…perché ogni guerra è una guerra civile
Quando ci accorgemmo che le corde dei nostri archi sfregate con i crini tesi di cavallo avevano un suono più dolce e avvolgente del dolce canto di Luptwak, deponemmo l’ascia, imboccammo il calumet e facemmo l’amore e non la guerra.
La formica lavora in primavera mentre canta la cicala, e in inverno si rintana al caldo e mangia il grano. Affamata e infreddolita, la cicala canterina chiede pane ed offre canto. La formica la lascia entrare e spezzano la monotonia del focolare e la fame dell’inverno facendo l’amore e non la guerra.
Le nostre squaw amarono l’uomo del sesto cavalleggeri e noi le loro donne. Ma loro continuarono a fare la guerra e ci sterminarono strombettando e sproloquiando mentre noi cantavamo sulle corde dei nostri archi e le cicale e le formiche facevano all’amore e mai alla guerra.
[1991]
Come non cogliere il messaggio..
la guerra è pura follia e noi tutti dovremmo prodigarci per far si che il mondo viva in pace ed armonia.
“Facciamo l’amore e non la guerra” magari se lo gridiamo forte.. chissà..
ciao
Siamo nati guerrieri, siamo nati stupidi.
Ha il ritmo dolcissimo di una favola triste.E non perché sia triste il messaggio della guerra che fa posto all’amore. Ma perché è una favola.
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Sì, sì, albafucens, guerra alla guerra e amore all’amore!
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Guerrieri non so, cacciatori, affamati e stupidi, sicuramente sì, notimetolose. Il problema è capire se ci sono margini di cambiamento.
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Mi piacerebbe saperne raccontare tante di favole, zaritmac. da incantare e restarne incantato.
mi piace questo post”circolare”. Il fatto che inizi e finisca col suono degli archi che fanno da sottofondo prima all’amore e poi alla guerra, mi dà un senso di “capogiro”: sei riuscito a buttarmi dentro all’insensata spirale della stupidità umana. Sperando che questo circolo vizioso venga spezzato, ti saluto…
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Ti ringrazio e ti do il mio benvenuto su questa pagina, iolosoxchecero. Ti ringrazio anche perché questo post circolare credo sia stato molto poco letto e ancor meno commentato, e io ci tengo a lui, perché viene da tanto tempo fa e perché temo che resti attuale per molto tempo ancora.