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All’improvviso la ragazza che sedeva di fronte a me fece uno sbadiglio. Doveva essere molto stanca. Io ero da poco salito sul treno; lei, invece, sembrava sfatta da ore ed ore di viaggio. La fronte reclinata sul poggiatesta del sedile; le gambe accavallate in pieno rilassamento che lasciavano intravedere due cosce ben fatte; i grandi occhi semichiusi che parevano rivolti verso di me.
All’improvviso fece uno sbadiglio e io sentii un’onda scuotermi dai piedi al basso ventre. Mi sentii risucchiato in quelle labbra carnose, nel cerchio perfetto che disegnava la sua bocca spalancata. Come se quello fosse il margine di un vortice in cui stavo per sprofondare.
All’improvviso fece uno sbadiglio e sollevò piano la testa dal sedile protendendo in avanti i seni minuscoli e induriti. Si intuivano sotto la camicetta stretta due capezzoli rivolti verso il cielo.
All’improvviso fece uno sbadiglio e io pensai di tirarglielo fuori dalla bocca, spalancarle le cosce, baciarla, baciarla, mangiarla di baci e penetrarla lentamente sul sedile assecondando il ritmo cadenzato del treno.
e.l.e.n.a. ha detto:
all'improvviso fece uno sbadiglio e durante l'amplesso mi inghiottì, divorandomi con gusto per poi addormentarsi sino alla stazione successiva.[scusa, potenza di quel risucchio!]
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kalekaiagathe ha detto:
o, ma dico: fosse una volta che un uomo non pensa a trasformare in coitoininterrotto ogni menomo movimento corporeo di una femmina. e per fortuna che la bocca spalancata e arrotondata t'ha solo attizzato – a te vero o a quel te stesso immaginario che sia – e non ha suggerito qualche altra conclusione scesciuale, ostrega. sai che orrore essere risucchiato? ma se è quello che cercate, di scomparire, di entrarci interi e non uscire più!ohibò.p.s. metti a posto:baciarla, baciala, mangiarla di baci e penetralami sa che eri proprio in solluchero, mentre riMEMBRAvi…
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biondograno ha detto:
..le labbra raccontano agli occhi istinti "poco raccomandabili"…se lasciassimo liberi gli occhi…le labbra potrebbero far viaggi dentro irripetibili……ci sono sbadigli che è impossibile non amare..m.
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LuMa63 ha detto:
Ottimo incipit di un racconto a sfondo erotico! La suspense è già nell'aria, perchè non proseguire e sviluppare la trama?
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aitan ha detto:
1Una vera vamp(ira), la donna della tua versione, E.l.e.n.a.2 Scomparire è sempre stato il principale dei miei obiettivi, Lu.Grazie per il ps, ho emendato. E spero di essere stato più lucydo, questa volta.3 Le labbra e gli occhi possono essere richiami magnetici, M.4Potresti cimentarti tu, LuMa. Prova a svilupparlo e vediamo che ne esce fuori. Io preferisco fermarmi all’incipit (sarà che alla lunga mi stanca l'erotismo scritto.)
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e.l.e.n.a. ha detto:
è pericoloso farsi l' [a]mantide …
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cristinabove ha detto:
era una principessa… e quando l'hai baciata si è trasformata in ranocchia…cosè lei impara a sbadigliare senza mettere la mano davanti alla bocca, e tu a…
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aitan ha detto:
6Sempre meglio che trovarsi tra le mani di un sanguisuga, E.l.e.n.a.7Effettivamente, Cristina, ci vorrebbe un po' più di educazione, soprattutto sui treni. Non ci sono più le principesse di una volta.
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yaki ha detto:
dura anche meno il viaggio. voglio dire.. il tempo passa in modo più simpatico eccetera.
poi una volta arrivati come non essersi mai conosciuti.
mi spiace diventare vecchia, le vecchie non suscitano questo tipo di fantasie.
evabbé :)
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LuMa63 ha detto:
Perfettamente d'accordo con te: l'erotismo scritto stanca è meglio quello praticato :-)
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utente anonimo ha detto:
L'occhio come richiamo magnetico -si. E le labbra, le bocche che danzano. I baci, i più prepotenti, divoratori, invadenti, là dove nasce il verbo, là dove la lingua diventa animale, là dove il cibo si racchiude, là dove la madre allatta, là dove il sesso si scioglie, là dove l'acqua scorre.Le labbra – ciò che più amo dell'amore.elos(nipotina)
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aitan ha detto:
9Che bello, Yaki, finalmente qualcuna che si arrende con piacere alla forza di un debordante desiderio!E vorrei dirti che i desideri non hanno età né frontiere.10 Sì, LuMa, salvo rare eccezioni.11 Come m’è piaciuto, Elos, il tuo commento. Soprattutto quella parte anaforica dei “là dove”.
