Al centoquarantasettesimo stadio della sua meditazione vide una formica sorridere mestamente dall’alto di un grattacielo di New York.
Osservava tutto quel brulichio di persone, la formica, e sentiva il passo assordante degli aerei che le svolazzavano sulla testa. Al piano di sotto due umani, forse una donna e il suo uomo, gridavano come forsennati coprendosi l’un l’altro la voce. Dal groviglio di strade sottostante le automobili ingolfate in una catena di ingorghi manifestavano la loro insofferenza con strepiti di clacson e motori. Tutto questo guardava e sentiva, la formica, e pensava che nella sua prossima vita mai e poi mai sarebbe voluta precipitare nel novero insensato degli umani.
Assorta in queste considerazioni, la sventurata sentì appena il piede di John Kilby che la schiacciò di soppiatto giusto un attimo prima del crollo.
Il centoquarantottesimo stadio suonò come un’orazione, affinché si esaudisse l’ultimo desiderio della formica, ed anche quello di John Kilby, che voleva tornare a fumare.
E per tornare a fumare, Jhon Kilby fece in modo che fumasse una torre intera con lui?
:-)))
Espediente alquanto complicato…ma, devo riconoscere, efficace!
..di stadio in stadio, di velocità in velocità… queste parole sono trascorse sopra di noi.
Auguri di buona fine e buon principio.
Au revoir.
Sinceramente e teatralmente.
R.M.N.
‘na furmica
‘na sola ‘e ‘na scarpa
Crack
che vita ‘e merd
questa marzianogianfranco la chiamerebbe poesia zen.
p.s.
aita’, belle cose, tutte quelle che desiderate per l’anno a venire.
S.
e tu chi saresti? la formica, chilbiggiòn o l’io meditante? e interpolando gli stadi di meditazione che curva viene fuori? :)
le formiche non vedono quello che vediamo noi, ne sono certa. a meno di difetti di fabbricazione, ogni scala è programmata per vedere solo le cose alla vista delle quali riesce a sopravvivere.
#1
In verità, RosaTiziana, non avevo pensato a questa ipotesi di John piromane appicciafuoco. Io semplicemente pensavo che il buon Kilby era uscito sul terrazzo a sgranchirsi le gambe e, nel farlo, gli era venuto quel desiderio di fumare (magari perché qualche anno prima, quando era ancora un tabagista compulsivo, era solito accenderne una lì sul terrazzo); poi c’era stato il crollo, e dopo il crollo l’incendio, e tra le fiamme aveva cominciato a fumare anche il suo corpo insieme a tutto il resto. Più o meno questo pensavo io; ma l’ho scritto in modo che si potesse pensare altro; e non so perché sto qui a spiegare ora, visto che mi piace che ognuno pensi quello che vuole delle mie trame oscure e che leggendo si faccia un po’ le sue meditazioni.
#2
Sinceramente e teatralmente, tanti auguri anche a te, naparto’.
#3
Sahishi’, lo vorrei conoscere questo marzianogianfranco.
E tantebellecose anche per te e per lui.
#4
Io, cara hangin’, credo di essere un io fluttuante tra l’essere meditabondo e il fuoco che cancella tutto.
(Quanto al punto di vista entomologico, sono certo che tu abbia ragione scientificamente parlando e ancor più latu sensu; ma questa è una di quelle formichine antropomorfiche che affollano le storie, gli apologhi e le favole, quelle che non solo possono vedere cose che voi umani siete abituati a vedere, ma sono in grado persino di parlare come un libro stampato o un saggio orientale. E chest’ e’…).
e fu così che John Kilby non potè più dire di non aver mai fatto del male a nessuno, nemmeno a una formica.
Il sorriso mesto di quella formica, che ha capito tutto, incanta e sconvolge. È tutto.
No, Aita’, il commento 7 non è anonimo. È mio.
Raffaele Urraro.
A U G U R I
…non esiste parola al mondo più banale e ripetuta di questa!
Però sò sinceri ;-)
#6
Ma forse, cara dido, il povero John non ebbe nemmeno il tempo di rendersi conto del male fatto. Capita molto spesso.
#7 atque #8
Grazie mille, Raffaele, del tuo generoso e non anonimo commento. E grazie soprattutto per esserti lasciato incantare e sconvolgere dalle mie poche e scarne parole.
