Stanno morendo ad uno ad uno. È una tragedia che si consuma al di sopra dei nostri occhi, ma siamo in tanti a sapere che stanno crepando ad uno ad uno, stramazzati al suolo e ruzzolati giù dalla Montagna come tronchi spezzati, come mele marce, come castagne secche. Si stanno spegnendo uno alla volta come si fa anche noi qui da basso ed in molti sentiamo in cuor nostro che si va spopolando il cielo, anche se non osiamo dirlo, timorosi delle conseguenze che possono avere le nostre parole sulla realtà e su tutta quanta la fisica, la metafisica e la cosmologia.
Si stanno estinguendo ad uno ad uno, come fiamme al vento, e tutto è cominciato con la moria delle api.
Al principio eravamo scettici, stentavamo a crederci, ma adesso che stanno crollando uno per uno, siamo costretti a rivedere le nostre teorie teologiche e cosmogoniche; adesso che li vediamo finire come fossero fatti della nostra stessa materia e carne, non possiamo che rivedere i nostri punti di vista e riscrivere la realtà così come è e dovrebbe essere.
Li avevamo sempre creduti immortali. Inesistenti o immortali. Ma adesso stanno morendo uno per uno… I primi sono stati Yama e Dike-Astrea, poi è stata la volta di Ame-no-Uzume, Snotre e Dioniso-Bacco. Da ieri, si è sparsa la voce che stanno molto male anche Tlaloc e Amon, e pare che perfino Balam, San Ciro e le furiose Erinni siano ormai esausti. Noi credevamo fossero immortali, ma il segreto era tutto nel miele, e ora stanno morendo uno ad uno, porco Thanatos e maledetto Śiva (che tanto, prima che il drago dell’apocalisse sputi dalle sette teste il suo fuoco, ci troveremo senza protezioni e scoccherà anche la nostra ora, travolti dall’estinzione dell’ultima ape maya)!
Ipotesi di commento proveniente da nord di Gaeta
(ovvero, come agitare la propria coda di paglia davanti agli esercizi di semplificazione e produrre futili sbuffi di vento)
Eccoli qua, eccoli qua questi fottuti intellettuali della Magna Grecia, eccola qua questa cazzo di borghesia napolana che si mette a discettare di metafisica ed estinzione delle api mentre la loro regione sta crollando sotto quintali di immondizia e rischia di trascinare nel baratro dei loro liquami tutto il Paese.
Ma possibile che non si rendano conto? Ma lo vogliono capire o no che debbono cominciare a confrontarsi col mondo?
Che si diano una mossa, che si sveglino dal loro torpore e la smettano di scrivere boiate incomprensibili! Scendano in piazza, piuttosto, e spieghino alla plebaglia come stanno le cose. Che smuovano i culi dalle loro sedie, dalle loro poltrone, dai loro tronetti di quartiere! Non possono starsene più tutto il tempo a grattarsi l’ombelico aspettando che noi risolviamo i loro problemi… Con quello che costerà tutto sto benedetto piano di emergenza… Tutti soldi sprecati. Povera finanza pubblica! Povere tasche mie! Un’altra cazzo di Cassa del Mezzogiorno. Un altro buco senza fondo.
Quando ci penso, mi arrabbio per davvero. Che facciano dell’Etna e del Vesuvio i loro inceneritori e si buttino tutti dentro, questa ignobile massa di scansafatiche, debosciati, depravati, ladri di polli, camorristi e africani dalla pelle quasi bianca.
Vedrete come la sapremo ripopolare noi la loro terra di pomodori, olive, fichi d’india e sole! Il Padreterno dà il pane a chi non ha i denti, ma la Lega ristabilisce l’ordine e la disciplina. Per Diana, è venuto il momento di mettere le regole e portare a sud un po’ di civiltà; e non ci fermeranno certo quattro manifestanti, un paio di anarchici e un gruppuscolo di camorristi insubordinati.
e.l.e.n.a. ha detto:
la monnezza è colpa del signore delle mosche.
o delle moschee (la famosa tesi del complotto arabo)
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Borbonico ha detto:
http://it.youtube.com/watch?v=syJzVR9uzzU
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pispa ha detto:
a me tutti nel Vesuvio piace, e pure nell’Etna.
quelli :))
che servano a qualcosa almeno :)
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cf05103025 ha detto:
Se si butta la terra, fango de Sarno, sopra la monnezza e la si copre bene bene, vien fuori corpo conico che può raggiungere elevate altezze ottenendosi così nuovi similvulcani;
qualora si appicciasse fuoco entro il cumulazzo colossale medesimo, e fecessesi buco de supra onde far sortire fumigine, caligine, densi vapori nerastri,
si conseguirebbe gran vantaggio turistico per via che si direbbe:
Il neo Vesuvio fuma! Anche se quello vecchio non lo fa più.
