Qualcuno ha osservato che, con tutta probabilità, se invece di avere cinque dita per mano ne avessimo sei, gli anniversari si calcolerebbero a dozzine e a multipli di dodici. Ma l’essere umano si è trovato sempre tra le mani dieci dita e, così, ha cominciato a fare i suoi conti su base dieci, e su base dieci ci siamo abituati a fare i bilanci della nostra vita e della storia: contiamo decine, centinaia e migliaia di uomini e cose; ricordiamo ventenni e celebriamo centenari e bicentenari; festeggiamo i compleanni di quarantenni, cinquantenni e ottuagenari; attendiamo trepidanti l’avvento di ogni nuovo secolo e millennio; rievochiamo i mitici anni ’20 e gli sconvolgenti anni ’60 e ’70 del secolo che fu, oppure ci chiediamo cosa resterà, cosa è restato, di quegli anni ’80 (cfr. Raf).
Ecco, mi piacerebbe che ora, sullo scorcio del primo decennio del terzo millennio dopo Cristo, provassimo a fare un bilancio collettivo e ci chiedessimo, tra quindici vent’anni (oppure tra centocinquanta duemila anni), cosa ricorderemo (cosa ricorderanno) e cosa rimpiangeremo (cosa rimpiangeranno) di questo decennio ormai giunto alla sua ultima settimana.
Se volete partecipare a questa rievocazione rilasciata a caldo al capezzale del decennio moribondo, lasciate un commento. Sarà mia cura riportare una sintesi delle vostre considerazioni nel riquadro che chiude questo testo.
Cosa resterà di questi anni zero? |
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la battaglia di Genova – la morte di Carlo Giuliani – gli attentati dell’11 Settembre – la guerra in Iraq – lo tsunami del 2004 – il neoconservatorismo rapace e sanguinario di Bush, Blair, Sharon e Berlusconi – la definitiva egemonia del berlusconismo sull’immaginario collettivo italiano – il collasso delle sinistre novecentesche – la vittoria di Obama [razgul] – la superpotenza cinese – il ruolo pervasivo di internet e l’exploit di Facebook – il computer prende spazio e tempo alla tivvù – il volto infantile e tossico di Kate Moss – la crisi economica del 2009 – le curve di Scarlett Johansson – Johnny Depp as a new Marlon Brando – la monnezza per le strade di Napoli e Palermo [aitan] – il web 2.0 [razgul] – l’attentato alle torri gemelle [simple] – l’11 settembre 2001 – la quarta coppa del mondo conquistata dalla nazionale di calcio italiana – le olimpiadi invernali di torino 2006 [e.l.e.n.a.] – il trionfo dell’mp3 – la diffusione di massa della chirurgia estetica – il consolidamento della sinistra, più o meno annacquata, in Brasile, Uruguay, Argentina, Cile, Ecuador, Venezuela, Nicaragua e Paraguay – i morti della Thyssen e migliaia di altre morti bianche – il caso Englaro – la strage degli immigrati a Catelvolturno – la pletora di clandestini morti annegati [aitan] – l’introduzione dell’euro e… la diffusione del carovita [e.l.e.n.a.] – una maggiore sensibilità verso l’ambiente [gp] – le occasioni perse per cacciare il nostro presidentedelcons – le cose lontane precedenti il decennio [musicamauro] – l’imponente ‘Marcha del Color de la Tierra’ degli zapatisti dal Chiapas a Città del Messico nel 2001 [razgul] – lo smarrimento politico in Italia – il pomeriggio delle Torri e l’articolo di Baricco su Repubblica del giorno dopo – la strategia del terrore (Sars, antrace, etc etc.) – i centri di detenzione permanente – Gaza e Piombo fuso [pessima] – gli sms – roger federer – la morte del punto g – la morte del pop – la morte di berlusconi (che l’anno ancora non è finito) – violante che sdogana il fascismo – i fascisti al governo che non sdoganano i comunisti perché vai a trovarne uno – lo spritz e gli aperitivi (che ci hanno rotto le palle) – la pixar [hobbs] – le rotonde al posto dei semafori – il “fai girare l’economia” sui sacchetti di plastica – il presidenteoperaio incazzato in piazza duomo – la gelmini che tagliuzza la scuola pubblica – le pubblicità in rumeno e albanese sui bus milanesi – le polveri sottili che gli occhi piangono sempre come quelli delle madonnine ma nessuno si inginocchia quando ti vede – i babbi natale sfiniti e appesi ai balconi – gli alberi di natale neri – sbandierare il futuro pensando di ricostruire centrali nucleari – i giornalisti imbavagliati o uccisi – la diminuzione degli sms natalizi del cavolo [laele] – le macerie dell’Aquila – le case crollate di Messina – il mio voto a Rosa Russo Iervolino [dido] – il grande fratello e i cosiddetti reality show – le vignette di Vauro, Altan, Ares e Ángel Boligán – le finte pandemie – il nobel per la pace all’Intergovernmental Panel on Climate Change nel 2007 – i ponti di Calatrava – le opere di Cai Guo Qiang – qualche disco della Tzadik – la morte di Pina Bausch e la fine dei Teletubbies [aitan] – il video della morte per impiccaggione di Saddam Hussein [utente anonimo] – i razzi talebani contro i buddha (marzo 2001) [kalekaiagathe] – le immense (e purtroppo tragicamente inutili) mobilitazioni internazionali contro la guerra in Iraq, culminate nel gathering mondiale del 15 febbraio 2003 [razgul] – un ripiegamento nel privato a livelli mai raggiunti nell’ultimo mezzo secolo – l’elezione di Obama e la crescita della “democrazia” internettiana [ALF64] – la strage di Beslan [bianca] – i film di Paolo Sorrentino – le recite di Arturo Cirillo – le suonate di Stefano Bollani [dido] – le riscoperte postume di De André e Moana Pozzi – le morti di Antonio Buero Vallejo, Renato Carosone, Roberto Murolo, Sergio Bruni, Luciano Berio, Nina Simone, Herbie Mann, Jorge Amado, Carmelo Bene, Giorgio Gaber, Augusto Monterroso, Luigi Pintor, Roberto Bolaño, Manuel Vázquez Montalbán, Guido Crepax, Elia Kazan, Enrico Baj, Mario Merz, Norberto Bobbio, Alberto Sordi e Nino Manfredi, Gabriella Ferri, Marlon Brando, Antonio Gades, Tiziano Terzani, Henri Cartier-Bresson, Giovanni Raboni, Jacques Derrida, Luigi Veronelli, Consuelo Velázquez, Artie Shaw, Arthur Miller, Saul Bellow, Sergio Endrigo e Bruno Lauzi, Syd Barrett e Richard Wright, Mario Merola e James Brown, Gillo Pontecorvo, Alice Coltrane, Ryszard Kapuściński, Emanuele Luzzati, Jean Baudrillard, Dino Risi, Bolognini, Comencini, Vancini e Ingmar Bergman, Ugo Pirro, Max Roach, Joe Zawinul, Jimmy Giuffre, Ettore Sottsass, Nunzio Rotondo, Robert Rauschenberg, Luigi Malerba, Mario Rigoni Stern, Fabrizia Ramondino, David Foster Wallace, Stefano Rosso, Leo de Berardinis, Vittorio Foa, Miriam Makeba, John Updike, Giampaolo Dossena, Mario Benedetti, Ivan Della Mea, Willy DeVille, Mercedes Sosa, Fernanda Pivano, Claude Lévi-Strauss, Alda Merini, Pina Bausch e Michael Jackson – l’alternarsi dell’autoritarismo energico e modernista di Wojtyla con l’autoritarismo sciapo e conservatore di Ratzinger – la fine di Edoardo, Gianni, Umberto e Susanna Agnelli e l’inizio della dinastia sciapa degli Agnelli-Elkan – il digitale terrestre – l’iphone e l’attesa del mactablet – la riabilitazione di Craxi – la diffusione, crisi