(racconto già pubblicato su Microcenturie)
è che noi non ci saremo
al nostro funerale
Prima di morire di fame e di stenti nel ristorante più lussuoso della capitale, mio nonno mi diede un consiglio che non dimenticherò, un consiglio che mi ha cambiato la vita e che ora voglio passare a voi con la stessa generosità con cui è arrivato a me.
Mi disse: Figlio mio – disse proprio così, “figlio mio”, anche se ero suo nipote e lui mio nonno -, disse: Figlio mio, ti lascio un consiglio, un consiglio solo, ma prezioso. Ascoltalo, questo è un lascito di cui apprezzerai nel tempo la forza e il valore. Dunque, mi disse, non seguire mai i consigli di nessuno, specialmente se vengono da persona più grande di te e già vicina alla morte.
E morì, con la morte in bocca che dal palato dovette passargli dritta al cuore, arrestando per sempre quel muscolo e ogni funzione vitale. Insomma, schiattò, e io rimasi alquanto sconcertato e pensai che in realtà volesse dirmi il contrario di quello che mi stava dicendo. Càpita spesso che la gente ti lasci intendere il contrario di quello che dice. E io, in un primo momento, mi convinsi che anche lui, in verità in verità, mi volesse indicare di seguirli i consigli altrui, in specie quelli degli anziani.
Poi, d’un tratto, mentre guardavo la sua bocca semiaperta e le pupille bloccate su quell’ultimo sguardo, mi tornò in mente una rivelazione che mi aveva fatto qualche giorno prima. Figlio mio, mi aveva detto, i tuoi genitori non esistono, figlio mio, non esistono i genitori di nessuno, i genitori sono un’invenzione di Babbo Natale e della Befana.
Ricordo come fosse ora lo sconcerto che mi prese anche allora: mi chiusi in me stesso tutto il giorno e mi soffermai a ripensare alle sue parole. Se i miei genitori non esistono, riflettevo, se non esistono genitori sulla faccia della terra, allora di certo non esiste neanche lui, il nonno, in quanto apparente genitore del mio padre inesistente.
Eppure, mentre lo vedevo in quella cucina, allo stremo delle sue forze, mi veniva lo stesso da piangere. E piangevo, infatti, rimuginando una volta di più le sue parole pronunciate qualche minuto prima di esalare, tra le mie braccia, il suo ultimo respiro (che è un altro modo per dire che uno è schiattato e non metterà più piede su questa terra).
Ormai, alla luce di questo ricordo in forma di rivelazione, assumeva un senso nuovo e ancor più profondo anche il consiglio che mi aveva dato in punto di morte. Voleva insegnarmi che io non dovevo seguire il consiglio di nessuno, pensavo, ma lui, genitore al quadrato, proprio “nessuno nessuno” era e, pertanto, io non dovevo seguire neppure i suoi consigli, fatto salvo quel monito che mi intimava di NON SEGUIRE I CONSIGLI DI NESSUNO. In buona sostanza, c’era poco da sragionare, la frase andava presa per quello che diceva e significava. Dovevo sentirmi unico al mondo e figlio solo delle mie azioni. Non dovevo perdere la testa dietro alle direttive ed ai consigli altrui. Ero un uomo autonomo, libero e responsabile.
Mentre ero assorto in questi pensieri, incontrai un mendicante arabo che aveva qualcosa nel cappello ed era convinto che fosse un portafortuna.
Scambiammo quattro chiacchiere che non sto qui a ripetervi e alla fine lui mi disse una frase che non dimentico con un tono fermo che subito mi ricordò quel mio nonno che in quanto nonno non esisteva, perché se i padri non esistono, tanto meno possono esistere i padri dei padri… Ma questo ormai già lo sapete anche voi. Il mendicante, dunque, mi disse: Non sono i viaggiatori che fanno il viaggio; è il viaggio che fa i viaggiatori.