Così avrebessi Partenope dai due Vesuvi!
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LaVostraProf ha detto:
Naaa… che quelli mi dan l’idea di essere alquanto radiattivi. E se brucian, chissà dov’è che vanno le polverine e le scorie. Bisognerebbe alzarli dalle seggioline, accompagnarli in loco ameno, villetta piombata, e lasciarli lì.
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aitan ha detto:
1
Per l’amore di Allah el todopoderoso e per la barba di Malcometto, non avevo tenuto conto del complotto islamico, e.l.e.n.a..
2
È interessante questa intervista a Ganapini, Borbonico, ma vediamo ora che fatti seguiranno alle parole dell’assessore all’ambiente della nostra ammaccata regione. Che ca’ ‘i chiacchiere stanno a zero!
3
Temo, però, il fetore molesto della materia organica bruciata, pispa.
4
Altro che Velardi, hermano Mario, io ti farrìa a te medesimo assessore alle imprese turistiche di questa martoriata reggione che fu felix e che in tra le mani tue sipienti de novamente felice si farebbe.
5
Il mio sogno, Prof, è che, prima o poi, politici, camorristi, politici camorristi e camorristi della politica facciano le valige da soli e vadano a fottersi e scanarsi tra di loro su un altro pianeta disabitato da qualsiasi vivente forma.
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metallicafisica ha detto:
Aità, vista la premessa stavo già pensando di fare un metallimito su di te, ma dovrei avere un po’ più di materiale autobiografico (soprattutto quello che riguarda “Cose zozze”, un po’ di trash, insomma…:)*
I crateri dell’Etna o del Vesuvio gorgoglianti di putridi esseri e tonnellate di immondizia sono una visione apocalittica ma Bosh ne ricaverebbe un altro “Giardino delle delizie” e credo che una danza catartica e propiziatoria al dio Efesto farebbe piacere*
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cochina63 ha detto:
mi spiace ma l’etna ci spetta e non intendiamo cederlo… che credete che non abbiamo anche noi la nostra spazzatura? per non dire di quella ‘politica’ di spazzatura dico. In quanto all’aria: pare irrespirabile già da ora.
p.s. aitan: io lavoro… eccome se lavoro, sono insegnante come te.
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karmel66 ha detto:
Pensa a come deve sentirsi Flora. Non per sminuire il dramma delle altre divine creature, ma nel suo caso la moria di api è un problema davvero pungiglioso, cioè … volevo dire spinoso. Scherzi a parte, crepuscoli e cadute degli dei sono davvero brutti presagi, che il cielo lo si creda o no abitato.
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manginobrioches ha detto:
il cielo è abitato, ma la terra è peggio.
E sappi, aitan, che anche qui ci siamo presi d’invidia, che la monnezza nostra non ha nulla da togliere alla vostra, e stiamo anche noi costruendo, con la gioia delle api operose, cumuli di monnezza, muri di monnezza, palazzi di monnezza che a mezzogiorno spargono fetore per chilometri d’attorno, dritti come moschee (e le mosche, infatti…)…
(scherzi a parte, vi penso spesso e mi chiedo come potete resistere, e dove finisce tutta la rabbia, davvero nei vulcani forse…)
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metallicafisica ha detto:
correggo: Bosch ( Hieronymus)
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pispa ha detto:
.. il signore delle mosche?
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amarcord69 ha detto:
Io la adoro. Posso innamorarmi di lei? La prego!
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Petarda ha detto:
mannò, aitan… gli dei non moriranno mai; siamo noi umani che… come dire… ehm. siamo noi umani che non stiamo tanto bene.