e rinascita di blog e t-blog [aitan] – il berlusconismo, per ricordarci quanto coglioni siamo stati a non liberarcene prima [zeus] – prestiti a tasso zero – crescita zero della popolazione – i migliori anni della carriera e della vita di Renato Zero – speranze di uscire dalla berlusconeide zero – il primo presidente afro-americano degli USA, che è stato anche il primo assegnatario di un Nobel preventivo per la pace, più che mai azzerato, ehm…, sorry, volevo dire azzeccato, visto l’ampio utilizzo della guerra preventiva caratterizzante la fase iniziale della sua presidenza [turquoise] – l’aviaria – la suina – i morti ammazzati in carcere – Brenda e tutte le trans morte ammazzate perché i potenti possano continuare a farsi di coca e di trans – i modellini di Vespa a porta a porta [dido] – i bluff di Allevi – gli operai, gli impiegati e i precari sui tetti – ma pure qualche nota positiva, tipo tutti i dischi di Iva Bittovà – ‘Lágrimas Negras’ di Bebo Valdés e Dieguito el Cigala – alcuni dei tanti cd di Bollani – tutti quelli di Chico César – ‘Continuo’ e ‘Aurora’ di Avishai Cohen – ‘Border’ di Lila Downs – ‘Silence is sexy’ degli Einstürzende Neubauten – ‘São Vicente di Longe’ di Cesaria Evora – ‘Ciranda’ di Márcio Faraco – ‘Things’ di Paolo Fresu e Uri Caine – ‘Guilty Guilty Guilty’ di Diamanda Galàs – ‘A New Hot One’ di David Krakauer – Claudio Lolli e Il Parto delle Nuvole Pesanti che hanno rifatto ‘Ho visto anche degli zingari felici’ – ‘Terronia’ di Pino Minafra – ‘Graffiando vento’ di Mirabassi e Guinga – Quintorigo ‘Plays Mingus’ – ‘Samsara’ di Roscoe Mitchell, Zurzolo, Don Moye et al. – ‘Live @ radiotre’ di Salis e Satta – tutti i cd di Daniele Sepe del decennio e, soprattutto, ‘Conosci Victor Jara?’ e il trittico di ‘Truffe & Other Sturiellett’’ – ‘Astrolabioanima’ di Sollima e Gandola – ‘Maresia’ di Stefania Tallini – ‘Piosenki Do Snu’ e ‘Kapka’ dei Tara Fuki – ‘In cerca di cibo’ di Trovesi e Coscia – ‘Cê’ e poco altro di Caetano Veloso – varie cose e cosette suonate e prodotte da John Zorn – ‘Migranti’ di Marco Zurzolo – l’acume e l’ironia di Moni Ovadia [aitan] – il ruggito del coniglio, di dose & presta [kalekaiagathe] – i preparativi spasmodici e le grandi luminarie in attesa di quel 2000, che chissà cosa ci si aspettava portasse e invece… [zaritmac] – la constatazione amarissima delle occasioni perse, a sinistra, e la sensazione di essere in un cul de sac – la lezione dell’onestà della memoria di Boris Pahor – gli auguri di [zena], i miei e i vostri. |
sarebbe già un guadagno se restasse zero. resterà -10, -20…depende
Il mio collega pakistano conta usando il pollice e basandosi sulle falangi di una sola mano: a lui, oltre al fatto che il calendario islamico è del tutto diverso, i nostri anniversari non dicono niente. E’ incredibile come cambino la percezione del tempo e la sua ripartizione simbolica sulla sola base della modalità di calcolo con cui i nostri avi contavano per es. le uova.
Detto questo, credo che resteranno soprattutto le cose brutte. La battaglia di Genova, la morte di Carlo Giuliani, gli attentati dell’11 Settembre, la guerra in Iraq (molto più, ho l’impressione, di quella in Afghanistan: ma quest’ultima potrebbe restare tragicamente infissa nella futura memoria degli anni Dieci…), lo tsunami del 2004. Si dirà, non errando, che gli anni Zero sono stati l’epoca del neoconservatorismo rapace e sanguinario di Bush, Blair, Sharon e Berlusconi.