#9
Lo so che so’ sinceri e sinceramente ti ringrazio e ricambio, RosaTiziana.
ma com’è, mo i grattacieli c’hanno i balconi?
ciao gaetano, buon anno :)
u.i.
Caramba, hai ragione, u.i.. Ho emendato. Grazie.
E buon anno anche a te.
auguri, prosperità e buone meditazioni per un felice 2008
ciao dr.g
buone anno aitan
remo bassini
Tanti cari auguri per un nuovo anno ricco di letizia :)
Auguri Aitan. Tanti e mielosi.
e pure un bacio, và.
Auguri auguri
Purtroppo ho perso l’occasione di conoscerti qualche giorno fa, sarà per la prossima, auguri di buon anno.
#13 #14 #15 #16 #17
Grazie, doktorgeiger, remo, narrando, biancanera et volphoebe et altrettanti auguri a voi aggettivati come più vi piace.
#18
Alla prossima, dunque, borbonico, e tanti auguri pure a te.
(Ma anche tu ti sei visto con Barbara e Mel, vero? Anche se in un altro giorno ed in una diversa situazione).
Ah ma qui si fanno incontri? salotti? bisboccia? eh!
:-)))
E’ bello incontrarsi fra bloffers…a volte addirittura entusiasmante.
C’è qualcosa di “magico” nel vedere da vicino le persone con cui ha parlato, sorriso, scambiato idee a lungo.
Lo so, tutti gli incontri possono essere magici se vogliamo…ma quelli fra bloggers sono proprio particolari!
Evviva!
Ah ah ah
Bella questa “bloffers” al posto di bloggers…mi piace, quasi quasi conio un termine nuovo.
bloffer = blogger che fa gaffes
tanto la formica sarebbe morta lo stesso :)
ma magnifico Aitan, ti vedo proprio in gran forma, e belle anche le tue formichesce elaborazioni, oltre che elucubrazioni!!!
RosaTiz, è la comunicazione scritta a rendere l’incontro già in rete così bello, a me sembra una specie di diglossia all’araba con l’uso di un linguaggio “alto” contrapposto al familiare, e questo intercalare e questo slittamento mi piacciono assai.
augurelli freschi freschi…
e buon anno….
…buon 2008 a te!!
:)*
e poi tornò a fumare?
molti auguri che poi te li gestisci tu e li sistemi come vuoi
l’ho sempre detto che fumare fa male e per quello ho smesso da tempo!!!
bellissimo racconto Aitan!
chicca
Nelle mie meditazioni volo alto, molto alto, fino al tetto di plutone e da li vi osservo formiche tutte… sacre.
Ti ho visto spesso aitan nel mio formicaio lasciare qualche commento, grazie mille.
Oddio! Per giungere alla consapevolezza del sé bisogna attraversare tutti questi stadi??
E per uno come me che non ama il gioco del pallone, come la mettiamo?
Io in uno stadio non ci sono mai arrivata, figuriamoci 148 Aitan!!!
#21 #22
Spero che al prossimo incontro di bloffeurs ci sia anche tu, RosaTiziana; a quanto ricordo non vivi tanto lontano da qui e da qua.
#23
Spero proprio che questa gran forma non sia solo negli occhi (generosi) di chi guarda, barbara. (Io mi sento slittare sugli -anta).
#24
Ringraziamenti già un po’ stantii, caro cyb.
#25
E buon anno anche a phabia e a tutti i commentatori, lettori e passanti (però poi finiamola con questi sbaciucchiamenti, eh!, che ormai ci siamo già belli e dentro a questo duemilaeotto).
#26
Questo la storia non lo dice, mel, ma immagino che subito dopo ci fu un crollo e un incendio che impedirono a John Kilby ogni altra umana occupazione. (Orbasawa Mint J. Kent, che lo conosceva bene, andò pure al suo funerale un settembre di 6 o 7 anni fa).
#27
Buon per te che hai smesso, chicca, e per me che non ho mai cominciato davvero.
#28
Grazie a te e giordano per le vostre alte meditazioni.
#29
Ti confesso che nemmeno io sono pratico di stadi e di palloni, elis. E, in verità in verità ti dico, nemmeno di consapevolezze ne so molto.
meditazione.
medit-pensiero et medit-azione