……
:::::::::::
interludio
livoroso,
arrogante,
peDante
ed autocriticante
Dorme Publio di tanto in tanto,
trova sonno in ciascun canto
e sovente non porta il conto.
Nell’aulica commedia
le strofe sono tante
ma tante tante tante
che di tanto in tanto
risulta vacillante
anch’il verso di Dante.
Dorme Omero ogni tanto,
dorme tanto pure Dante
e io sempre sonnecchiante
¡Por el amor / del arte, / el honor / de mi vida / y el buen nombre / de la poesía,
te ruego, / Machado, / enséñame
a despertar / el alma dormida / antes que se acabe / para siempre / la partida!
Yo me afano y me desvelo “Dorme Publio di tanto in tanto, oppure “Dorme Publio di tanto in tanto, |
Yo me afano y me desvelo è una parafrasi di un verso del più grande romanziere di tutti i tempi che aveva il pudore e l’ardore di dire una cosa come:
io… mi struggo e mi affanno
per sembrar che tengo del poeta
la grazia che i cieli non mi danno
Si può fare: “Dorme Publio di tanto in tanto,
trova sonno in ogni canto
e sovente non porta il conto.”? Immagino di no; sarà uno di quei fatti che si contano le sillabe e io il quel conto non lo porto, ma proprio l’ho perso.Magari [una curiosità: la parola di verifica che mi si chiede di digitare è “gut”. Sarà un commento automatico al mio commento? ;-) (E pure se non porto i conti, le espressioni le ricordo, eh, tra parentesi)].
del poeta hai grazia e ardore
te lo dico con il cuore, g*
a costo di apparirti di un’ignoranza abissale, e pur avendo letto la tua poesia-gioco e che bel gioco,
di che poeta parli nel tuo commento, aitan?
sovente, Omero Publio e Dante.
ma che c’entra il conto?
2
Sì, si può fare:
“Dorme Publio di tanto in tanto,
trova sonno in ogni canto
e sovente non porta il conto.”
In realtà, avevo messo quei due esempi, ma sono accettabili tutte le possibili combinazioni. Anzi, magari dal punto di vista ritmico, ògni va anche meglio di ciascùn.
3
E io di cuore ringrazio, Gardenia.
4
Non parlo di un poeta, harveyz, parlo di un romanziere, il più grande dei romanzieri, il modello di qualunque narratore moderno o contemporaneo, che lui (il narratore moderno o contemporaneo, intendo) lo sappia o no.
5
Quando parlo di conto, pispa, parlo di metro, parlo di metrica. Tutta roba molto démodé.
ma allora sei anche tu un trovatore, un poeta!
come si definiva John Travolta in “Una canzone per Bobby Long (era un po’ alcolizzato ma bel film :)
rivisto ieri
Eppure io preferisco il ‘ciascun’, letto così:
“Dorme Publio di tanto in tanto,
tròva sònn -in ciàscun cànto
spesso poi non porta il conto”
ma non mi si risolve il primo verso; non si può togliere il “di“, licenziando poeticamente il tutto?
caro, aitan, hai sdoganato un mio pensiero latente, perché come Publio anch’io trovavo sonno in ogni canto e sovente non portavo il conto: incofessato segreto dei tempi del liceo…
7
Un trovatore, un poeta, un musico fallito, un pio, un teorete, un Bertoncelli o un prete che spara cazzate!
(Purtroppo, Pispa, non l’ho visto “Una canzone per Bobby Long” e me ne rammarico per Scarlett Johansson)
8
Tutto si può, Annalisa.
Potrebbesi pure pensare a un:
“Dorme Publio tanto e tanto,
tròva sònn’in ciàscun cànto
che non sempre porta il conto.”
Ma mi pare che tutto filerebbe così liscio da un punto di vista formale (il significante) da perdere il punto di vista semantico (il significato) che descrive un gaetano sonnecchiante e poco dedito a tenere i remi del metro.
9
Grazie per il tuo outing post-liceale, Taltalim.
ci mancherebbe…sovente…ma poi anco Aitano, anco Alfaro dormono ogni tanto…e ogni tanto Aitano lo desperta ad Alfaro…mò a dormire vado, ma tranquillo sovente e pertanto ritorno…
Un bacio maschio e puro femmineo, và
Alfàr
mi rimane sempre il dubbio se sia un bene sapere chi sia il più grande romanziere. anche se riconoscere i maestri è importante.
Beati loro che dormono! Se avessero anche loro un infante non dormirebbero mica tanto. :(
11
Ricambio il bacio maschio e puro quello femmineo, và, che questi so’ tempi di Luxuria e ci dobbiamo adeguare e pertanto m’adeguo anche se sovente un poco pure no, caro Alfar.
12
Non lo so, harveyz, se sia un bene oppure no, ma questo è imprescindibile quanto Shakespeare per il teatro, e morirono lo stesso anno. Ho detto tutto.
13
Ognuno si lamenta di ciò che gli manca, dear Dora, i non dormienti per il sonno, i troppo addormentati per il senso che dà alla vita il nutrimento di un’altra vita. C’est la vie, baby.
* harveyz
l’avatar di Aitàno, parla chiaro:
c’è Miguel sotto il sombrero…
mi hai ricordato un pezzo scritto da giovane da Plinio il vecchio… o viceversa? (peDante comunque… non smetterò più di ridere).
15
Come mi piacerebbe, in questo caso, poter dire come il Merendero del Carosello: “Miguel son sempre mí“, LucianoDuo (e benvenuto in questa pagina).
16
Sorrido anch’io, Zop, a pensare a Plinio il vecchio as a young man.
;o)
Alla luce dell’osservazione di Annalisa, ancora insoddisfatto della resa, a distanza di più di un mese, torno a cambiare quella prima strofa.
Ah, dimenticavo, ora fa così:
Dorme Publio non sai quanto,
trova sonn’in ciascun canto
e non sempre porta il conto.
(Ma potrebbe cambiare ancora.)