Per quanto rigurada l’Italia si dirà che sono stati gli anni in cui il berlusconismo ha definitivamente conquistato l’egemonia dell’immaginario collettivo, e gli anni del collasso delle sinistre novecentesche, della loro catastrofica e ingloriosa fine.
Tra le poche cose buone, credo, ci si ricorderà della vittoria di Obama.
Ma un interrogativo d’altro tipo mi tormenta da giorni: quali saranno gli stili vestimentari destinati a simboleggiare, in futuro, questi fottuti anni Zero? Mi spiego: se peensiamo ai decenni passati, più o meno abbiamo un’idea chiara, ancorché molro semplificata, dei loro rispettivi stili vestimentari; questo discorso però vale fino ag.i anni Ottanta: con gli anni Novanta in me si fa più difficile e per quanto riguarda questo nostro decennio morente non saprei propripo che pesci pigliare…
Epperò ho dimenticato scandalosamente il web 2.0, senza il quale non sarei qui a ciciarà!
L’attentato alle torri gemelle (banale, se vuoi, affermare che ha cambiato il decennio -e non solo-)
credo che rimarranno maggiormente impresse le cose negative.
su tutte l’11 settembre 2001.
poi direi la quarta coppa del mondo conquistata dalla nazionale di calcio italiana.
per quanto mi riguarda, e senza pretesa di coinvolgere il mondo intero, le olimpiadi invernali di torino 2006. per la meravigliosa e inaspettata magia in cui si è trovata catapultata questa mia città, quasi che fossimo tutti sotto incantesimo.
(ah, volevo anche dire che io una ragazza con 6 dita in una mano l’ho conosciuta. )
1
Ma no, bellebbuona, qualcosa resta sempre, foss’anche solo cicatrici e dolore.
2 e 3
Sai, razgul, questa storia del contare coi pollici è capitata anche a me con un nero che conobbi a Madrid, ma lui non si basava sulle falangi. Mi disse di avere 8 fratelli e, nel dirlo, mi mostrò le sue mani aperte e bianche quanto le mie. Io, stupito, contavo dieci dita, dieci fratelli. Gli chiesi spiegazioni. Lui, tomo tomo calmo calmo, rifece la conta indicando (ma meglio sarebbe dire polliciando) le altre dita col pollicione: uno (indice), due (medio), tre (anulare), quattro (mignolo) e, di nuovo con l’altra mano, cinque (indice), sei (medio), sette (anulare) e otto (mignolo).
Insomma, i conti tornano solo fino a certo punto, ma in tutte e tre queste modalità (quella occidentale, quella pakistana e quella di non ricordo che parte dell’Africa) c’è in comune l’uso delle mani per computare la realtà.
Detto questo, aggiungo che avrei detto anch’io quasi tutte le cose che hai indicato tu, ma ho fatto bene ad aspettare e a non fare il primo della lista; perché tu le hai dette benissimo, meglio di quanto avrei saputo fare io.
Quanto agli stili vestimentari destinati a simboleggiare, in futuro, questi fottuti anni Zero, al momento mi vengono in mente solo un paio di cuffiette alle orecchie (di telefonino o di i-pod) su una faccia siliconata e un ciuffo che scende a sghimbescio su un occhio stile emo.
4
Effettivamente, simple, anch’io in quello stesso mese, con la barba afgana che mi ritrovavo, cominciai a essere fermato frequentemente agli aeroporti. A Parigi, a ottobre, mi stavano facendo perdere il volo di ritorno.
