(
ancora una Domenica delle Salme
dedicated and inspired by FdA)

milano piena di neve,
in centinaia partono
pensando sia possibile
tirarsela per il naso

figlio figlio povero figlio
eri bello bianco e vermiglio
quale intruglio ti ha perduto nel naviglio

sono giorni che piove
e piove ininterrottamente
su di noi che continuiamo
a scambiarci scemenze
sopra noi stessi e
su altre cose da niente,
mentre su Gaza scrosciano
bombe,
bombe,
bombe su bombe

come potrò
dire a mia madre
che ho paura?

occhio per occhio
dente per-dente
ognun’impone
la sua ragione
lungo la china
d’una giornata
insaguinata
orba e sdendata

e intanto
senza pausa e senza sosta
da palermo ad aosta
bombe, bombe,
bombe di sostanze
masticate
inalate e iniettate
nelle vene

(ho licenziato dio
gettato via un amore
per costruirmi il vuoto
nell’anima e nel cuore
)

bombe,
bombe su bombe
sopra
vecchi
giovani
e bambini
che ora io piango

e piango
piango

piango di lui ciò che mi è tolto,
le braccia magre, la fronte, il volto,
ogni sua vita che vive ancora,
che vedo spegnersi ora per ora.

una lacrima
schizza
dall’occhio
allo specchio

specchio,
occhio,
malocchio,

occhio
per
occhio
dente
perdente,
grondano bombe
nella mia casa
sopra la città distrutta
e sulla terra tutta,
ma dentro di me cresce
veemente la sensazione
che veramente ce ne freghi
poco, poco poco, punto o niente

 

 

anche perché,
più mi guardo dentro
(e intorno),
e più ragiono
(e penso)
che continuiamo
a essere
così coglioni
da non capire che non ci sono poteri buoni

e mi chiedo se capiremo mai
che il potere e la giustizia
sono inconciliabili e incompatibili
come le fragole e la liquirizia
come la malizia e la pudicizia
come l’interesse e l’amicizia
come tua sorella e la zia Patrizia
che se ne frega di Gaza
e continua a bere il suo caffè,
corretto

(ah, che crema d’arabia
ch’è chisto café
sule a napule ‘o sanno fa
co’ à ricetta ch’à ciccirinella
compagno di cella
ci ha dato mammà
!)

la bomba è già caduta,
marcondiro’ndero
la bomba è già caduta,
chi la prenderà?
la
prenderemo
tutti,
marcondiro’ndera
siam belli o siamo
brutti,
marcondiro’ndà
.