Qualcuno ha osservato che, con tutta probabilità, se invece di avere cinque dita per mano ne avessimo sei, gli anniversari si calcolerebbero a dozzine e a multipli di dodici. Ma l’essere umano si è trovato sempre tra le mani dieci dita e, così, ha cominciato a fare i suoi conti su base dieci, e su base dieci ci siamo abituati a fare i bilanci della nostra vita e della storia: contiamo decine, centinaia e migliaia di uomini e cose; ricordiamo ventenni e celebriamo centenari e bicentenari; festeggiamo i compleanni di quarantenni, cinquantenni e ottuagenari; attendiamo trepidanti l’avvento di ogni nuovo secolo e millennio; rievochiamo i mitici anni ’20 e gli sconvolgenti anni ’60 e ’70 del secolo che fu, oppure ci chiediamo cosa resterà, cosa è restato, di quegli anni ’80 (cfr. Raf).
Ecco, mi piacerebbe che ora, sullo scorcio del primo decennio del terzo millennio dopo Cristo, provassimo a fare un bilancio collettivo e ci chiedessimo, tra quindici vent’anni (oppure tra centocinquanta duemila anni), cosa ricorderemo (cosa ricorderanno) e cosa rimpiangeremo (cosa rimpiangeranno) di questo decennio ormai giunto alla sua ultima settimana.
Se volete partecipare a questa rievocazione rilasciata a caldo al capezzale del decennio moribondo, lasciate un commento. Sarà mia cura riportare una sintesi delle vostre considerazioni nel riquadro che chiude questo testo.
Cosa resterà di questi anni zero? |
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la battaglia di Genova – la morte di Carlo Giuliani – gli attentati dell’11 Settembre – la guerra in Iraq – lo tsunami del 2004 – il neoconservatorismo rapace e sanguinario di Bush, Blair, Sharon e Berlusconi – la definitiva egemonia del berlusconismo sull’immaginario collettivo italiano – il collasso delle sinistre novecentesche – la vittoria di Obama [razgul] – la superpotenza cinese – il ruolo pervasivo di internet e l’exploit di Facebook – il computer prende spazio e tempo alla tivvù – il volto infantile e tossico di Kate Moss – la crisi economica del 2009 – le curve di Scarlett Johansson – Johnny Depp as a new Marlon Brando – la monnezza per le strade di Napoli e Palermo [aitan] – il web 2.0 [razgul] – l’attentato alle torri gemelle [simple] – l’11 settembre 2001 – la quarta coppa del mondo conquistata dalla nazionale di calcio italiana – le olimpiadi invernali di torino 2006 [e.l.e.n.a.] – il trionfo dell’mp3 – la diffusione di massa della chirurgia estetica – il consolidamento della sinistra, più o meno annacquata, in Brasile, Uruguay, Argentina, Cile, Ecuador, Venezuela, Nicaragua e Paraguay – i morti della Thyssen e migliaia di altre morti bianche – il caso Englaro – la strage degli immigrati a Catelvolturno – la pletora di clandestini morti annegati [aitan] – l’introduzione dell’euro e… la diffusione del carovita [e.l.e.n.a.] – una maggiore sensibilità verso l’ambiente [gp] – le occasioni perse per cacciare il nostro presidentedelcons – le cose lontane precedenti il decennio [musicamauro] – l’imponente ‘Marcha del Color de la Tierra’ degli zapatisti dal Chiapas a Città del Messico nel 2001 [razgul] – lo smarrimento politico in Italia – il pomeriggio delle Torri e l’articolo di Baricco su Repubblica del giorno dopo – la strategia del terrore (Sars, antrace, etc etc.) – i centri di detenzione permanente – Gaza e Piombo fuso [pessima] – gli sms – roger federer – la morte del punto g – la morte del pop – la morte di berlusconi (che l’anno ancora non è finito) – violante che sdogana il fascismo – i fascisti al governo che non sdoganano i comunisti perché vai a trovarne uno – lo spritz e gli aperitivi (che ci hanno rotto le palle) – la pixar [hobbs] – le rotonde al posto dei semafori – il “fai girare l’economia” sui sacchetti di plastica – il presidenteoperaio incazzato in piazza duomo – la gelmini che tagliuzza la scuola pubblica – le pubblicità in rumeno e albanese sui bus milanesi – le polveri sottili che gli occhi piangono sempre come quelli delle madonnine ma nessuno si inginocchia quando ti vede – i babbi natale sfiniti e appesi ai balconi – gli alberi di natale neri – sbandierare il futuro pensando di ricostruire centrali nucleari – i giornalisti imbavagliati o uccisi – la diminuzione degli sms natalizi del cavolo [laele] – le macerie dell’Aquila – le case crollate di Messina – il mio voto a Rosa Russo Iervolino [dido] – il grande fratello e i cosiddetti reality show – le vignette di Vauro, Altan, Ares e Ángel Boligán – le finte pandemie – il nobel per la pace all’Intergovernmental Panel on Climate Change nel 2007 – i ponti di Calatrava – le opere di Cai Guo Qiang – qualche disco della Tzadik – la morte di Pina Bausch e la fine dei Teletubbies [aitan] – il