5 e 6
L’immaginavo che sarebbero affiorati soprattutto i ricordi negativi, e.l.e.n.a., così, ben vengano i tuoi trionfali ricordi sportivi, anche se io personalmente di sport ne so quanto di ragazze con sei dita.
ah, nel bene e nel male (parlando di conti) mi è venuto anche in mente l’euro.
ché in certi casi, non dover fare conversioni all’istante per sapere quanto si paga cosa, ma avere la certezza che tutto è stramaledettamente caro, non è cosa da poco…
ciao aitan,
dpo attimi di incertezza direi una maggiore sensibilità verso l’ambiente, almeno a parole..
buon natale caro
gp
rimpiangeremo le occasioni perse per cacciare il nano e nel frattempo saremo così invecchiati che la memoria ricorderà soltanto (per fortuna) le cose lontane precedenti il decennio
9
Io, e.l.e.n.a., tutto sommato, considero l’euro un lascito positivo degli anni ’00. Almeno non dobbiamo più a far di conto e a cambiar moneta in una quindicina. di paesi
ché in certi casi, non dover fare conversioni all’istante per sapere quanto si paga cosa, ma avere la certezza che tutto è stramaledettamente caro, non è cosa da poco…
10
Grazie, gp, buone feste fatte anche a te.
Quanto alla sensibilità verso l’ambiente, spero che quando alle parole cominceranno a seguire fatti concreti non sia troppo tardi.
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Effettivamente, Mauro, col tempo la memoria finisce per selezionare gli eventi e rimuovere quelli che continuerebbero a provocare maggiori sofferenze. Quanto al padroncino d’Italia, temo che morto un papi, se ne farà un altro.
cosa rimarrà.. sinceramente non lo so, forse potrei dire cosa vorrei ..
che l’umanità la smetta di distruggere inesorabilmente tutto ciò che tocca, e che nel mondo rimanga ancora qualcosa di integro per le generazioni che seguiranno..
un caro saluto
Poi ci sono ovviamente molte cose belle – a partire dalla nascita di mia figlia – e brutte che mi porterò dietro nel ricordo o come cicatrici nel prossimo decennio… ma il privato è privato: qui vorrei menzionare un evento che all’epoca fece rumore e che poi è caduto un po’ nel dimenticatoio, perché per me resta una prziosa e commovente testimonianza di come sarebbe potuto andare altrimenti il mondo in questi anni passati: l’imponente Marcha del Color de la Tierra degli zapatisti dal Chiapas a Città del Messico, tra il febbraio e il marzo del 2001.
I miei primi cinquant’anni. Con tutto quello che ne consegue. Lo smarrimento politico in Italia. Con tutto quello che ne consegue. Il pomeriggio delle Torri e l’aereo che entra nella seconda con quella curva meravigliosa e l’articolo di Baricco su Repubblica del giorno dopo. La strategia del terrore (Sars, antrace, ect ect.). I centri di detenzioni permanente. Gaza e Piombo fuso.
gli sms, la colite, roger federer, la morte del punto g, la morte del pop, la morte di berlusconi (che l’anno ancora non è finito) violante che sdogana il fascismo, i fascisti al governo che non sdoganano i comunisti perché vai a trovarne uno, lo spritz e gli aperitivi (che ci hanno rotto le palle), la pixar.
Le rotonde al posto dei semafori, il "fai girare l’economia" sui sacchetti di plastica, il presidenteoperaio incazzato in piazza duomo, la gelmini che tagliuzza la scuola pubblica, le pubblicità in rumeno e albanese sui bus milanesi, le polverisottili che gli occhi piangono sempre come quelli delle madonnine ma nessuno si inginochia quando ti vede, i babbi natale sfiniti e appesi ai balconi -non da me!-, gli alberi di natale neri, sbandierare il futuro pensando di ricostruire centrali nucleari, i giornalisti imbavagliati o uccisi e la diminuzione degli sms natalizi del cavolo!
;-) Laele
le macerie de l’Aquila, le case crollate di Messina e il mio voto a Rosa Russo Iervolino
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Condivido la tua speranza, albafucens, ma temo di non fare abbastanza perché si realizzi.
