Di giorno faccio l’orso in uno zoo e me ne sto tutto il tempo a sognare ad occhi aperti; sogno di lavorare in un circo equestre, perché sotto il tendone i bambini stanno più lontani e non si sentono protetti dalle gabbie.
Di notte dormo, sperando di cadere in letargo, o di liberarmi da questa finta pelliccia e di correre nudo in riva al mare come se fosse sempre primavera.
sei spaccato identico a gianluca morozzi
gli orsi sognano, dunque.
…in verità gli orsi sognano dovunque e caro Dom Aitan a me piace molto la foto, la trovo di un’ironia profonda e un po’ triste ( e l’ironia è nel profondo tristezza, ché è consapevolezza della fine e non diciamo morte ché son due cose diverse, cfr Aurora di Dom Federigo). E la trovo pure una pigliata per il culo (di chi non sprei: dell’orso? di Berlino? della Polonia? di papa Woytila? del lettore, del fotografo, dei fotografati, cioè di lei, prersumo che sia lei, cioè tu, e del pupazzo, non si capsice, del pugno alzato, della foto stessa, della storia della fotografia, di frank capa, mappelthorne, fabrizio koronnah etc., etc.?) e in quanto pigliata per il culo benevola, sta foto mi piace assaje.
E poi a me questa idea dell’orso che si sveste della sua pelliccia e se ne va in riva al mare, beh… la trovo fantastica, me la cucio addosso e la fo mia e quindi…
(gli) (n)o(i)rsi(amo)… quelli che sognano ovunque per parafrasare un/a poster precedente (o seguiente nella visualizzazione complessiva)…
sempre sollecitato da(i)lle su(uoi)e vis(i)(uo)ni, un saluto
ennio quadri
ps
…e non le sto a dire del rinvio alle foto di lei e del Dom Fidel (Fedele a che ancora non s’è capito… trovo più fedele il Confalonieri)… non sto a dire di questo rinvio perchè non finirei mai, mai… e noi orsi abbiamo anche fame, muita fome… fome
vieppiù suo
ennio
1
Mi spiace per lui, giosa’.
2
Durante il letargo gli orsi sognano (tele)romanzi, hobbs. La nostra attività onirica, a limite, ci mette in scena rappresentazioni notturne di short stories.
3 e 4
Muito obrigado, Dom Ennio, per l’acribia con cui analizzi questi miei divertissimenti.
(Ma lo sai che per quasi tre attimi mi sono scervellato a cercare di trovare nell’archivio dei fotografi che conosco tale Fabrizio Koronnah? Mannaggia la capa tua, il grammofono, il frigorifero, la radio e la televisione, soprattutto la televisione!)
Quanto alla pelliccia d’orso, cucitela pure addosso quando vuoi, che secondo me ti sta pure meglio a te che a me.
E poi ti volevo ricordare che nella mia biografia politica per immagini oltre a Fidel c’è anche quell’adorabile infedele del Che.
E poi ti volevo dire che devi leggere la posta di splinder, ché ti ho mandato da un sacco di tempo un messaggio privato per dirti che in giro ci si chiede chi tu sia, e qua e la si avanzano sospetti che non so usque quondam…
querido Dom Aitan… (mi permetto di usare questa confidenza…) in relatà le devo chiedere scusa per aver confuso l’orso cubano con quello polacco (che al limite nulla cambia anche se continuo a chiedermi come e quando la Polonia sia entrata nella mia capa, ma forse un sospetto ce l’ho, che mio padre andava spesso a Katowicze e recava seco diverse scatole di collant, una, ancora piena, l’ho trovata, or non è molto, nel suo armadio dopo che io e mia madre ne abbiamo cremato il corpo, pregato lo spirito e rimosso lo spazio… dell’armadio, si intende, che papà sono anni che non lo vedo).
Le chiedo quindi scusa di questa sovrappiosizione che lascio a lei e a qualche lettore/lettrice perditempo, leggomolto e scrivo ancora di più… le implicazioni psicolacanianfroidianefordiane su questo mio errore (vogliamo dire lapsu, vogliamo dire lapsus ? e diciamolo perdio!).
Su chi sono e sulla propagazione di novae sulla mia identità, vattelapesca!
Anzi, se lei ne sa qualcosa di più, renda partecipe anche me, anzi, glielo chiedo espressamente me lo dica lei chi sono.
A volte, nello specchio, vedo solo un orsacchiotto, spesso ingrugnito.
Eppure solo il mare ci salva.
Un bacio e un abbraccio e pure na maniate e cosce, ché come saprà la confidenza della malacrianza è padrona (e per fortuna).
ennio
ps sull’usque quondam… beh forse converrebbe disseminare tracce tradite e traditrici
mah…io questa foto la vedo proprio malino..e l’ orso proprio poco poco…
Io invece la foto la vedo abbastanza bene, orso compreso. Sarà che io quest’orso (o qualche suo parente) me lo ricordo bene e con piacere.