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Morfea77 ha detto:
quel ritmo che percorre i nervi e arriva nel cervello…che delizia questo post…
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aitan ha detto:
Mi fa piacere che ti sia piaciuto, Morfea, ma mi fa ancor più piacere se il suo ritmo abbia percorso anche i tuoi nervi.
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zaritmac ha detto:
Forse canto fuori dal coro.Forse è che ho la maledetta abitudine (che è la mia maledizione) di leggere sempre oltre la prima lettura.A volte dalla noia (di cui lo sbadiglio è una figura retorica di cui non conosco il nome – non ricordo mai i nomi delle figure retoriche), dalla noia, dunque, dalla stanchezza (figura retorica gemella e sempre senza nome) nasce l'impulso improvviso a un altro viaggio. Da una buona scopata inizia un nuovo viaggio, di cui la scopata non è che figura retorica anch'essa. Un viaggio che dà il ritmo alla scopata, ma dalla scopata contemporaneamente prende il ritmo. Così che il nuovo viaggiare è un amplesso e un risucchio fuori dallo sbadiglio di un sedile e il sedile ennesima figura retorica dell'intera posizione seduta dentro la vita.Lo sbadiglio è contagioso, e qui adombra il rischio di contagiarvene la noia e la stanchezza che contiene; la reazione e l'onda, dunque, è ribellione al contagio e colpo di reni (non a caso…) per dare allo sbadiglio un'altra forma, quella di un gorgo, di un ingresso verso un altro viaggio.Forse canto fuori dal coro, dunque, ma io non vedo nessun racconto erotico in questo post.Ma certo nelle letture da blog i post funzionano quando e se ciascuno può ritrovarvi immediatamente in prima lettura qualcosa di cui godere. O perfino di cui scandalizzarsi. Potrebbero non mancare le femministe che s'indignano dinanzi alla più semplice e immediata di tutte le letture: il vecchio porco che manco sale sul treno già sogna di fottersi la ragazzina a portata di sedile; le post-femministe che analizzano la presunzione maschilista che adombra nel cazzo lo strumento supremo di risucchio dalla noia esistenziale e il chiavistello verso il nuovo corso del viaggio ("Col mio pene ti salverò, femmina stanca: ti risucchierò dalla bocca la stanchezza e la noia. Dalla punta del mio cazzo e dal suo ritmo comincia il bello della vita").Ok, va bene. Ma a rileggere, a rileggere…Ma è proprio che io ho questa maledizione di leggere le cose di traverso e attraverso. La vita proprio, intendo. I gesti, gli atti, i fatti, i comportamenti. Li guardo in verticale, di primo impatto, di fronte; poi mi ci stendo e cerco di farli aderire al mimetismo del mio sentire, rapinando il sentire degli altri e succhiandolo, inspirandolo ed espirandolo, facendolo mio come se dall'altra parte ci fossi io e non l'altro, mi porga poi di là, l'altro, bacio o coltello, carezza o morso.Non è un modo felice di leggere/vivere e lo baratto volentieri con un paio d'occhi e un cuore meno tridimensionali dei miei (anche se mi hanno fatto guadagnare in questi giorni la più bella e aderentedefinizione di me che mai abbia sentito: "la donna che tutti vorrebbero lasciare"). Ecco, comunque, per questo canto forse fuori dal coro; e mi soffermo sulla simmetria linguistica e temporale di tutti quegli "all'improvviso" che aprono i paragrafi come gli sbadigli che aprono le bocche e le fantasie erotiche aprono le cosce delle dirimpettaie sui treni in corsa (dove l'eros, l'amore, è per il viaggio – a mio vedere).Poi certo anche mi chiedo come si possa poggiare la fronte e non la nuca sul poggiatesta del sedile (a meno di non farlo su quello davanti e allora essere seduta in una seconda fila da cui è difficile mostrare di fronte le cosce); mi chiedo come le gambe possano essere pienamente rilassate se accavallate; gli occhi semichiusi apparire tanto grandi.E va bene, di prima – forse seconda lettura- dico che c'è una serie di imprecisioni narrativo-descrittive, poi mi immergo come il solito palombaro che sono e nuoto un po’ incantata in una sottomarina vegetazione di ossimori; forse sono alghe che solo io vedo.Che diamine, sto andando troppo a/in fondo.Forse tutto questo canto fuori dal corto me lo sono soltanto immaginato, forse non c'è altro che un maschio sul treno che se lo sente venir duro di fronte a due labbra aperte (le labbra carnose sono un topos). Forse è solo una pagina di erotismo online. Forse non c'è nessuna figura retorica, nessuna letteratura se non quella usa e getta da blog.Ma io non ci credo. Che devo farci, la mia maledetta inclinazione è dura.
