parte solo in parte?
E in parte resta?
Non s’apparti, che lascia un vuoto.
Ora capisco tante cose di me! l’origine della mia confusione e della mia perenne nostalgia (preventiva e consuntiva).
Nacqui infatti…lì…alle falde del vulcano più pazzo che si conosca.
Complimenti per la resa fotografica…perfetta!!!
eh, visto il viaggio, direi che un po’ fai bene ad avere la nostalgia preventiva, però noi qui ti penseremo assai :-)
(bellissimo questo studio sul Vesuvio)
Parti per militare, vero? Ma tranquillo che passa presto. Non è come ai miei tempi, 24 mesi, che io mi feci in marina a Diano, in Liguria, posto incantevole ma con un mare assai diverso da quello che sta guardando 4 volte il personaggio della tua fotografia. Ma come si fanno queste cose con le fotografie?si sviluppano i rullini tutti assieme?
Anche io sto spesso a guardare il mare proprio in quel punto là, ma lo guardo una sola volta e per molto tempo, perchè aspetto a una ragazza che esce dal Cervantes che sta proprio di fronte (o si scrive difronte, vabbuò ma mi hai capito), sai quella casa dove si studia spagnolo? io sto imparando un poco di spagnolo, perchè la voglio conoscere e la voglio colpire a questa ragazza che è bella assai. E sto pure leggendo a Cervantes che è simpatico, il libro è grande ma è bello. Ma sto esagerando a scriverti tutte queste cose, mi dispiace se mi sfogo cosi, ma sennò con chi parlo? Comunque belle foto (o è una sola, ancora non ho capito). E il viaggio è militare o no?
Io ti saluto e spero che ti ricorderai di me tra 12 mesi.
Alessandro Foresta, di Casandrino.
Salve prof.come va?ne è passato del tempo ma spero che si ricorderà di me..io sono Pasquale Cammarota un suo ex alunno ,mi trovavo a navigare sul web e non so come mi sono ritrovato nel suo blog,non ho avuto il tempo di visitarlo tutto ma ho notato che continua a mantenere quella originalità che la rendeva differente da tutti gli altri prof. e dalla quale ho tratto degli ottimi insegnamenti.Adesso studio economia mi mancano 7 esami lavoro in un centro commerciale e sono diventato anche io un appsassionato della lingua e della cultura spagnola e questo lo devo anche un po a lei..cosi ne approfitto per ringraziarla anche se forse un po posticipatamente…
spero di avere sue notizie e nel caso volesse mantenere un contatto la mia mail è pascal22@libero.it tanti saluti pasquale
(in questa finestra commenti la realtà supera l’immaginazione. manca solo il violinista russo e siamo a posto)
#1
Quattro parti che sono due e che se ci clicchi sopra possono essere Uno, e qui mi fermo, perché se vado avanti rischio di diventare plotinico, e a quest’ora, con tutta la fretta che ho addosso, non è il caso, MariaStrofa. (Epperò non posso fare a meno di seguire il ricordo di una conferenza di Hans-Georg Gadamer all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli: col suo spiccato accento tedesco di Cermania, il grande vecchio esordiva chiedendosi e fingendo di chiedere a noi: “Era plotino un platonico?”).
#2
Comincio a capirti, fuoridaidenti, e mi trovo anch’io percorrere certe nostalgie dolorose. Insostenibili. Sublimi.
#3
Poi magari (eventualmente) vi farò sapere se ne è valsa la pena, zop.
#4
Trovo un sottile piacere nell’avervi con-fuso, cronomoto.
#5
Mi hai fatto molto ridere, Flo’. Grazie.
Comunque, seguirò il tuo consiglio, anche per non avere problemi con tutte queste dogane terrorizzate.
E poi se ci mettiamo pure i prof di lingua a tagliare l’organo che compie i movimenti necessari all’articolazione della voce, finiamo belli (si fa per dire) e disoccupati.
#6
Io presto torno, dido, che qua già bello ‘e buono si pensano che parto per il fronte.
E in ogni caso, tutto meritato l’omaggio che ti ho dedicato e di cui mi piacerebbe si facesse catena.