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Flounder ha detto:
ho questa pessima abitudine di leggermi i post e commentare poi.
sicché poi torno e mi credo che ho già detto la mia e invece no, però mi sono scordata che volevo dire e devo ripensare tutto il commento daccapo che non mi esce mai bello come prima.
comunque voglio andare un poco fuori tema e dire che lunedì sera, siccome tenevo il frigo nuovo completamente vuoto, tornando dal mare mi sono fermata al centro commerciale, quello fatto con i soldi di quel gruppo spagnolo che poi tutti sanno che invece è una joint venture fatta con i soldi della camorra, solo che siccome il gruppo è insediato a milano con un dio di ufficio di rappresentanza e sono tutti internéscional , allora pare che non fa niente per nessuno e chiudiamo un occhio e pure tutti e due.
e comunque questo supermercato se ne cadeva di gente che spendeva e spandeva. ci saranno state diecimila persone, non esagero, tanto che a noi, mamma e figlia, ci è preso lo scoramento e senza nemmeno fare la spesa siamo andate a mangiare una pizza.
ma fatto sta che a un certo punto ho detto ad alta voce: ma questi non sono andati al al mare, oggi che è festa? stanno tutti qua?
e mi ha risposto una signora chiatta chiatta con un un carrello zeppo di roba e buste, e borse e ha detto: signo’, ca’ nun ce stanno ‘e sorde.
e lì mi sono perplessa, ma soprattutto ho pensato che potrei anche essere un poco leghista, secondo me un poco ci viene bene pure a noi.
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RosaTiziana ha detto:
E con cosa la ripopolano la terra dei pomodori?
Con i cetruli?
Si, si con quelli certo.
W i cetruli della lega!!!
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aitan ha detto:
7 and 11
Hieronymus Bosch è una delle mie grandi passioni visive. Alcune delle sue opere sono più di quanto si possa pensare…
(Quanto ai riferimenti sonori, emmeffe, vedo che diventi sempre più retrospettiva e… progressiva.)
8
Ma via, cochina, cosa nostra, cosa vostra… in epoca di globalizzazione spinta la monnezza è di tutti.
(Lo so, lo sapevo che lavori anche tu come insegnante… Appunto per questo dicevo… ;o))
9
Vedi, karmel, io trovo davvero che il problema dell’estinzione delle api sia tra i più seri. Non foss’altro che per il miele di eucalipto che metto ogni mattina nel tè o nel cappuccino.
10
Scherzi a parte, a volte mi chiedo anch’io dove sia finita quella rabbia nostra che muoveva i monti e arginava lo straripamento dei fiumi, brioches. (Ma forse questi sono ricordi di altri popoli, che qua siamo stati più spesso servi che di noi stessi padroni.)
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aitan ha detto:
12
Ma pispa, perché mi continuate a confondere il ronzio delle mosche moleste con quello delle api operose?
13
Faccia pure con comodo, signorina marietta. Però mi corre l’obbligo di avvisarla che mordo, ringhio e lascio segni dappertutto e peli sul pavimento… Beneath an underdog!
14
Io temo, Petarda, che se moriamo noi, sarà la fine anche per loro.
15
Oh, flo, oh, non so che avevi pensato prima. Epperò, m’è parso significativo quello che hai postato mo’. E quasi quasi mi incazzo anch’io e vedo se posso muovere qualche montagna di monnezza o mettere argine al fiume di liquame che bussa alla porta di casa.
16
Che poi, non per fare il razzista, ma secondo me i cetruli della lega devono essere piuttosto sciapi anziché no, RosaTiziana.
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ranafatata ha detto:
Condivido il tuo furore, aitan, ma a volte penso che davvero il sud avrebbe bisogno di entrare in una mentalità di “civiltà” che in alcuni casi sembra non appartenergli. La civiltà che è rispetto di sé e degli altri, della natura (che è una grande risorsa e che il sud si ostina a oltraggiare in modo inspiegabile), delle cose pubbliche (visto che da noi, spesso, ciò che è di tutti non è di nessuno), del lavoro e delle esigenze degli altri. Dal mio punto di vista, il sud avrebbe sostanzialmente bisogno di rendersi conto che esiste un modo migliore di vivere e di cercare le strade per realizzarlo. Certo, è un discorso che non si può omogeneizzare in un commento, ma spero di essermi fatta capire almeno in parte.
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Borbonico ha detto:
# 19 ti deve essere saltato l’o-ring.
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katiuuuscia ha detto:
credo che il bene “civiltà” sia ormai raro. rispetto per se e per la natura? dobbiamo impararla tutti noi italiani, evidentemente, visto il traffico di rifiuti tossici dal nord al sud, e le discariche versatoio solo a sud. un cerchio che si chiude molto incivilmente.