Pensai che quella era proprio una bella frase, ma non voleva dire un cazzo, come tante frasi messe lì apposta per farti pensare che sono belle, ma in fondo non vogliono dire un cazzo. E, tutto immerso in questo pensiero, mi allontanai riprendendo il mio cammino verso quel non so dove da cui ero venuto.
Come già dichiarato nel sottotitolo, questo textículo è stato precedentemente pubblicato su Microcenturie.
Come? Cosa dite? Non sapete ancora cosa sia Microcenturie? Ma correte subito a vedere! Ci sono tante cose belle assai. Lo giuro! Per il momento, sono state pubblicate una quarantina di pagine: racconti che edificano mondi minimi, romanzi fiume di una sola pagina sulle orme di Giorgio Manganelli. Aggiungo che, in sintonia con la poetica microcenturiona, è possibile stampare e spargere in giro i racconti che ci intrigano di più; questo incluso, ça va sans dire, e infatti facciamo conto che non l’ho detto, ché mi pare una cosa volgare assai sponsorizzare le proprie parole per il bieco fine di contaminare la realtà extra-virtuale con le secrezioni della nostra immaginazione. |
zaritmac ha detto:
io lo spargerò volentieri assai questo bel conto sapienziale.
Ma tutto questo Alice non lo sa.
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kalekaiagathe ha detto:
il racconto – arguto – potrebbe continuare all’infinito, assommando frasi altisonanti e vuote da rovesciare come calzini (sperando sempre che non puzzino) con l’arma della decodifica "impegnata". perché ad ogni discorso corrisponde un discorso sul discorso (e così via): cosicché ad ogni discorso vano corrisponde un’altrettanto vana riflessione. questo apologo può essere assunto sotto specie diverse: sul piano letterale e allegorico, direi. allegoria persino del web in cui si affastellano un mucchio di discorsi con i loro bei pensamenti su cui proliferano come infiorescenze – spesso escrescenze – altri discorsi. come questo mio commento.
chiacchiariatelle ‘e niente.
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penzogi ha detto:
Un bellissimo rcconto che mi ha fatto pensare…anche se so che non devo pensare…ci penso…no…
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utente anonimo ha detto:
"no seguir el consejo de nadie" no implica tambien no seguir el propio consejo del abuelo? No, pero no es eso, algo se me escapa, no consigo vincular las dos partes del cuento y temo que no lo habría entendido ni si estuviera escrito en español…pero al menos aprendí una nueva palabra "un cazzo"!! :)
la revelación del abuelo me mató, genial.
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albafucens ha detto:
arguto e sibillino alo stesso tempo
La frase che citi riguardo al viaggiare è una delle mie preferite
Il vero viaggio dello scoprire non consiste nel vedere paesaggi nuovi, ma nell’avere nuovi occhi.
(Marcel Proust)
Tu che sei in viaggio, sono le tue orme la strada, nient’altro;
Tu che sei in viaggio, non sei su una strada, la strada la fai tu andando.
(Antonio Machado)
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animasalva ha detto:
bello bello. e anche l’idea di microcenturie è bella.
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aitan ha detto:
1
Ti dirò, zaritmac, che le stelle sono tante e a guardare nei ricordi sembra solo ieri.
Bene, se mi dici che ci trovi anche dei fiori in questa storia, sono tuoi, ma è inutile cercarmi sotto il tavolo. E non c’è niente da capire.
2
Ti ringrazio molto, Lucy Lu kalekaiagathe, per le tue chiacchiariatelle ‘e niente che su questo conto dicono assale.
3
Ti sono molto grato per il pensiero, penzogi.
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aitan ha detto:
4
Claro, querida Nariné (porque eres tú, ¿no?), claro que no seguir el consejo de nadie implica también no seguir el propio consejo del abuelo. Pero ese cuento es todo así, suspendido entre paradoja, parodia y alguna cosa más que empiece en par… y no recuerdo.
(¡Cuidado con el uso de palabras y palabrotas extranjeras de las que conoces el sonido, el sentido, pero no el peso específico ;o).
5
E via, albafucens, mettiamoci pure
Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;
Caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
Non c’è nessun viaggio cattivo, salvo che quello che porta alla forca.
