Dialoghetto u-morale sul tempo che avanza

OLD 1 – Quello che è davvero brutto della vecchiaia è che i rimpianti aumentano giorno per giorno e diventano più dei desideri.

OLD 2 – Il bello è che perdi la memoria e puoi ripercorrere senza ripensamenti tanti errori che avevi già commesso in gioventù.

OLD 1 – Cosa vuoi dire?

OLD 2 – Voglio dire che a venti-trent’anni non ti saresti mai concesso lo possibilità di inciampare continuamente sugli stessi dirupi e precipitare negli stessi strapiombi, perché serbavi ancora dentro di te il ricordo delle ferite e delle escoriazioni di precedenti cadute e ricadute.

OLD 1 – Sì, ma io vedo gente incespicare a tutte le età e scottarsi sempre sulla stessa lingua di fuoco… No, no, secondo me non è come dici tu; più ci penso e più mi convinco che non è questo il punto.

OLD 2 – E dove sarebbe questo punto, allora?

OLD 1 – Io dico che se l’età serve a qualcosa, ci fa più leggeri.

OLD 2 – Sìììì, …di testa. Sai che ti dico? Per me, se l’età fa qualcosa, ci rende più rimbambiti, piuttosto. Vecchi, cadenti e rincoglioniti come siamo, e basta.

OLD 1 – Va be’, certo, le cellule si consumano, il cervello invecchia…, però ammetterai che col tempo cominciamo a guardare tutto con una distanza che ci permette di distinguere meglio i contorni della realtà nel loro insieme.

OLD 2 – Non lo so… cioè, sarà pure vero… ma non ti serve a niente, perché a niente serve fare nuove esperienze, se poi ti manca il tempo per metterle a frutto. Se mai raggiungiamo un distacco che ci fa percepire meglio la realtà, arriva tutto troppo tardi.

OLD 1 – Io dico che c’è sempre tempo, e finché c’è vita c’è sper…

OLD 2 – Cosa succede? Per Giove, cosa ti prende adesso?

[Sipario.]

I wish You a Merry Easter and a Happy New Year!