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Razgul, quello è un evento centrale anche per me. Ero in Chiapas qualche stagione dopo e ancora se ne parlava.
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Pessima, hai offerto degli esempi davvero indicativi delle tante ragioni che abbiamo per dimenticarli, questi anni ’00.
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In mezzo a cose che non conosco (non mi ricordo ora se mi riferivo a questo roger federer o… al punto g), cose tristi (sms, violante e spritz) e sdoganamenti vari, il tuo commento apre un filo di speranza, hobbs.
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Ce ne sono di veramente acute tra le tue rimembranze, laele.
Quanto alla diminuzione degli sms natalizi del cavolo credo che sia inversamente proporzionale alla proliferazione degli auguri seriali su quel dannato faccialibro.
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In realtà, splendida dido, davvero non potevi fare nulla per evitare le macerie dell’Aquila e le case crollate di Messina, ma il voto a donna Rosetta te lo potevi pure risparmiare.
Baghdad, 30 Dicembre 2006. Il video della morte per impiccaggione del dittatore Saddam Hussein. Sono contrario alla pena di morte e credo di poter dire che quella morte, vista da milioni di persone, è stata inutile. è stato un atto di forza, un offesa ed è stata fatta vendetta quando si chiedeva solo di fare giustizia. Mi fermo qui…comunque cito questo avvenimento come ricordo degli anni 00.
i razzi talebani contro i buddha (marzo 2001)
Trovo interessante che nessuno abbia citato Beppe grillo o i Girotondi (giustamente, visto che secondo me sono stati due fenomeni effimeri).
Invece non credo che i Teletubbies siano finiti: essi vivono per sempre nell’etere lisergico e mia figlia di un anno e poco più ne consuma tuttora grandi quantità giornaliere!
Ma or ora mi rendo conto di aver dimenticato un altro evento memorabile, ossia le immense (e purtroppo tragicamente inutili) mobilitazioni internazionali contro la guerra in Iraq, culminate nel gathering mondiale del 15 febbraio 2003 – quello per cui si disse (cannando di brutto, ahimè) che eravamo la seconda potenza mondiale…
Aiutandomi anche con gli avvenimenti che tu e gli amici ricordavate, mi accorgo che ciò che io salverei di questi anni è da riferirsi quasi esclusivamente al privato, e non è certamente un buon segno. Anzi, un ripiegamento nel privato a livelli mai raggiunti nell’ultimo mezzo secolo, potrebbe essere il tratto caratterizzante di questo brutto, sull’aggettivo penso si possa concordare, decennio. Credo, comunque, che l’elezione di Obama e la crescita della "democrazia" internettiana siano gli avvenimenti che salverei di primo acchito.
la strage di Beslan
B.
i film di Paolo Sorrentino, le recite di Arturo Cirillo, le suonate di Stefano Bollani
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Anch’io contrario alla pena di morte e ancor più alle esecuzioni pubbliche, ospito volentieri la tua rievocazione, anonimo utente.
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Quello fu unio scandalo che scandalosamente avevo dimenticato, bella e buona kalekaiagathe.
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Trovo anch’io interessante che nessuno abbia citato Beppe Grillo o i Girotondi, razgul, ed anche altre cose che non voglio ricordare. Mentre mi pare giustissimo ricordare certe speranze non realizzate.
Quanto ai Teletubbies è finita (nel 2001) la loro produzione, ma hai ragione, non finirà mai il loro effetto pavloviano nell’etere lisergico.
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Probabilmente questo riflusso nel privato è un fenomeno che parte dagli anni ’80, caro Alf, ma di certo i suoi effetti si sono sentiti fortemente proprio in quest’ultimo decennio, soprattutto sulle nuove generazioni.
Quanto a Obama, ti confesso che a me sembra già un’illusione, una speranza delusa.
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Bianca, hai ragione, fu una strage terribile che non può essere dimenticata.
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Grazie, splendida dido, per provare a portare un po’ di luce su questa decade oscura. In realtà, mi piacerebbe che anche qualcun altro si esprimesse su musiche, libri, opere teatrali e film da salvare e portarsi nel prossimo decennio e oltre.
