Cazz Aità.. che qualità di scrittura..
che dipenda da non usare i congiuntivi o dal vino non lo so, però è una penna dannatamente viva la tua…complimenti.
vabbè il blog è solo “carino” e magari diventa pure simpatico :)))
Buongiorno, il disegno “autocelebrazione” mi fa venire in mente i graffiti dei primitivi nelle caverne, mi piace per il bianco che emana luce …poi spiega tu.
#1 et #2
Mi chiedete che sta a rappresentare e che sta a rappresentare, Borbonico et verdianella.
Boh, non lo so. Forse è una bieca operazione di micro-marketing, forse un tentativo pubblico di auto-chiarimento privato su chi sono, dove vado e perché ci vado sempre a piedi…
#3
Cazz’Alderaba’… che belle parole!
Quasi quasi mi monto la testa, carico la penna e scrivo qualche altro testo carino carino, piccino picci’.
#4
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
L’animaluccio sì, lo disegnai io, barbara, come la stragrande maggioranza delle immagini presenti su questa pagina. L’istesso dicasi di foto, suoni e animazioni, ché io sono un autarchico narcisistico e autocelebrativo. E stamattina mi sono svegliato pure un po’ paranoico delirante.
Però poi passa. Credo.
#5 et #6
Bella assai questa lettura che fai dell’animaluccio, querido marcaspio, ché uno tante volte per questo fa l’ambiguo, così poi i nostri spettatori-lettori-interlocutori ci mettono e aggiungono sensi che danno forza alle nostre puzzette. A volte gettiamo via cazzate che altri raccolgono come perle.
Ma questa è un’altra storia.
#7
L’importante è che ti piaccia, pervinka.
#8
Magari domani, prima di mezzanotte, si svelerà una parte del mistero, Gardenia, ma solo una parte, perché resta un lato privato della cosa il cui senso ultimo resta privato pure per me.
la capra tiene la capa tosta e rossa
si getta da una pietra all’altra,
in altezza, senza avvertire la vertigine,
cerca e bruca
e non si ferma mai
se non per scaldarsi sotto un raggio casuale di sole sul petraio.
com’è bello questo disegno…
due cose: la prima è che mi pare di intravedere delle scritte nel bianco del corpo e così pensavo “chissà quando l’ha disegnato, che stava facendo, dove si trovava” e tutti questi fatti qua. la seconda è che questo animale ha il corpo ipervivo e la testa che sembra uno scheletro. è assai inquietante.
#13
Mi piace questa tua capra e il suo petraio, pispa, ma ti confesso che la mia bestia non so nemmeno se sia un asino, un mulo, un toro molto deperito, un ovino o altro essere immondo o mondano.
#14
g***!
#15
Cosa mi assedi bene non lo so nemmeno io, tamai, e neanche voglio saperlo.
anche se…”ognuno di noi è una folla e chi narra ha voce o scrive storie riassume dentro di sé un piccolo chiasso di presenza. Ognuno di noi è un se stesso pieno di persone. Con gli anni ci si rassegna a essere un’identità sola, rispondere di sé solo con un nome, ma per disturbo di crescita o per virtù, chi narra conserva intimità con la propria consistenza numerosa…”(erri de luca)
#16
Allora deve essere proprio una capra!
E che capra che sono io a non accorgermene, Flor, che ho l’animale che mi canta sulla panca della camera da letto. E speriamo che non mi crepi sotto.
#17
In realtà, Hangin’, è un frammento di una pagina delle decine di block notes che riempio di schizzi e parole, e spesso le parole si mischiano agli schizzi e viceversa o riaffiorano attraverso la trasparenza delle pagine (tante volte è un caso, ma qualche volta può essere pure un effetto ricercato che mi fa evitare la durezza cartacea dei classici diari da viaggio dalla copertina nera che già sai e sapete e che pure qualche volta ho anch’io usato sulle orme di Chatwin-VanGogh-Hemingway-Matisse-Céline-HaningRock e chi più ne ha più ne metta, che naturalmente la lista continua e pure la vita, per fortuna, a prescindere dai blocchi e dalle note).
Quanto all’inquietudine del segno, anch’io l’avverto, e mi chiedo perché abbia scelto quell’illustrazione a suggello di un post pre-auto-celebrativo.
#20
Ecco, cara cugina Franca, io non mi rassegno…
E intanto è già quasi mezzanotte…
Che stà a rappresentare?
stessa domanda!!!!carino il tuo blog…vienimi a trovare…
Cazz Aità.. che qualità di scrittura..
che dipenda da non usare i congiuntivi o dal vino non lo so, però è una penna dannatamente viva la tua…complimenti.
vabbè il blog è solo “carino” e magari diventa pure simpatico :)))
???????????????????????
(ma l’animaluccio lo disegnasti tu?)
Uscita da dentro al fuoco, voi, professò!
:-)
arggggggg.
ovviamente volevo dire uscitE
Buongiorno, il disegno “autocelebrazione” mi fa venire in mente i graffiti dei primitivi nelle caverne, mi piace per il bianco che emana luce …poi spiega tu.
misterioso…***
#1 et #2
Mi chiedete che sta a rappresentare e che sta a rappresentare, Borbonico et verdianella.