#7
…Oppure un carosello lungo la Senna, fotoreportress.
#8
Graziassai, hangin’, ma in realtà le foto originali nun so’ granche’; quella che vedete qui è solo una rielaborazione di materiali scadenti che mi è riuscita abbastanza bene.
A me piacerebbe essere un jazzista che di getto crea meraviglie davanti al suo pubblico estasiato; ma mi riesce sempre meglio la parte di quello che taglia, incolla, rielabora, e dal grezzo assembla un prodotto appena decente al buio di un laboratorio impolverato (e magari pure un poco ammuffito).
#9
Che bello essere compresi in patria e fuori, naparto’.
#10
Ma no che non mi apparto, sciùr Effe, e in men che non si dica sono di nuovo nello stesso porto da dove parto col collo obtorto.
#11
All’ombra del pazzo si impara a impazzire o a pazziare, RosaTiziana.
#12
France’, magari questa nostalgia preventiva aiuterà a vivere meglio le prossime ore.
#13
Non lo so, Alessandro, non lo so se scherzi o pensi davvero che io parta per militare, però mi ha fatto ridere di cuore il tuo commento.
Non ho l’età, non ho più l’età per subire i tre anni di naia a Cuneo, e quando ce l’avevo, facevo l’obiettore di coscienza: 18 mesi di servizio civile sostitutivo in un centro degradato che raccoglieva diversamente abili di ogni età, colore e disabilità nei pressi di Ponticelli. Lo hanno chiuso da anni. Ma per me fu un’esperienza bellissima.
(Al Cervantes di Via Nazario Sauro 23 qualcuno mi conosce. Prova a chiedere del prof di Fratta, quello del blog castellano.splinder.com. La foto l’ho scattata uscendo da una conferenza tenuta lì dentro quella casa dove si studia spagnolo ;o))
#14
Mado’, Pasquale, che piacere che mi fa leggere il tuo commento. (Che poi cade a fagiuolo, anche perché io non sapevo se spiegare al commentatore che ti precede che mestiere faccio fuor di blog, e arriva il tuo commento che rende inutile ogni tentativo di occultare o opacizzare la realtà).
Che bello saperti ancora appassionato allo spagnolo e leggere che conservi un buon ricordo di questo vecchio prof pronto a partire per militare (no no, ora sono io che mi confondo).
Al ritorno ti scrivo in privato.
#15
(Secondo me, Flo’, la realtà supera sempre l’immaginazione. Con o senza violinisti russi che suonano Torna ‘a Surriento. (E i film di Kusturiza sono iperrealisti quanto le pagine più fantastiche di García Márquez e i quadri di Bosch, tanto per fare i primi due esempi che mi vengono in mente (ma mo’ è ora di chiudere la valigia)).)
ma quello sono io che guardo stromboli…ops, mi sono
con-fuso-con te!!!
:)
saudade.
porca vacca io non so niente di dove vai. stai bene.
ciao Aitan, non sempre capisco i tuoi post, per questo commento poco, aiuteresti la mia amica che vorrebbe inserire immagini nei commenti? io le ho detto che chiedevo a te…. grazie …besos
ma ti sembra il caso di mettere l’anima così, tutta di fuori, che prende freddo… però è bella assa’
:-)
bellissime foto, le tue. viene voglia di seguire la scia di nuvole…
viaggio sofferto…ogni cosa che si trascina un po’ di sofferenza vale cmq la pena di essere vissuto.
ancora in sofferto viaggio?
ancora in sofferto viaggio di distruzione, saluto tutti,. ancjhe se non ho il tempo di dilungarmi (per ora, in due giorni, ho dovuto denunciare in Polizia quattro furti subiti dagli alunni e trattare con la Polizia stessa per schiamazzi notturni da loro -loro alunni- provocati; epperò davanti a Las Meninas mi meravigliavo a sentirli cosi’ atenti alle mie chiacchiere critiche)
si legge “utente anonimo” ma dietro c’è tutto un mondo. Internet è bello per questo ed è brutto per questo. Io personalmente preferirei partire per il militare.
tra una deninucia e una contrattazione già immagino un racconto.