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harveyz ha detto:
notizia sulle api: lo sai che si fanno schiaffeggiare da certi fiori? ma è l’unica cosa che permettono. altri non dovrebbero permettersi nulla su chi porta il sole di qua e di là e lo trasforma. provaci, tu.
aitan, vorrei un tuo santino. altrimenti apro io un baracchino.
(rima involontaria, sorry)
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pispa ha detto:
aitan, posso linkarti? :)
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cf25302015 ha detto:
mi sono perplessa anch’io e non mi ci raccapezzo e … chissà come andrà a finire, signora mia!
:)
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metallicafisica ha detto:
E dimmi Aità, conosci anche il “suo” di Bosch?
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metallicafisica ha detto:
E dimmi Aità, conosci anche il “suo” di Bosch?
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metallicafisica ha detto:
E dimmi Aità, conosci anche il “suo” di Bosch?
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metallicafisica ha detto:
E dimmi Aità, conosci anche il “suo” di Bosch?
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chiccama ha detto:
è una situazione talmente reale che fa impressione pensare che pochi la stiano vivendo come tale!!
è sempre bello rileggerti!!
chicca
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aitan ha detto:
19
Il tuo è un discorso veramente difficile da percorrere, ranafatata. Io credo di averti capito, ma so che possono ingenerare equivoci le tue e le mie parole con cui ti commento. Questo discorso della civiltà come rispetto di sé e degli altri, della natura […], delle cose pubbliche, io trovo che sia il problema dei nostri tempi: l’esigenza di seguire un cammino di sviluppo sostenibile non è una questione meridionale, è una rognosa rogna di tutto l’occidente, ed ora anche dell’oriente; ma qui a Napoli, come spesso accade, i problemi assumono dimensioni parossistiche e grottesche.
Quando era di moda e d’uopo parlare di consumismo e di affluent society, in Campania il consumismo assumeva proporzioni e forme grottesche: “bassi” di 4 metri per 4 pieni di ogni ben di dio; SUV e macchinoni da nababbi tra vicoli strettissimi e panni stesi; cellulari di ultima generazione in mano a moschilli di 7, 8 anni; eroina, cocaina, crac e cobret a go go; i più grandi centri commerciali d’Italia e le multisala più maxi che continuano a crescere come funghi in ogni appezzamento di terreno di questa regione che i romani chiamavano felix, per quanto era fertile e rigogliosa la sua terra, per quanto era ridente e assolato il suo mare…
Era…
Lo smaltimento dei rifiuti, oggi, è uno di quei problemi globali che ci sovrastano, ma qui si intrecciano altre questioni perché c’è la camorra; perché i politici locali sono poco capaci o corrotti e nominano nei posti direttivi persone incapaci o corruttibili; perché quello napoletano è un popolo abituato ad essere servile e poco propenso a organizzarsi per il bene comune. Qui non abbiamo avuto un medioevo di Comuni e Signorie. C’era il sole, il mare era bello, la costiera affascinante. C’era sempre qualcuno che cercava tra le terre e le spiagge campane il suo posto al sole: ci conquistava, ci dominava e noi fingevamo di crederci, gli facevamo credere che era veramente lui il padrone; ma ci chiudevamo nelle nostre case, che normalmente tenevamo e teniamo molto pulite; e tutta la monnezza la buttavamo fuori, che tanto le strade sono dei dominatori, dei signori; qui non esiste una res pubblica e nemmeno la campagna, la spiaggia e il sole ci appartengono…
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aitan ha detto:
20
Non c’è da essere così permalosi, Borbo’. Non c’è da offendersi o offendere. Lo sai bene pure tu che questo è il momento di capire e farsi capire.
21
Avete ragione anche tu ed el presidente napolitano, katiuuuscia. Però lo sappiamo tutti e tre che il cerchio pure che c’è e si chiude, non esaurisce tutti i punti del problema.
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aitan ha detto:
22
Grazie per questa difesa delle api, harveyz, e per riportare il discorso al suo alveare.
(Non scusarti per la rima, che ho apprezzato, anche se, come capita, ho gradito il suono ma non percepito il senso: santino? baracchino?)
23
Queste son cose che si fanno senza chiedere, pispa.
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aitan ha detto:
24
Effettivamente c’è di che perplimersi, bri.
