Mi sveglio ogni mattina con le ossa scricchiolanti. E di giorno, seduto su questa stramaledetta poltrona, mi fa male il culo e la schiena (e dire che mi avevano assicurato che sarebbe stato come sdraiarsi sull’acqua). Quando cammino ho dolore alle ginocchia ed alle gambe. Quando sto fermo, mi fa male tutto.
È il passo inesorabile del tempo: le ossa non reggono; sto cominciando a essere più giovane del mio corpo.

braccia cadenti - disegno di gaetano aitan vergara (c)(c) 2005-06

Per favore, non compatitemi e non elargite consigli anatomici o simil-medici. In realtà, le mie ossa sono a posto, a casa ho sedie e poltrone comode e ogni giorno macino chilometri, rigorosamente a piedi, senza alcun tipo di risentimento.
Il testo di cui sopra è da intendersi in senso lato. Come una rappresentazione dell’invecchiamento di una generazione che fa fatica a stare nei suoi panni ed accettare l’inevitabilità delle rughe che arrivano e delle schiene che si curvano.
Io da parte mia resto giovane dentro e fuori, e la cosa mi riguarda più che altro come fenomeno sociologico.