video della morte per impiccaggione di Saddam Hussein [utente anonimo] – i razzi talebani contro i buddha (marzo 2001) [kalekaiagathe] – le immense (e purtroppo tragicamente inutili) mobilitazioni internazionali contro la guerra in Iraq, culminate nel gathering mondiale del 15 febbraio 2003 [razgul] – un ripiegamento nel privato a livelli mai raggiunti nell’ultimo mezzo secolo – l’elezione di Obama e la crescita della “democrazia” internettiana [ALF64] – la strage di Beslan [bianca] – i film di Paolo Sorrentino – le recite di Arturo Cirillo – le suonate di Stefano Bollani [dido] – le riscoperte postume di De André e Moana Pozzi – le morti di Antonio Buero Vallejo, Renato Carosone, Roberto Murolo, Sergio Bruni, Luciano Berio, Nina Simone, Herbie Mann, Jorge Amado, Carmelo Bene, Giorgio Gaber, Augusto Monterroso, Luigi Pintor, Roberto Bolaño, Manuel Vázquez Montalbán, Guido Crepax, Elia Kazan, Enrico Baj, Mario Merz, Norberto Bobbio, Alberto Sordi e Nino Manfredi, Gabriella Ferri, Marlon Brando, Antonio Gades, Tiziano Terzani, Henri Cartier-Bresson, Giovanni Raboni, Jacques Derrida, Luigi Veronelli, Consuelo Velázquez, Artie Shaw, Arthur Miller, Saul Bellow, Sergio Endrigo e Bruno Lauzi, Syd Barrett e Richard Wright, Mario Merola e James Brown, Gillo Pontecorvo, Alice Coltrane, Ryszard Kapuściński, Emanuele Luzzati, Jean Baudrillard, Dino Risi, Bolognini, Comencini, Vancini e Ingmar Bergman, Ugo Pirro, Max Roach, Joe Zawinul, Jimmy Giuffre, Ettore Sottsass, Nunzio Rotondo, Robert Rauschenberg, Luigi Malerba, Mario Rigoni Stern, Fabrizia Ramondino, David Foster Wallace, Stefano Rosso, Leo de Berardinis, Vittorio Foa, Miriam Makeba, John Updike, Giampaolo Dossena, Mario Benedetti, Ivan Della Mea, Willy DeVille, Mercedes Sosa, Fernanda Pivano, Claude Lévi-Strauss, Alda Merini, Pina Bausch e Michael Jackson – l’alternarsi dell’autoritarismo energico e modernista di Wojtyla con l’autoritarismo sciapo e conservatore di Ratzinger – la fine di Edoardo, Gianni, Umberto e Susanna Agnelli e l’inizio della dinastia sciapa degli Agnelli-Elkan – il digitale terrestre – l’iphone e l’attesa del mactablet – la riabilitazione di Craxi – la diffusione, crisi e rinascita di blog e t-blog [aitan] – il berlusconismo, per ricordarci quanto coglioni siamo stati a non liberarcene prima [zeus] – prestiti a tasso zero – crescita zero della popolazione – i migliori anni della carriera e della vita di Renato Zero – speranze di uscire dalla berlusconeide zero – il primo presidente afro-americano degli USA, che è stato anche il primo assegnatario di un Nobel preventivo per la pace, più che mai azzerato, ehm…, sorry, volevo dire azzeccato, visto l’ampio utilizzo della guerra preventiva caratterizzante la fase iniziale della sua presidenza [turquoise] – l’aviaria – la suina – i morti ammazzati in carcere – Brenda e tutte le trans morte ammazzate perché i potenti possano continuare a farsi di coca e di trans – i modellini di Vespa a porta a porta [dido] – i bluff di Allevi – gli operai, gli impiegati e i precari sui tetti – ma pure qualche nota positiva, tipo tutti i dischi di Iva Bittovà – ‘Lágrimas Negras’ di Bebo Valdés e Dieguito el Cigala – alcuni dei tanti cd di Bollani – tutti quelli di Chico César – ‘Continuo’ e ‘Aurora’ di Avishai Cohen – ‘Border’ di Lila Downs – ‘Silence is sexy’ degli Einstürzende Neubauten – ‘São Vicente di Longe’ di Cesaria Evora – ‘Ciranda’ di Márcio Faraco – ‘Things’ di Paolo Fresu e Uri Caine – ‘Guilty Guilty Guilty’ di Diamanda Galàs – ‘A New Hot One’ di David Krakauer – Claudio Lolli e Il Parto delle Nuvole Pesanti che hanno rifatto ‘Ho visto anche degli zingari felici’ – ‘Terronia’ di Pino Minafra – ‘Graffiando vento’ di Mirabassi e Guinga – Quintorigo ‘Plays Mingus’ – ‘Samsara’ di Roscoe Mitchell, Zurzolo, Don Moye et al. – ‘Live @ radiotre’ di Salis e Satta – tutti i cd di Daniele Sepe del decennio e, soprattutto, ‘Conosci Victor Jara?’ e il trittico di ‘Truffe & Other Sturiellett’’ – ‘Astrolabioanima’ di Sollima e Gandola – ‘Maresia’ di Stefania Tallini – ‘Piosenki Do Snu’ e ‘Kapka’ dei Tara Fuki – ‘In cerca di cibo’ di Trovesi e Coscia – ‘Cê’ e poco altro di Caetano Veloso – varie cose e cosette suonate e prodotte da John Zorn – ‘Migranti’ di Marco Zurzolo – l’acume e l’ironia di Moni Ovadia [aitan] – il ruggito del coniglio, di dose & presta [kalekaiagathe] – i preparativi spasmodici e le grandi luminarie in attesa di quel 2000, che chissà cosa ci si aspettava portasse e invece… [zaritmac] – la constatazione amarissima delle occasioni perse, a sinistra, e la sensazione di essere in un cul de sac – la lezione dell’onestà della memoria di Boris Pahor – gli auguri di [zena], i miei e i vostri. |