Urgenza di vita. Cambiamento.
Immersione nel flusso.
Afferrarla a morsi fino a ingozzarsi di vita, la vita.
Più sole. Più luce. Mehr Licht.
Più carne. Più sangue. Più anima.
Eroici et erotici furori.
Gioia ed ansia di vivere.
Urgenza infinita.
Urgenza di vita. Di vita. Di vita.
Succhiare il senso delle cose fino a stringere i denti sul nocciolo.
Attraversare gli oceani per conoscere e conoscersi.
Galleggiare in superficie incantati delle profondità che non si potranno sondare.
Annullarsi nel desiderio. Seguire il dovere di ogni impulso. Assecondarsi. Lasciarsi andare.
Vagare senza mete, senza mente e senza mentire (mente chi è schiavo o chi ha paura di farsi liberare).
Cambiare i parati alle pareti.
Tenere aperte le porte
e l’immaginazione spalancata.
Attraversare le contraddizioni senza paura di farsi male
(ma facendo massima attenzione a non fare del male a chi ci attraversa la strada).
Errare, errare, errare come i cavalieri erranti alla ricerca del senso,
sperimentare, provare nuove esperienze,
interessarsi al processo
più che alla meta,
navigare senza rotta
e senza dare retta
a chi ci mette fretta
e finge d’aver capito,
navigare
navigare
navegar è preciso
viver não è preciso
(o forse no),
navigare
navigare
sapendo che il mare
è di chi lo sa amare.
[Peccato solo che
sono anni e anni
che ripeto
con poche variazioni
i medesimi
New Year’s Requirements
e intorno a me
detonano sempre
le stesse bombe
che rimbombano
nei medesimi vuoti.
A perdere.]
……….
…..
…
..
.
Almeno ci provi, anzi ci pensi :-)
“Attraversare le contraddizioni senza paura di farsi male
(ma facendo massima attenzione a non far male a chi ci attraversa la strada).”
Diciamo che se osservi questa, puoi dirti un non peccatore (non so in quale ottica, eheh) vistoche non creeresti danni :-)
La storia si ripete come un circolo vizioso e giriamo in tondo in un labirinto senza via di fuga. Forse una parete andremme buttata giù per permettere alla luce di entrare e illuminare lo sfacelo…peccato solo che esistano molti paraocchi e la luce non può giungere agli occhi di chi ha deciso di indossarli…
Chissà che a furia di ripeterli, questi New Year’s requirements, non finiamo per realizzarli (almeno qualcuno). Per provare a imparare a vivere (almeno un po’).
comprendo…allora, auguri. :)
Come capisco bene queste parole. però giunto alla fine mi piace ancora pensare che in fondo qualcosa cambia, e quei vuoti a perdere non sono proprio i medesimi vuoti a pedere. ottimismo dei 26 anni, dirai.
daniele
Cambiare i parati alle pareti, ecco questa mi sembra la migliore prospettiva per un anno diverso.
Anch’io ho questa esigenza, in tinta unita però, due mani belle intense di pittura lavabile, passare dal bianco luminoso della giovinezza al beige madreperlaceo della maturità.
:))
1
Quelle, bellallegria, sono le buone intenzioni, delle quali, come è noto, sono lastricati gli inferi.
2
A volte, Asla, metti tutti il tuo impegno per buttare giù una parete del labirinto aspettandoti di trovarci dietro una luce nuova, ma dietro la parete trovi un’altra parete.
3
Ecco sì, ranafatata, se dietro la parete del labirinto troviamo un’altra parete, non dovremmo abbatterci, meglio ripetere lo sforzo e impegnarsi a buttare giù l’altra parete, l’altra parete, l’altra parete…
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Grazie e altrettanto a te, a voi, lemmaelabel.
5
L’ottimismo, daniele, è una malattia da cui mi piace farmi contagiare.
6
Anch’io, elis, ai parati inquacchiatti e impacchianati da fiori, colori e figure, preferisco quelli a tinte unite e lavabili. E ai parati, in verità, preferisco una mano decisa di pittura.
“Seguire il dovere di ogni impulso”: mai come ora vorrei potesse essere il mio imperativo categorico.
Come ti capisco, unica differenza è che i miei New Year Requirements io li recito ogni settembre….
posti propositi riproposti?
ho iniziato il 2009 con un bel compromesso,
dove sta di casa la pace interiore :))
*
“…Scalare passo dopo passo
il proprio Everest personale, e farlo in modo tale che ogni passo sia
un pezzetto di eternità.