Vedo bene e nitidamente anche l’orso che corre nudo in riva al mare, e ne sento anche la brezza mattutina di una bella giornata primaverile.
Sto sognando?
Mi fai pensare ad una fuga. Dall’Italia? dalla realtà? Tutto rimanda alla libertà. La libertà del sogno, la libertà dalle paure dei bambini, la libertà di spogliarsi di tutto, compreso il sogno.
P.S. che carino quando sorridi!
Antonella
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Rispetto alle modalità attraverso cui la Polonia sia potuta entrare nella sua propria capa, querido dom Ennio, ho anch’io i miei sospetti. Secondo me, le era giunta voce che io stavo per partire per Varsavia, e in effetti io per Varsavia stavo per partire; ma poi ho deviato per Berlino, e lì ho incontrato l’orso cubano di cui qui sopra. Ecco, per me viene da qui il lapis con cui ha scritto questi suoi ultimi gustosi commenti e le mappe confuse che ne vengono fuori.
Quanto ai suoi problemi di identità, le potrò dire qualcosa di più dopo aver risolto i miei. Lei si ricorderà che una volta sono stato preso per un nostro comune amico (sempre che lei sia lei e che il mio amico le sia vicino come credo e taccio) e che tante volte mi hanno attribuito origini di paesi che io nemmeno conosco.
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E va bene, melacecca, eccoti l’orso cubano nella sua versione originale e non ritoccata dai nemici del popolo e dagli immancabili complottisti di ogni razza e natura:
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Kara kuu, non smettere di sognare, e di vedere anche.
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Sì, Antonella, s’è trattato di una fuga, ma un a fuga con ritorno.
(Quanto al carino che vedi, a scanso di equivoci, mi è d’uopo specificare che io sono quello a sinistra senza sigaro e con gli occhiali ;o)
La potenza del ricordo e della nostalgia stretta nel pugno. Politica o poesia?…
secondo me sognano scorpacciate di miele.
bella la foto.
e io che avrei giurato tu fossi quello bassetto col sigaro! il tuo amico carino con gli occhiali, invece, mi pareva assomigliare sputato all’ultimo a destra dei cinque qua sotto:
sia come sia, tutti quanti barbudos siete! :-D
yellow
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Politica o poesia?
La risposta è negli occhi di chi legge.
Io leggo soprattutto desideri e nostalgia.
Ma magari tu o altri potrete leggere anche (tutt’)altre cose,
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Senza miele non saprei vivere, albafucens.
(Sarà per questo che continuo a identificarmi con l’orso).
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Rivedendo la foto, yellow, il mio amico lo vedo più simile a quello paffutello col cappello.
(Quanto a me, mi sento autarchico come il tipo più antipatico che porta addosso un maglioncino rosso. Ma lui non mi somiglia per niente. Io sono molto più peloso, internazionalista, anarchico e barbudo.)
E pensare che a me risultava che l’ultimo -l’unico- Русский медведь fosse morto nel 1930
Codesto медведь non é Русский, Chaney, e nemmeno sovietico. Esso è cubano, ma non troppo allineato, e risiede nella Berlino smurazzata.
Lo dicevo che l’ultimo era morto nel ’30 infatti. Certo è difficile essere allineati senza la linea di un muro di riferimento, al massimo si è frastagliati, essendo un isola, un po’ ci si muove avanti, un po’ indietro, insomma non si resta stabili, al Maximo ci si erode
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Caro Lon (mi permetti che ti chiamo per nome, vero?), hai ragione, è difficile essere allineati senza la linea di un muro tirata a piombo; ma a volte è anche meglio essere frastagliati, come isole di un arcipelago unite dal mare che le separa, come un’isola dell’Atlantico non unita dal patto ma neanche più tanto bloccata, grazi’a-obama.
P.s. Al Máximo il più eroso ora è il Líder, sull’isola come sulla penisola.
Preferirei Leonidas semmai, mi ricorda tempi felici.
Più che la linea di un muro tirata a piombo direi che tiravano piombo sul muro -solitamente in corrispondenza dello spazio occupato da chi si avvicinava al muro-. Obama è un gran sbloccatore, pulisce il lavello, disinfesta da mosche e zanzare, libera gli sgorghi, indicassero il numero per chiamarlo lo prenoterei.
Damn, Leonidas, avrei bisogno anch’io d’uno sturatore made in Hawaii!
è un orso matrioska, dunque.
un po’ come tutti. quasi tutti.
non tutti hanno qualcuno nudo che corre dentro.
non tutti.
amelia
Secondo me, invece, questi corridori nudi sono molto più comuni di quanto si possa pensare, solo che a volte sono coperti da troppe sovrastrutture.