Cosa resterà? Il berlusconismo resterà nella nostra memoria per ricordarci quanto coglioni siamo stati a non liberarcene prima. Anche il fascismo fu un fenomeno di massa, purtroppo.
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Sì, zeus, e magari gli italiani di domani rideranno di questa Italia come gli italiani di oggi ridono davanti ai film Luce che inquadrano il mascellone di Mussolini che fa proclami ridicoli e demagogici e la gente applaude, osanna e ci crede, perfino.
Allora vediamo, cosa resterà degli anni zero … prestiti a tasso zero, crescita zero della popolazione, i migliori anni della carriera e della vita di Renato Zero, speranze di uscire dalla berlusconeide zero … direi che per l’Italia lo zero è stata la cifra caratterizzante gli anni zero. Per il pianeta segnalerei il primo presidente afro-americano degli USA, Barry Obama, che è stato anche il primo assegnatario di un Nobel preventivo per la pace, più che mai azzerato, ehm … sorry, volevo dire azzeccato, visto l’ampio utilizzo della guerra preventiva caratterizzante la fase iniziale della sua presidenza. Casi del genere, prima di lui, zero.
Per te, Aitan, moltiplico per dieci, cento, mille, milioni di auguri di un 2010 da 10 e lode. Ciao.
l’aviaria, la suina, i morti ammazzati in carcere, Brenda e tutte le trans morte ammazzate perchè i potenti possano continuare a farsi di coca e di trans, i modellini di Vespa a porta a porta.
Prima di fare i conti con gli anni Zero[..] Cercavo di fare un elenco delle cose degne di memoria accadute negli anni Zero, da una parte la Storia grande dall’altra la mia piccola storia privata, e mi sono reso conto con stupore che della prima mi ricordo quasi soltanto eventi negativi, come se [..]
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Molto interessante, turquoise, il tuo vagare intorno allo zerità di questi anni.
Quanti agli auguri, ti ringrazio molto e te li moltiplico (ma non vorrei che li stessimo moltiplicando per zero ;o).
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Molto acute anche queste tue nuove indicazioni, splendida dido; io, però, da te mi aspettavo qualche altra cosa da portarsi nel bagaglio per rendere più ameno o, almeno, meno noioso il 2010.
Vuol dire che ora mi metto a spulciare nell’archivio dei miei cd e comincio io a passare in rassegna i dischi che mi porterò volentieri nell’anno che viene. Mi piacerebbe che altri facessero lo stesso con libri, film, mostre, opere di teatro e… opere di bene.
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Grazie ancora, razgul, per l’attenzione che stai dedicando a questo gioco di fine d’anno.
I miei auguri, Aitan, te li avevo moltiplicati per 10, 100, 1000, li ricalcolo così e tu fa’ quel calcolo che ti pare, zero in condotta ;-)
il ruggito del coniglio, di dose &presta
Ci ho tanto pensato.
Ma non m’è venuto in mente niente che non abbiano già scritto altri o tu stesso.
E, in verità, il primo pensiero che mi suscita il ricordo di questi
Il commento è partito prima che io lo volessi. Forse ha fretta d’andar via, questo 20009..
Stavo scrivendo che il primo pensiero che mi viene in mente quando penso a questi anni zero (a parte le mille e mille rivolouzioni private) è l’attesa spasmodica del mondo per quel 2000, che chissà cosa ci si aspettava portasse e invece…
Ecco, quel capodanno che tanti hanno atteso tra preparativi spasmodici e grandi luminarie, conti alla rovescia e gadget nascoste persino nei Kinder sorpresa… questo resterà, credo, come una promessa e una speranza sospese.
Auguri.
Senza data, senza tempo, senza età, ma con affetto grande,
Rita
[per me spero la capacità di digitare commenti meno sgrammaticati :-( }
Caro Aitàn,
ma se ti mando un focherello,
ovvero piccolo rogo, pira o quel che è,
ci mettiamo sopra solo carte e legni,
o pure il dannato sovrano?