25
Ne ho sentito parlare di questo Bosch personaggio, emmeffe, ma da vicino non ho ancora avuto il piacere di conoscerlo. (Però mi sovviene un quadro del Bosch vero come quasi personaggio di un romanzo di Tabucchi, Requiem, mi pare; e il quadro le Tentazioni di Sant’Antonio, credo).
26
Lo vado dicendo da qualche giorno chicca, che qui il reale e il grottesco si intrecciano e solo gli specchi deformanti ci possono restituire qualche comprensione.
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Petarda ha detto:
io non lo temo. solo che invece che il diofattouomo o il bueapi ci sar
anno gli spiritiblatta.
piove… assai. sto diventando una carpa. ora faccio un carpiato e poi (mi) faccio un carpione.
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metallicafisica ha detto:
un trittico meraviglioso, Aitan, delirante e meraviglioso, in REQUIEM, il copista, nel libro si rifà proprio ai particolari delle “tentazioni di Sant’Antonio”.
Necessita di colonna sonora…la migliore:
***
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didolasplendida ha detto:
ma vuoi vedere che facevamo meglio ad andarcene con l’Africa,
se diventavamo la capitale del nord Africa i rifiuti li potevamo mandare al sud Africa
mumble mumble mumble
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aitan ha detto:
31
Sapessi come piove anche qui, petarda, governo ladro e accattone…!
32
Effettivamente, era difficile trovare colonna sonora migliore, effemme.
33
E chi può dir d’Africa meglio di te, dido, col mitico nome che ti ritrovi!
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ranafatata ha detto:
Credo che ci siamo intesi, aitan. Certo, a Napoli è tutto molto più plateale che in Sicilia, è tutto molto più “fuori”. La Sicilia è più celata, è più omertosa, più “discreta” se vuoi, ma i problemi di cui parli (anche se con dimensioni meno “parossistiche e grottesche”) sono quelli dell’intero sud, sono quelli che affliggono la Sicilia e che non è ipotizzabile risolvere senza che gli abitanti del sud aprano gli occhi e si rendano conto che non è alimentando le clientele che riusciranno a vivere meglio, che non è facendo i furbi che si risulta vincenti, che non è mettendo la monnezza fuori dalla porta e tenendosi casa propria linda e pulita che si progredisce. L'”esigenza di seguire un cammino di sviluppo sostenibile” è indubbiamente un problema (e una sfida) per l’intero occidente, solo che mi sembra che il meridione parta già svantaggiato e con l’affanno, visto che per molti aspetti è sottosviluppato. Perché, come dici bene tu, al sud c’è la criminalità organizzata, c’è una classe politica volontariamente incapace, sistematicamente rieletta dai meridionali servili e clienti (vogliamo parlare di Cuffaro che si dimette da presidente della regione Sicilia per essere poco dopo eletto senatore?). Pure a noi ci hanno dominato tutti e noi tutti abbiamo accolto. E siamo ancora inclini a sopportare tutto con rassegnazione (fino a quando le sistuazioni non diventano realmente “esplosive”: vedi la monnezza a Napoli) e ad aspettare il miracolo (il posto fisso, la raccomandazione, qualcuno pronto a “cummogliare gli imbrogli” e a “fare favori” e via furbeggiando). Con questo non voglio dire che non esistano persone “illuminate”: esistono indubbiamente (e spesso sono meravigliose), ma la loro percentuale è scoraggiante. Viste le premesse, qual è il punto di partenza del “cammino per uno sviluppo sostenibile”? E per cercare di chiarire un po’ meglio la questione, una piccola citazione: “[…] In Sicilia non importa far male o far bene; il peccato che noi Siciliani non perdoniamo mai è semplicemente quello di ‘fare’. […] i Siciliani non vorranno mai migliorare per la semplice ragione che credono di essere perfetti: la loro vanità è più forte della loro miseria; ogni intromissione di estranei sia per origine sia anche, se si tratti di Siciliani, per indipendenza di spirito, sconvolge il loro vaneggiare di raggiunta compiutezza, rischia di turbare la loro compiaciuta attesa del nulla; calpestati da una decina di popoli differenti essi credono di avere un passato imperiale che dà loro diritto a funerali sontuosi”. La riconosci? Se hai voglia di rinfrescarti la memoria trovi l’intera pagina – illuminata e illuminante – qui, per esempio:http://www.luchinovisconti.net/visconti_al/tomaso_lampedusa.htm
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aitan ha detto:
35
Sì, ranafatata, credo anch’io che ci siamo intesi. Ma sai che io non sapevo che tu scrivessi dalla Sicilia (perché ora ho capito bene che scrivi dalla Sicilia, vero?), la Sicilia della mafia, degli intrallazzi, del tutto cambia perché tutto resti uguale, la Sicilia dei pupi e degli aranci, del mare bello, la Sicilia di Archimede, Giovanni Verga, Luigi Capuana, Federico De Roberto (mezzo napoletano, mezzo siciliano), Luigi Pirandello, Pier Maria Rosso di San Secondo, Vitaliano Brancati, Giuseppe Fava, Leonardo Sciascia, Guttuso, Turi Ferro, Salvo Randone, Daniele Ciprì e Franco Maresco, Camilleri, Rosa Balestrieri, Carmen Consoli, Battiato, Roy Paci, la Sicilia di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (e come non potrei riconoscere una pietra miliare come Il Gattopardo, rana cara.)