E, soprattutto,
Chi parte sa da che cosa fugge ma non sa che cosa cerca.
Ma che parli con le frasi degli altri?
Perchè conosci a Lello, tu?
E chi è Lello?
Lello Sodano, quello nu poco…
Ma è di Montaigne!
;o)
6
Grazie grazie, animasalva.
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tristantzara ha detto:
Ot : aitan, ti piace josè saramago e che ne pensi della letteratura portoghese ? ciao
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tristantzara ha detto:
..scusa aitan, altro quesito che reputo importante : puoi passare da me e leggere il mìo ultimo post appena avrai 5minuti ? mi interessa avere il tuo punto di vista, grazie e scusa dell’interferenza inopportuna. ciao D
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utente anonimo ha detto:
Lo rileggo con rinnovato piacere!
Spero anch’io di avere, nell’ora estrema, chi mi dirà "Non seguire i consigli di nessuno"…così mi alzerò da quel letto e me andrò a passeggiare – magari attraverso una formidabile levitazione – sulla battigia del mio mare.
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elos ha detto:
Ma dimmi, sogni spesso le cose che hai scritto oppure le hai inventate solo per scandalizzare? E il figlio del figlio del mendicante dice:
non consigliare nessuno, ma segui un giorno il viaggio e un giorno il viaggiatore.
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albafucens ha detto:
belle le citazioni che hai scirtto
a volte si quando sono in difficoltà a gestire le parole e ad esprimere ciò che percepisco.. allora o lascio un semplice sorriso ^ __- ^
oppure lascia che a farlo sia chi le parole sa farle
"parlare" meglio di me ^ __ ^
un abbraccio
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giosannino ha detto:
io ho seguito un tuo consiglio
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aitan ha detto:
9 e 10
(Quello che ho letto di Saramago mi è piaciuto, Tristan, anche se a volte trovo la sua pagina un po’ pesante (soprattutto in Manuale di pittura e calligrafia, che credo sia uno dei suoi primi romanzi). Della letteratura portoghese ho letto Pessoa, Lidia Jorge e poco altro.
(Prossimamente passo a farti visita, don’t worry.))
11
E io ti auguro di poterci passeggiare su quella battigia, Elis; ma tardi, molto molto tardi.
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aitan ha detto:
12
“Amore, amore, naviga via, devo ancora svegliarmi!”
Ti seguo, elos. Perché è giusto che i nonni seguano i nipoti.
13
Ti lascio un sorriso ancora, albafucens.
14
Mi fa piacere che tu l’abbia fatto, giosannino; poi appena posso vengo a leggerti.
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tristantzara ha detto:
Grazie.
No,no, leggi "Saggio sulla lucidità" oppure "il vangelo secondo Gesù" che è un capolavoro, o La zattera di pietra", la Spagna che si stacca dalla piattaforma continentale e va alla deriva per i mari perseguitata dai notiziari tv :-))
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aitan ha detto:
Il vangelo… l’ho letto, il resto conto di leggerlo.
Obrigado per il consiglio.
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utente anonimo ha detto:
E teneva ragione il nonno.
Io non ascolto il consiglio di nessuno, nemmeno i miei.
Ma l’istinto soltanto è una brutta bestia piena di presunzione…
Clap clap clap e doppio inchino a vossignoria
Antonella
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utente anonimo ha detto:
Mi inchino al tuo inchino, Antonella.
aitan (momentaneamente sloggato)
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utente anonimo ha detto:
Sì, ma il mio è più aggraziato!
Meglio sloggato che slogato ahahah
Buona domenica
Antonella
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aitan ha detto:
Quanto a questo e a quello, non c’è dubbio, Antonella.
Buona domenica anche a te.
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kalekaiagathe ha detto:
meglio anche di sloggiato
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aitan ha detto:
E me lo dici giusto oggi, kka (a.k.a. Lucy, a.k.a. Lu, a.k.a….), che sto fuori come un balcone!
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