Io ‘n ce lo metterei, magari solo in effigie,
scopo augurale, cioè,
ché l’anno nuovo se lo porti via….
Era per dire,
solo per dire,
auguri a te
MarioB.
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Mi tengo lo zero in condotta, turquoise, perché immagino di meritarmelo, come quegli alunni discolissimi che però diventano disciplinati di fronte a una pena inflitta da un’autorità riconosciuta.
(Epperò io intendevo dire che se l’augurio che meritavo valeva zero pur moltiplicandolo per cento, mille o millanta sempre zero rimaneva ed era.)
36
Dopo tanto, li ho sentiti proprio stamattina Dose e Presta, kalekaiagathe, e mi sono divertito. Spensierata-mente.
37, 38, 39
Beh, in fondo, zar, il millennio non è ancora finito. C’è ancora tempo per sorprenderci. Può darsi che ne vedremo di belle intorno al 2897 o, magari, giusto alle soglie del 3000, e penseremo che avevamo avuto ragione (ma che prodigiosa memoria!) a riporre tante aspettative per quel 2000.
Quanto ai commenti sgrammaticati, don’t worry, be happy. Prima o poi ci cadiamo tutti. E per il 2009 sicuramente non ne faremo altri.
40
Sì, Mario, pur’io su quel rogo
‘nce lo metterei solo in effigie cartacea
al nostro immeritato satrapo del consiglio,
perché se no sai che fetore di martire abbrustolito
che ci dovremmo sopportare in per generazioni e generazioni?
Ma non ci pensiamo, va, facciamoci solo tanti auguri di tutto quello che il nostro cuore desidera e il cervello sogna (incluso la dissoluzione di questo dissoluto potere, naturaliter).
Che restino i miei auguri, dai:)
Auguri di Buon Anno Aitan
è un bel post è una bellissima rievocazione quella che è scaturita da questa tua iniziativa, le considerazioni che ho letto sono tutte assai meritevoli
un abbraccio
Seriamente, in negativo, temo resti la constatazione amarissima delle occasioni perse, a sinistra, e la sensazione di essere in un cul de sac.
In positivo, la lezione dell’onestà della memoria di Boris Pahor.
43, 44 e 45
Vi ringrazio molto, Zena e Albafucens, per auguri, constatazioni e lezioni.
Ancora tanti auguri per voi e per tutti.
Bellissima e illuminante (a posteriori, ma pur sempre illuminante per chi, come me, manca del dono della sintesi retrospettiva) la carrellata di eventi di tutti tipi che hanno contraddistinto questo decennio. Grazie, aitan (anche per avermi fatto ricredere sulla vacuità di certe "rievocazioni" che, se scarsamente intelligenti, sono più indigeste del panettone). Molti auguri per un 2010 a colori (e dei colori che preferisci tu)!
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Grazie a te, ranafatata. (Ti confesso che, giocando ripensando e leggendo, mi sono ricreduto anch’io sulla vacuità di certe "rievocazioni"…)
La Malattia Mortale del kapitalismo.
Sottaciuta, denegata,rimossa.
Sedere sulla sponda del fiume e attendere, prego.
49
E’ una vita che sto seduto sulla sponda di qul fiume, utente anonimo.
Speriamo che questa sia la volta buona, va!
(Ma non è che dovremmo pure cominciare a muoverci un po’?)
Bellissima idea, aitan, quella di radunare le voci, le nostre voci. Io ritardo, ma ora questo decennio lo stappo e me lo bevo tutto. D’un fiato, col fiato che resta.
Elos
(e un abbraccio a tutti, fraterno, stretto)
Cara Elos, mi fa molto piacere che ti sia piaciuta l’idea di questa rievocazione corale. In fondo, una specie di de profundis che forse avrebbe funzionato meglio se l’avessimo intonato insieme, tutti ubriachi. Abbracciati sull’orlo dell’abisso.