Addà passà ‘a nuttata? e passerà anche questa.
a me è preventiva durante e post. c’aggia fa’ caro aitan, il destino dell’emigrante. che poi è anche una gran rottura di coglioni, mi si passi il francesismo. non ne posso più di provare nostaglia. sarebbe meglio emigrare, andare a napoli.
saluti
mel
Di fretta non si commenta più…ma voglio starci anch’io tra i tuoi…
Queste foto sono un racconto…per il resto non posso che scriverti…ti penso.
Weh, guagliò, si’ tturnate?
T’aspettamme, eh?
Statte bbuone, ce vedimme.
Au revoir.
Sinceramente e teatralmente.
R.M.N.
Partire è un po’ come morire…
Oh, non è che devo preparare i soldi per la corona, no???
Come dici? Aglie frattaglie et etc…
T’ho sentito anche da qui… e non fare le corna che le vedo, soprattutto non in testa al bambino!
Sei grandissimo Aitan!
Elis
ce sta gente r’o nord pruveniente a Bucciano addò na vota campava astrignenn a currèa…
:-)
Ah…ma allora siamo colleghi?
Un grazie a Pasquale per le delucidazioni involontarie ;-)
Che belle queste immagini fuse che si leggono sia come la Bibbia sia come il Corano. Mi associo all’abbraccio per Didò che non si sente bene. Buon viaggio.
Noche alta (o quasi), le cose qui vanno meglio, si è instaurato tra me e i ragazzi un clima di reciproco affettuoso rispetto che funziona, anche se sembra sempre essere in equilibrio precario; sempre, ora stesso.
io, comunque, sto bene, grazie, anche se mi ‘e sparita la voce
s’i, kuu, adda passa’ ‘a nuttata, e passera’
ok, s¡’, s¡’, di fretta non si commernta piu’
ma di cosa parla snap?
In che senso dido non si sente bene?
non mi tenete in ansia…
aitanuccio tutto a posto, son pure guarita, una semplice influenza :-)
ti aspettiamo caro
…è vero! fuse e non confuse ;.* un caro saluto dalla mamma
Aitan, ma quando torni? qui si patisce la nostalgia, quella classica :)
belle, minimali, meditative, i colori e i riflessi creano una sorta di congelamento del tempo e, va da sé, il doppio Vesuvio conferisce al tutto un effetto di straniamento.
chissà come dev’essere andare in gita scolastica, me l’immagino un’esperienza che genera sensazioni “tipo” montagne russe :-)
Oggi, sto tanto allero che quasi quasi me mettesse a chiagnere pe’ ‘sta felicita’.
Vi saluto tutti con nostalgico e impaziente affetto.
(Io mi annoio anche sulle montagne russe, pero’ qui qualche volta mi sto pure divertendo. Uaname ‘a bella!)
sono rimasta confusa preventivamente per 2 minuti prima di (S)confondermi del tutto
:-*
Speriamo torniate tutti sani e salvi ^_^”…il vostro volo ormai è un mistero degno di un moderno serial televisivo!
L
Sì, tutti sani e salvi, e ormai anche le ultime due pecorelle sono sul punto di rientrare all’ovile.
È stata un’intensa esperienza piena di ostacoli sormontati, con questo sciopero dei controllori di volo a fine corsa che ha prolungato di due giorni il rientro e ci ha costretti a cercare all’ultimo minuto un albergone che ci ospitasse in sessanta.
Fino alla fine ci sono stati piccoli incidenti di percorso, documenti smarriti e bagagli dispersi.
È tutta la vita che sono in viaggio, ma non mi era mai capitato di vedere tanti commissariati, consolati e inconsolabili.
Un’esperienza irripetibile che non proverò nemmeno a ripetere.
(Epperò, l’ho già detto, lo devo dire, si sono creati tanti bei momenti di complicità e comprensione reciproca nel gruppo piccolo dei miei alunni e me.)
Aquí
algunas fotos del viaje a Madrid.
Questo vulcano del cazzo mi ha sputato via senza che nessuno glielo chiedesse e a quanto pare se n’é pentito poi, che non mi lascia mai andare troppo lontano.
Il blog é bello assai.
complimenti.ale
graziassaje