Ora vuoi un ritratto,
un ritratto che ti descriva
in una dozzina di righe…
Secondo me, vuoi troppo;
chi troppo vuole nulla stringe e ogni cosa stinge,
incluso la mala pianta della malinconia.
Io ho chiuso, ho concluso, è finita.
(E se metti tutte queste parole in fila,
non sono neanche sette righe;
e in fondo neppure la nostra vita è una vita.)
Mi alzo dal foglio e mi metto in disparte.
Ritratto, ritratto tutto, ritratto in prima persona singolare
e butto il lutto a mare, ché tanto ogni cosa fatta,
in quanto fatta, si può cambiare.
E così sia.
Che ogni cosa fatta, in quanto fatta, si può cambiare… questa me la devo proprio segnare!
:-)
infatti,
io sapevo “cosa fatta capo ha”
cioè, ghe n’è minga :)
secondo me una foto era più pratica, con la polaroid instamatic.
Un ritratto veramente singolare, per la pluralità delle sue prospettive.E così è.
1 et 2
È qualche giorno che questa cosa fatta che “in quanto fatta, si può cambiare” risuona nella testa anche a me, voltandopagina et pispa.
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Ma una polaroid instamatic risulta molto più statica, donna Flo’.
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Così può essere.
(Se vi pare), così è.
E graziatté.
Ritratto o ritrattata?
diciamo che lei voleva essere ritratta dopo essersi ritratta e fatta da parte, lui si è ritratto inorridito e l’ha ritrattata
L’ultima è l’utopia più bella.
Cambiato avatar?!?
“Io ho chiuso, ho concluso, è finita.”
Questo è quasi un climax.
O, forse, un autoritratto.
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Eh sì, narrando, visto che ogni cosa fatta, in quanto fatta, si può cambiare, nel mentre ho cominciato a indossare un nuovo avatar. Vita nuova, icona nuova.
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Dici bene, diciche, l’autoritratto di un climax di sfere rotte
;o)
Certo, se le cose le facciamo le possiamo cambiare. Il fare e disfare appartengono al vissuto di ognuno, d’altronde pure mia nonna diceva che chi fraveca e sfraveca nun perd’ maie tiemp’…
Anche questa tua poesia è stata da te fatta…e solo ciò che noi facciamo e creiamo si può cambiare…come un ritratto, una poesia…
Il fatto, invece, è in sè concluso, chiuso, ha capo, ma non sempre una coda…
Facciamo piuttosto che (essere) fatti
Al diavolo i fatti
Ricominciare sempre…a fare
Alfar
grazie della visita..tornero’ a leggere
Non cambiare troppo, però!
sembra un ritratto a specchio
dove lui e lei son singolari… forse
e s’ tutto si può cambiare!! eccome
E’ preoccupata di tuoi eccessivi cambiamenti anche la giapponesina prossimamente in mostra Déco a Rovigo.
Rassicurala! g*
Caro signor Aitan,
stamattina il suo commento al mio post mi ha fatto fare una bella risata di pancia:GRAZIE, chè di questi tempi mica è facile farsi una bella risata!
Arrivederci a presto
marietta
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Fare, fare, fare e facendo farsi, Alfar.
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Ti aspetto, Lino.
13 e 15
Il mio karma è il cambiamento, quindi Gardenia, finché continuo a cambiare, non cambio mai troppo. Non preoccupatevi tu e le tue splendide icone Art Déco.
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Oh, Chicca, questa del ritratto a specchio temo sia una dolente verità. Sarà anche per questo che io cambio, per fregare il riflesso nello specchio, sperando non continui a seguire passo passo i miei movimenti e le trasformazioni.
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Sono felice di averle provocato quella risata di pancia, signorina Marietta.
bello,mi piacciono i cambiamenti…molto ben scelto questo avatar :) buon w-e
grazie, griza, e buon fine settimana anche a te
ché tanto ogni cosa fatta,
in quanto fatta, si può cambiare.
è anche un bel capovolgimento del comune pregiudizio: cosa fatta capo ha, che genera inutili mangiamenti di mani:))
Ti ringrazio molto per averlo notato, triana, e reso chiaro pure a me.