Jacques: All the world’s a stage,
And all the men and women merely players;
They have their exits and their entrances,
And one man in his time plays many parts…
– Auguri.
– …
– Ma mi senti? Mi hai riconosciuta?
– [Lunga pausa, poi un timido:] …Sì.
– Felice compleanno. Credevi che mi fossi dimenticata?
– [Pausa.] Ah, sì… grazie.
– Come va?
– [Cambiando tono.] Come vàa? È il compleanno più bello della mia vita!
– Ah, mi fa piacere, sono contento per te. Ma dove sei ora?
– Nel posto più bello di tutta la mia vita.
– Ah, ho capito… non hai voglia di parlare…
– No, no… È una bella giornata, sono in un posto meraviglioso, è il compleanno più bello della mia vita e questa è… la più bella vita della mia vita.
[Dove sia lei, noi, seduti sulle nostre poltrone, non lo possiamo intendere. Ci arriva solo la sua voce. Lui, invece, è nell’appartamento al settimo piano che arredarono insieme. Ma non la può vedere quella mobilia, e in fondo è meglio così, perché in realtà aveva scelto tutto lei. Intendiamoci bene, non è che siano da buttare quei divani neri sulle pareti verdi e il tavolo ovale di cristallo, solo che ora gli sembra tutto maledettamente estraneo e distante; anche quella voce che continua a sibilare dal suo cellulare. Come se quello non fosse il suo spazio né questo il suo tempo.
Se ne sta seduto sul davanzale con la faccia rivolta verso il mondo di fuori e le gambe penzolanti nel vuoto, e si lascia scivolare lentamente, lentamente.]
– Ma tu mi vuoi ancora bene?
– …
– Pulcino mio, non vorresti la tua gallinella di nuovo lì accanto a te?
[…] Last scene of all, […]
Sans teeth, sans eyes, sans taste, sans everything.
(Shakespeare, As You Like It, 2. 7)
minchia, aitan, mi hai messo addosso una tristezza di madonne
In effetti, caro Garetano…
Che poi a me già la tanto trillata entusiasticamente ESTATE automaticamente mette depressione…
Anche a te, mi pare di capire…
Posso fare qualche cosa per te?
ciao
#1
Mi spiace, non era mia intenzione, Mauro.
Preferirei che certi testi funzionassero come esorcismo o catarsi.
#2
È certo, William, l’estate ha le sue controindicazioni. Ma, non buttiamoci giù, tornerà un altro inverno, cadranno mille petali di rose, la neve coprirà tutte le cose e forse un po’ di pace tornerà.
Intanto, quasi quasi vado a farmi un bagno e m’ubriaco di sole.
#3
No dai, Borbonico, non preoccuparti, non scrivo mica da sopra un davanzale ;o).
Questi sono solo esercizi di stile nati pescando un po’ qua e un po’ là nella vita e nella memoria. Mica è la cronaca della mia vita (che per fortuna è piena di gioie e anche di noie, ma non si prevedono suicidi a breve scadenza ne chiacchierate così incomunicanti che paiono un omaggio a Antonioni).
Mi prenoto per Ottobre. Non so esattamente quando. C’è caso anche la fine di Settembre. Ci facciamo una bevuta, ok?
Sì, mette tristezza.
A volte penso che peggio dell’amare senza ritorno ci sia solo il non amare essendo amati.
Ci si sente… vuoti, davanti a certi occhi. Sordi davanti al suono.
saranno i compleanni a metter tristezza. :-)
ennò, epperò, eddai…
dimmi che non è accaduto
che lo hai solo immaginato
pciùk!
“ …ed i suoi atti sono sette età.”
è uscito il mio nuovo romanzo (a4mani).
si chiama _salva con nome_ e abita qui:
http://stores.lulu.com/salvaconnome
unsaluto
comunque divano nero, pareti verdi e tavolo ovale di cristallo la dicon lunga…. (mammamia) … in effetti è meglio il davanzale – panorama a prescindere.
atvardi: questa cosa che hai scritto mi ha trafitto come una freccia e non mi molla più
Pensa a me, che in quelle condizioni mi trovo.
Di ritorno, senza tristezza, riparto subito e tutti saluto e ringrazio per l’attenzione e la preoccupazione.
(Per la bevuta, sempre disponibile, che sia prima o dopo che ribollirano i tini, non importa.)
(D’amore non parlo fuor di post, ma mi piace che lo facciate voi nei commenti.)
Gulp, un colpo al cuor.
bang!
(spero ti sia piaciuto lasciarti colpire un po’)