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aitan ha detto:
15Non lo so, Zar, se ci sia letteratura in questa pagina; non so neppure se abbia mai fatto capolino qualche sprazzo di letteratura in una qualche riga di tante altre pagine che ho disseminato per la rete e nel mondo extra-virtuale. Ho il pudore di non chiedermi mai a che categoria appartengano le mie parole.In ogni caso, leggo molta profondità nel tuo commento e sono certo che le tue parole conferiscono senso alle mie.Mi chiedo anche se io e il mio racconto meritiamo di essere scandagliati così a fondo, in verità. Non lo so, non lo so, però mi è piaciuto leggere questo commento fuori dal coro e mi sono detto fortunato di avere lettori così attenti. Tante volte sospetto di non meritarvi, di essere solo un piccolo bluff in cerca di occhi.P.s. Oltre all'ossimoro, che citi appropriatamente per nome, credo ti riferissi a metonimie e ad anafore, quando parlavi di figure retoriche di cui conosci i connotati ma non la denominazione tecnica.P.s.s. La fronte sul poggiatesta, se pensi alle poltrone degli scomparti dei treni italiani, è resa possibile dal fatto che hanno due prolungamenti laterali all’altezza della testa; come due ali monche.In ogni caso, le imprecisioni narrativo-descrittive sono della stessa materia dei sogni e come loro possono dare adito a contraddittorie interpretazioni che, qualche volta, forse, somigliano un po’ alla letteratura e un altro po' alla vita (uh anema 'a bella!).
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cristina13 ha detto:
Quella provocante creatura ti ha fatto venire in mente un possibile raccontino.Fosse stata bruttina, goffa o vecchiarella l'esito della fantasia avrebbe preso una piega cinica, o crudelmente sguaiata. Potenza della giovinezza.
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aitan ha detto:
17La provocazione, forse, Cristina, è negli occhi di chi guarda. E forse anche la giovinezza.
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jazzfromitaly ha detto:
All’improvviso entra un tipo grosso, sagace mascella barbuta, due occhi dolci da granconiglio, e si siede di fronte a me.Io mi sentivo sfatta da ore ed ore di treno; lui, invece, sembrava appena uscito da una calda doccia profumata, con un petto ampio da dormirci sopra e due spalle ben fatte che danno sicurezza; avrei voluto guardarlo meglio, ma non osavo aprire completamente gli occhi. All’improvviso rivolse lo sguardo su di me, e sembrò vibrare dentro, lasciandosi passare attraverso tutto lo sferragliare del treno. Mi sentii risucchiata da quegli occhi spalancati, delineati e perfetti nel loro tratteggio greco. Come se quello fosse lo specchio di un vortice in cui mi stavo per lanciare. All’improvviso fece come per sistemarsi meglio, sollevando piano il bacino dal sedile, allargando le cosce forti e protendendo in avanti un pacco maiuscolo ed indurito. Si intuiva sotto quei jeans logori e stretti un ponte lungo verso il cielo. All’improvviso pensai di spalancargli le cosce, prenderglielo in bocca, succhiarlo e baciarlo fino a straziarlo di baci e scoparmelo da sopra, lentamente sul sedile, assecondando il ritmo cadenzato del treno. Lui si voltò un poco, si portò una mano al volto e sbadigliò educatamente.
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aitan ha detto:
19My old jazzy friend, sono contento di rivederti da queste parti.E' molto bella la tua riscrittura in chiave femminile del mio textículo, e quello sbadiglio finale è molto ben trovato.Many thanks, indeed.
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