Boh, non lo so. Forse è una bieca operazione di micro-marketing, forse un tentativo pubblico di auto-chiarimento privato su chi sono, dove vado e perché ci vado sempre a piedi…
#3
Cazz’Alderaba’… che belle parole!
Quasi quasi mi monto la testa, carico la penna e scrivo qualche altro testo carino carino, piccino picci’.
#4
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
L’animaluccio sì, lo disegnai io, barbara, come la stragrande maggioranza delle immagini presenti su questa pagina. L’istesso dicasi di foto, suoni e animazioni, ché io sono un autarchico narcisistico e autocelebrativo. E stamattina mi sono svegliato pure un po’ paranoico delirante.
Però poi passa. Credo.
#5 et #6
Bella assai questa lettura che fai dell’animaluccio, querido marcaspio, ché uno tante volte per questo fa l’ambiguo, così poi i nostri spettatori-lettori-interlocutori ci mettono e aggiungono sensi che danno forza alle nostre puzzette.
A volte gettiamo via cazzate che altri raccolgono come perle.
Ma questa è un’altra storia.
#7
L’importante è che ti piaccia, pervinka.
#8
Magari domani, prima di mezzanotte, si svelerà una parte del mistero, Gardenia, ma solo una parte, perché resta un lato privato della cosa il cui senso ultimo resta privato pure per me.
questo tuo bel capro saltante è tempista con i miei studi attuali sul teatro greco…
sempre tempista tu
grazie aitan delle tue visite
Volph s-logata
aitan, un bacio
la capra tiene la capa tosta e rossa
si getta da una pietra all’altra,
in altezza, senza avvertire la vertigine,
cerca e bruca
e non si ferma mai
se non per scaldarsi sotto un raggio casuale di sole sul petraio.
g***
urca! questa sì che è minacciosa! cosa ti assedia?
Sopra la panca la capra canta? (oh, m’è venuta così…)
com’è bello questo disegno…
due cose: la prima è che mi pare di intravedere delle scritte nel bianco del corpo e così pensavo “chissà quando l’ha disegnato, che stava facendo, dove si trovava” e tutti questi fatti qua. la seconda è che questo animale ha il corpo ipervivo e la testa che sembra uno scheletro. è assai inquietante.
#11
Grazie a te, Volph, anche per sintonizzarti (o trovarti magicamente sintonizzata) sui miei tempi.
#12
Cordiali saluti e benvenuta tra queste pagine, verdianella.
#13
Mi piace questa tua capra e il suo petraio, pispa, ma ti confesso che la mia bestia non so nemmeno se sia un asino, un mulo, un toro molto deperito, un ovino o altro essere immondo o mondano.
#14
g***!
#15
Cosa mi assedi bene non lo so nemmeno io, tamai, e neanche voglio saperlo.
…in attesa…
qui c’è una folla celebranteTi …
anche se…”ognuno di noi è una folla e chi narra ha voce o scrive storie riassume dentro di sé un piccolo chiasso di presenza. Ognuno di noi è un se stesso pieno di persone. Con gli anni ci si rassegna a essere un’identità sola, rispondere di sé solo con un nome, ma per disturbo di crescita o per virtù, chi narra conserva intimità con la propria consistenza numerosa…”(erri de luca)
bisousdeplaisanterie!
#16
Allora deve essere proprio una capra!
E che capra che sono io a non accorgermene, Flor, che ho l’animale che mi canta sulla panca della camera da letto. E speriamo che non mi crepi sotto.
#17
In realtà, Hangin’, è un frammento di una pagina delle decine di block notes che riempio di schizzi e parole, e spesso le parole si mischiano agli schizzi e viceversa o riaffiorano attraverso la trasparenza delle pagine (tante volte è un caso, ma qualche volta può essere pure un effetto ricercato che mi fa evitare la durezza cartacea dei classici diari da viaggio dalla copertina nera che già sai e sapete e che pure qualche volta ho anch’io usato sulle orme di Chatwin-VanGogh-Hemingway-Matisse-Céline-HaningRock e chi più ne ha più ne metta, che naturalmente la lista continua e pure la vita, per fortuna, a prescindere dai blocchi e dalle note).
Quanto all’inquietudine del segno, anch’io l’avverto, e mi chiedo perché abbia scelto quell’illustrazione a suggello di un post pre-auto-celebrativo.
#20
Ecco, cara cugina Franca, io non mi rassegno…
E intanto è già quasi mezzanotte…
Tu metti le casse del microfono della capra sotto la panca, in modo che la capra non abbia posto per infilarvicisimiti e così non crepa. Olè
:-)
Ahi! leon d’Altamira…
#22
Detto (tu), fatto (io). La capra, crepata (sopra la panca, per una scossa elettrica derivante da una scopertura del filo del microfono).
#23
Il leone mancava a questo campionario zoologico ipotetico, grazie.
Noooooooooooooooooo!… anche se il microfono andava a pile?
dovevano aver montato il caricabatterie
;o)