Ecco a cosa serve il futuro :
a costruire il presente con veri progetti di vita .”
(Pensiero profondo n°8)
bisousdebonssouhaits !
*foto di Alnis Stakle
magari tutta sta urgenza…
e provare a prenderla con più calma?
tanto ci sono centinaia di giorni per arrivarne a capo… o coda. non so.
mi piace molto il post, tranne la pessimistica conclusione, speriamo che il 2009 ci dia il sorriso etc etc etc etc ciò che si desidera….
ripetere aiuta (cit.)
Buon 2009!
:)
recepisco rabbia e delusione
Glitterfy.com – Glitter Graphics
9
In verità, Taltalim, il problema di seguire il dovere di ogni impulso consiste nel trovarsi nel crocevia di doveri contrastanti.
(Perché reciti a settembre i tuoi New Year Requirements? C’entra qualcosa con l’inizio del nuovo anno scolastico?)
10
Sì, Zop, in effetti trattasi di un re-post, pressappoco.
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Dove sta di casa la pace interiore, Pispa?
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“Ogni passo […] un pezzetto di eternità.”
Ti ringrazio molto Madame, per il tuo pensiero profondo.
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Proverò a seguire il tuo consiglio, Majara, e a prenderla con più calma. Ma non mi garantisco risultati.
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Ma sì, Pervinka, speriamo in ogni etc etc.
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Gracias por la repetición, Simple.
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Se li recepisci ci sono, Iry.
estote parati. (o pareti…)
e, comunque, sempre meglio attingere dalla vita, ché una mano di colore lava l’altra.
Auguri che i tuoi propositi rinnovati di anno in anno, ti facciano sentire rinnovato e fresco per le nuove e vecchie avventure :-)
Nel mio caso seguire l’impulso è sempre difficile…anche senza contrasti. Ma è il mio caso.
Per me l’anno finisce ad agosto e comincia a settembre, forse, è come dici, tanti anni di scuola, da alunna, studentessa, insegante…troppa scuola…
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Lo sai, e.l.e.n.a., che state aparate si dice anche in napoletano, ma con un tono ancora più minaccioso dell’estote parati latino, quasi come per dire “state all’erta che per quello che avete fatto qualcosa di male vi potrebbe succedere e potrei essere proprio io a farvela pagare, per dindirindina!”.
Ma tanto sì, una mano di colore lava l’altra. Insomma, sì, scurdammece ‘o passato, simme ‘e Napule paisà!
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Grazie, Deli, per i tuoi rinvigorenti e balsamici auguri. Me li conserverò per i momenti più tristi.
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Troppa scuola anche per me, Taltalim. Anche se io devo essere così perverso da non essermi stancato del tutto di quei banchi che dall’età di tre o quattro anni non ho mai più lasciato. Più o meno.
spero nella nuova casa del compromesso, appunto :)
Io sono così ottimista, o così fesso,
da voler esser sereno senza compromesso.
e ti sei dimenticato la fonoteca :-))
per fortuna sono molte le cose che dimentico e che non c’entrano qua dentro e in tutte le mie parole
Che programmino, Aitan, viene il fiatone solo a leggerlo! Ma sarà che io, invece di cambiare i parati, ho cambiato direttamente le pareti, i pavimenti, i soffitti, le scale, il palazzo, la via e pure ‘o paese e mo’ me vulesse sulo arrepusa’ e invece tengo ancora ‘e scatole mmmiezo, non so se mi spiego.
Credo di capirti, turquoise, però sono anche esaltanti tutti questi cambiamenti (almeno visti da fuori).
E poi ti auguro tanto di triovarti bene in questo nuovo paese che per me è già da tanto vecchio.
Un proverbio dice: “L’esperienza insegna”. Solo che non insegna a cambaire un atteggimento radicato.
Non è detto che sia sempre uan cosa negativa eh!
assecondo ogni mio impulso e ritorno qui…è bello ritrovarti anche in questo nuovo anno!
29
“L’esperienza insegna che insegna poco, l’esperienza”, kara kuu, e kadiamo sempre sulla stessa pietra.
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Grazie, grazie, rosario, e benritrovato anche a te.
(Ma senti, sei sempre aldilà dei Pirenei felice di esserti allontanato dalle Alpi, dall’Etna e dagli Appennini?)
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