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Uno snob è una persona che ostenta raffinatezza e mette tutto il suo impegno a fare quello che gli altri non fanno e a non fare e non dire quello che gli altri fanno e dicono.
Spesso, uno snob è un bastian contrario che parla parla e straparla per posa, per vocazione o per provocazione.
Di norma, il classico snob è una scimmia, un pitocco in frac che cerca di imitare i modi ed il modo di vivere di classi sociali di rango elevato e manifesta superiorità e disprezzo verso le persone o i gruppi di persone che considera inferiori o plebee.
Storicamente gli snob venivano identificati con coloro che, pur non avendo alcun titolo nobiliare, frequentavano gli ambienti aristocratici e stavano a stretto contatto con i blasonati del tempo. Sembra, infatti, che il termine derivi dal fatto che i funzionari dell’Università di Oxford apportassero in calce all’iscrizione degli studenti non aristocratici una nota che recitava in latinorum sine nobilitate, senza nobiltà, sss…nob…, per l’appunto. Altri sostengono che a Oxford chiamavano denigratoriamente “snob” gli iscritti che non erano di sangue blu, perché pare che questo monosillabo, in un antico dialetto inglese, significasse “ciabattino” (come Schumacher e zapatero), un mestiere e un’ascendenza che si consideravano inadeguate per un oxfordiano DOCG.
 
In ogni caso, è molto probabile che il senso moderno del termine si sia imposto nel XIX secolo, grazie a una serie di articoli pubblicati da Thackeray sul Punch col titolo The Snobs of England by One of Themselves, gli snob inglesi visti da uno di loro…
 
Perché scrivo questo?
Perché mi pare che la rete sia piena di snob.
E spesso gli snob scrivono di snob e snobismo e mostrano un atteggiamento di superiorità e disprezzo verso i loro pari accusandoli di ogni nefandezza, di essere persone che ostentano raffinatezza, di essere delle scimmie, dei pitocchi in frac che cercano di imitare i modi ed il modo di vivere di classi sociali di rango elevato e manifestano superiorità e disprezzo verso le persone o i gruppi di persone che considerano inferiori o plebee.
 
 
Va bene, per il momento mi tengo. La prossima volta vi parlerò dei pedanti e di quelli che titolano i loro post in lingua inglese o pseudo-tale, mo’ vado nella linving room a piluccare sushi e sashimi, poi mi stenderò su una chaise-longue e mi berrò un Borderies Very Special 35 years old ascoltando una berceuse o una sarabanda di Telemann. Voi bevetevi pure le vostre cocacole davanti alla tivvù o continuate a perdere il tempo e la faccia su Facebook digitando inutili sciocchezze sulle vostre tastierine insozzate di ketchup, ragù e maionese. Pfui…!