Mi svegliai al centro esatto della notte con dei crampi allo stomaco e una solitudine irrimediabile intorno a me e dentro ogni cosa.
Nulla faceva rumore e io me ne restavo immobile come chi vuole fermare il tempo. E all’improvviso, il tempo sembrò piegarsi al mio dettato e smise di fluire.
Quando mi riebbi, ero seduto al centro del letto e mi chiedevo se davvero un anno con te fosse valso tanta pena. Sorrisi, mi grattai la schiena e andai incontro al nuovo giorno.
Quel giovedì ti trovarono riversa sulla tromba delle scale.
oddio… le vacanze sono andate bene?!!!!!
Questa situazione sa di sortilegio; infatti potrebbe darsi l’eventualità che uno magari entrato in una sorta di trance cosciente, tanto si ficca in capo la disamata,
che la fantastica moriente, ovvero mentre se jetta a capofitto giù per la tromba (delle scale).
Certo che bisogna star lì un bel po’ a scassarsi il cazzo in concentrazione terribile, poi magari mica riesce, anzi, a dirtela tutta, non viene bene quasi mai, cioè al 0,5%, anche meno.
Anzi a volte poi ti vien un tumore al cervello per il troppo sforzo, o altro. Io per esempio, son rimasto, mezzo scemo.
Issa, invece, sta molto meglio di prima, anzi s’e risposata uno che c’ha ‘na ditta in Romania e fabbrica borse taroccate.
La parapsicologia è ‘na roba ardua.
MarioB-(
Fossi in lui, rifletterei sull’origine dei crampi allo stomaco, prima di godermelo troppo, quel giovedì.
(dico così, per sentito dire, non è la mia specialità.)
Piccolo giallo.
Lui dov’era mentre lei trombava giù
dalle scale?
Quale alibi ha il giovinotto per l’ora del delitto?
Crampi solitari e silenzio come testimoni…
Mhmmm…credo che presto sarà incriminato!
;-)
ma chi?
chi, l’aveva trombata?
“Mi svegliai al centro esatto della notte con dei crampi allo stomaco e una solitudine irrimediabile intorno a me…”
l’autore ci spiega a parole poetiche sue che la sera si era fatto una mangiata di puparuoli imbuttunati colle cozzeche di varcaturo ( da cui i mali di panza) e che, per effetto delle puzze conseguenti si era creato nella stanza una solitudine irrimediabile che tutte le sue compagne se ne erano fujute.
una però, la più deboluccia evidentemente, la trovarono riversa sulla tromba delle scale… che non ce la fece ad arrivare giù al cortile per prendere l’aria pulita e salvarsi.
quando andavo alle scuole alimentari ero troppo forte in analisi logica… si vede?
o.t.
entro venerdì si conclude il gioco del telaio…prevedesi già il vincitore
Scale al contrario
ab. MORT
1
Sì, barbara, bene, grazie (anche se durano sempre troppo troppo poco).
2
Mario caro, anch’io prima ero diventato mezzo scemo; mo’, tutto d’un tratto, come per incanto, so’ raddoppiato.
3
Dici che c’era una relazione, majara, tra quei crampi e quel giovedì? O ti riferisci a quella solitudine che gli impedisce di dormire e vivere sereno nel flusso del tempo?
4
Da quello che leggo, pare anche a me che il giovinotto era senza alibi. Ma, un momento, elis, dove sta scritto che il protagonista di questa storia era un giovinotto? Lo conosci? Lo conoscevi? C’eri anche tu sulla scena del delitto?
Mhmmm… credo che se indagheranno bene potresti essere incriminata anche tu, come complice.
5
In fondo, il giallo è tutto qui, Flounder, e io lo sapevo che, scalino per scalino, ci sareste arrivati.
6
La tua analisi è veramente logica, arduous, troppo logica per essere vera, una logica stringente (che dopo i puparuoli con le cozze ci va sempre bene, che finisce che uno va troppo lasco).
7
(Verrò a vedere ed applaudire, elis.)
8
Queste scale al contrario so’ veramente diaboliche, emmeffe. Ma ci mancano i coperchi.
vale sempre la pena vivere le emozioni,
anche se spesso lasciano solo crampi allo stomaco ed a volte,
ma questo più raramente,
ti fanno trombare sulle scale.
Io giovedì ero da Alfredo,
spaghetti Ajo&Ojo,
conijo alla cacciatora e mezzo di bianco dè’ Castelli.
Oddìo,
non c’ho la ricevuta,
però m’hanno visto in tanti e poi io quella lì manco la conosco e…
oddìoooo….
non per correggervi, per carità, voi qua siete il maestro ma, per quello che ci volevate dire voi, si dice stringente a-stringente o astringente?
è brutta l’ignorantità, lo so, scusate…
cose così lucide, esattamente, per dire.
giosannino
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Sì, deve essere così, jazzfromitaly, vale sempre la pena…
Tu però non sentirti assolto, coniglio o non coniglio sei anche tu tra gli imputati, già per il fatto di essere passato di qui e aver lasciato traccia.
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Caro utente anonimo presuntamente arduous, si dica come si dica, si scriva come si voglia, io qua tante volte esprimo (e spremo) questo per richiamare quello, e in questo caso richiamailo se a voi vi venne il dubbio.
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Grazie, giosannino, anche se io la cosa più lucida che ho è la pelata.
un ritorno alla grande!!
Che generosa che sei, chicca!
geniale.
Certe cose sono tenute molto più in vita da un dolore che da un amore. (come se fossero divisibili, ma vabbè, ci siamo capiti)
Rifletterò sul cemento del dolore, Daniele.
(E grazie per essere passato di qui ed aver rilasciato quella patente di genialità che di certo non merito.)