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E in mezzo a storiacce di corna sempre affilate, galletti arzilli, asini infoiati e papere stranazzanti, la fattoria degli animali italioti si distrae dalla crisi e dall’immondizia nascosta sotto i tappeti.
Ignari che il debito avanza, che la fama s’infama e che la fame cresce, i domestici animali del casolare restano a guardare a bocca spalancata il grande maiale travestito da re e sognano castelli, ville faraoniche, stalle e pollai ampliati di un tot per cento; ottenebrati narcotizzati e sedati come sono dall’influenza nefasta dei suini governativi, che crapulano e fanno i loro porci comodi tra il plauso generale di muli, capretti, capponi, zoccole e cani ammaestrati.
[con mille scuse al nobile regno animale,
ed, in particolare, al generoso maiale,
al nerboruto asino ed all’oca giuliva,
per il poco cortese accostamento.]
e anche chi non vuole starci,
dentro le stie comunque sta.
e le deiezioni dei piani in alto rispettano tragicamente la gravità…
…incrociando certi fiati malodoranti che salgono verso culi ben poltronati…
Che immedesimarsi nel maiale sia rimasto l’unico sogno possibile?
credo che era meglio se nascevo zoccola,
e non candidata alle europee
Che ormai, per fortuna, quelli che una volta si chiamavano “cani bastardi” si chiamano “meticci”. E, per una volta, l’odioso linguaggio “politically correct” mi piace, perché la connotazione negativa della parola “bastardo” si addice soltanto ai più infimi esseri umani (definizione anche questa, a voler cavillare, sempre meno semanticamente corretta, considerata l’accezione più “astratta” del termine).
Da vomito l’intervista a Miss Papi!
Riteniamoci fortunati che possiamo ancora esercitare la libertà di parola… o è solo un’illusione questo blog? Certo che le manipolazioni sugli italioti sono sempre più sfacciate (per chi ha gli occhi aperti) e sottili.
Caso terremoto? Il magnifico che va e viene da L’Aquila con il futuro in mano: resurrezione dalle ceneri a tempo di record e un bel G8, magari con la Noemi che si contorce in una danza del ventre per allietare gli ospiti internazionali. Propaganda elettorale.
Antonella
Che vergogna!
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Ahimé, undulant, come non essere d’accordo con te.
Ahinoi, ahinoi, tutti pisciati in testa, che ne sarà di noi?
2
…E non manca mai, martafiumara, chi è pronto a chinarsi e leccare.
3
Questa, chebruttagente, si chiama “invidia del porco”.
Molto meglio i tuoi sogni travagliati e i miei rulagebralati.
4
Io, pispa, meglio ca nascevo zappatore (o en el país de Zapatero), ca ‘o zappatore nun s’a scorda ‘a mamma (y Zapatero gobierna y no reina).
5
Grazie, ranafatata, per questo tuo commento ethically and ethimologically correct.
6
Manipolazione, qui, è un parola chiave su cui rifletto da tempo, Antonella.
E io mi scandalizzo nel vedere quanti nostri concittadini restano irretiti.
7
Oh yes, Dora, what a shame! Lucky you being there… in The USA, with Obama.
(Quasi quasi mi faccio ‘mericano pure io, oppure finlandese, islandese, spagnolo, iraniano, cubano, cubista e poi deputato europeo e me ne vo a Bruxelles, ma non faccio come gli altri, che ci vanno poco o mai e poco restano, no, io ci vado e spengo le televisioni italiane e non leggo più giornali di stato e nemmeno lo saprò che esiste una Noemi che fa i festini a Casoria e una Veronica che si lamenta da una villa di non so dove e tante donne in gamba (lunga e affusolata) pronte a fare le vallette, le deputate o le ministre. Per non parlare degli omini di sesso maschile, che sono pure peggio…).
E c’hai ragioner da vendere Aitan!
sai a volte mi manca il mare, il paesaggio ma trovo paesaggi bellissimi anche qua’ e penso che se ritornassi a vivere in Italia mi mancherebbero. E sono felice di stare qua’. Almeno sti fotoromanzi Barack e Michelle non li fanno.
ti volevo solo dire che puoi dire “maremma maiala” tutte le volte che ti pare!
Aità, oltre alla musica, c’è rimasto questo blog. Anche se commento poco, ci vengo spesso a ritrovar me stesso e il mondo pensante. Aimè!!!
Jacinto.
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Indicibile invidia, Dora!
(E sentissi sto buffone come millantava oggi, proprio qui a Napoli, fuori al San Carlo, un’amicizia con Obama, come se il presidente degli Stati Uniti si consultasse con lui pure per decidere che scarpe indossare e dove comprare il caviale.)
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Hai dunque cambiato idea rispetto al veto che mi avevi posto a casa di Remo, melacecca?
Urca, se è così, te ne sono grato, porcocane e cagnascrofa!
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E’ un onore e un piacere ricevere le tue note, Jacì. Ma hai ragione, ahinoi, siamo messi proprio male male, e ogni giorno va peggio del giorno prima.
ma si, certo..e poi scherzavo :-) si era capito?
faccio bene a passare da qua anche se non leggo i blog da un po’ e nemmmanco scrivo, per par condicio.
in ogni caso mi piacerà molto stare alla finestra a guardare come i giornali del premier faranno a fette la signora: uccidere i nemici oggi è anti igienico, perché mazzolarli quando si può ben ridurli in poltiglia con l’informazione? poi vorrò ancora ascoltare la fiaba secondo la quale questo non sarebbe fascismo, ma vabbè.
Apprezzo molto le scuse agli animali:-))
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Ma certo che s’era capita, maledetta toscanacecca!
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La chiave della nuova dittatura è tutta qui, cascade, ci permettono di criticare nei blog e nei giornali meno letti, ci lasciano ridere delle nudità del re e irridere il potere, ma il consenso passa altrove e ci bastona morbidamente o a forza di carte bollate.
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Grazie anche a nome della bestia che mi abita dentro e delle bestialità che butto fuori, nonsonoqui.
Ma allora è questa la pandemia suina!!!!
Sì, secondo me è proprio questo, hai voglia che le vogliono cambiare il nome, qui sempre di influenza di porci si tratta.
… e poi tutto quello con cui ci fanno le orecchie a palla s’impantana nella fanghiglia e sparisce nel nulla…
che piacere stare qui tra i naufraghi!
Non vedo l’ora che siano loro a impantanarsi nel fango e sparire nel nulla…