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rosarioarena ha detto:
stimatissimo gaetano, condivido la tua stessa rabbia, poiché anch’io provengo da quella che una volta era considerata la culla della civiltà e della cultura e che oggi rappresenta solo l’emblema della strafottenza e del malaffare…
sono scappato dalla sicilia per non scendere a compromessi, per non diventare anch’io parte di quella stessa sub-cultura imperante…
ed ora che abbandono anche il nord italia, ricco ed efficente (?), inizio a pensare che il gruppuscolo di anarchici siamo noi, proprio noi che desideriamo un paese civile…inizio a credere che in italia le persone attaccate al proprio tronetto di quartiere siano davvero tante, troppe forse…
perdona la mia leopardiana visione patriottica.
un abbraccio.
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aitan ha detto:
non ho niente da perdonarti,
vagamente condivido, anzi,
e ti abbraccio anch’io
augurandoti
buona vita
fuori di qui
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ranafatata ha detto:
Per essere precisi precisi, in questo momento scrivo dal Continente, perché tra Isola e Continente divido la mia vita (dissociazione per certi versi “vitale” per altri assolutamente aberrante), ma sono sicilianissima e innamorata della mia terra, che è da dove viene tutta quella gente speciale che citi, ma da dove viene molta altra gente le cui “specialità” non mi allettano affatto. La Sicilia l’ho lasciata quando ero molto giovane (“Non nego che alcuni Siciliani trasportati fuori dell’isola possano riuscire a smagarsi: bisogna però farli partire quando sono molto, molto giovani: a vent’anni è già tardi; la crosta è già fatta, dopo rimarranno convinti che il loro è un paese come tutti gli altri, scelleratamente calunniato; che la normalità civilizzata è qui, la stramberia fuori”), ma non sono mai andata via “del tutto”. E quando ci torno, mi incazzo regolarmente, perché mentalità e sistema imperanti mi sembrano del tutto perdenti e senza speranza. C’è chi dice che stia muovendosi qualcosa, ma io da osservatrice un po’ esterna non riesco a percepirlo. Speriamo, se non altro, che continuino a venire fuori degli straordinari talenti come quelli che citi tu.
Quanto al presunto “insulto” di cui sarei stata fatta segno (ho notato il tuo commento al commento), posso dire che l’insulto è malcostume nazionale, non meridionale, per fortuna. A ogni modo, nessun sommozzatore degno di questo nome, si sentirebbe offeso da qualcuno che gli dice che gli è saltato l’o-ring. Questo a dimostrazione del fatto che gli insulti, in linea di massima, difettano di finezza (e pure d’altro, ma non importa).
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aitan ha detto:
Io trovo fondamentale che ognuno possa vedere la propria terra, qualunque essa sia, un po’ da lontano, cara ranafatata. Lo dico continuamente anche ai miei alunni che è necessario prendere le distanze dal proprio ambiente, sprovincializzarsi, ma senza rinnegare le proprie radici; incazzarsi anche, quando ce ne è bisogno, ma continuando a sentire il legame sentimentale con le proprie origini. Così, ancora una volta, mi pare di trovarmi abbastanza in sintonia con te.
Quanto al presunto “insulto”, è molto probabile che tutta la responsabilità sia mia e che sia io ad aver interpretato male.
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