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Era una giornata di sole che non l’avresti mai detto in un paese così a nord del tuo. Eravate al tavolino di un bar all’aperto e tu facevi finta di leggere un libro di racconti che avevi cominciato a sfogliare in aeroporto e stava tradendo tutte le tue aspettative. Avevi riletto decine di volte la stessa frase intrecciando i tuoi pensieri alle parole che risalivano vuote dai caratteri a stampa. All’improvviso, pensasti che con un sole così sarebbe stato uno spreco immergersi nella lettura, anche se si fosse trattato di un libro meno insulso di quell’accozzaglia di racconti che non riuscivi a capire perché te li avessero consigliati. Tu, una roba così, non l’avresti suggerita nemmeno al tuo peggior nemico, pensasti. Figuriamoci poi in una così splendida giornata. No, basta, sarebbe stato meglio chiudere tutto, pensasti, e, magari, avvicinarsi alla ragazza che beveva sola il suo caffè rivolta proprio verso di te; anche se, a ben vedere, non fissava su nessuno e su niente i suoi occhi lucidi in cui vaneggiavi già di perderti e affogare, magari.
Chiudesti il libro e ti fermasti a guardarla.
…
Ora, tutto d’un tratto, mentre scrivo, immagino te, gentile lettore, annoiato di fronte a queste mie parole. Avresti tutto il diritto di chiudere e fare altro…; ma spero che tu vada oltre, che non ti sia possibile rinunciare al seguito di questo racconto. Che non c’è.
a me leggerti mi arricrea…
arricrea a arricretinisce, senza offesa.
io mi chiedo dove le vai a scovare 'ste illuminazioni, queste mises en abyme, tié, pure l'espressione culta ti sfodero. sei grande, quasi enorme.
lu
e buon anno.
ma allora tu sei fetente. anzi fetentone!
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Come sei buona tu, Cristina!
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Oh, Lucy, ti ringrazio, sei molto complimentosa, però io agli abissi preferisco la cioccolata, così più che di mises en abyme preferisco parlare di effetto droste.
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Ma no io non sono fetentone, E.l.e.n.a. Io sono proprio perversamentre perfido e perfidamente perverso, per certi versi.
;o)
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Come sei buona tu, Cristina!
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Oh, Lucy, ti ringrazio, sei molto complimentosa, però io agli abissi preferisco la cioccolata, così più che di mises en abyme preferisco parlare di effetto droste.
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Ma no io non sono fetentone, E.l.e.n.a. Io sono proprio perversamentre perfido e perfidamente perverso, per certi versi.
;o)
a me non ti dico l'effetto che mi fa la cioccolata, droste o non droste, specie lindt, lin(i)dor, after eight, afte e basta, chiazze, bruciori, la possino che mi piace tanto.
che forza averci una foto per ogni occasione! uno dice effetto larsen e tu…sbam, c'hai la foto delle casse sfondate dai woofer con stridore incorporato, effetto farfalla e tu sviiiiissssss tiri fuori la foto di te che starnutisci sull'himalaya e di me con un uragano, mare forza 8, acqua alta +155 sul m.m.
che effetto!
Mi capita di riconoscermi in certi "viaggiparalleli"…mi capita spesso nelle tue parole.
Certi sguardi sarebbero da seguire per trasformarli in incontri.
MrsQT
(Che sia un anno di incontri questo che viene piano-piano…e che lo sia il mio, pure già che ci siamo…) :-)
io non sono buona, Aitan, solo diversamente cattiva…
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La cioccolata io l’adoro. ma i lindor li trovo troppo burrosi.
Per il resto… è tutto un effetto placebo.
Sono solo un bluff, Lucy.
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É un piacere sapere che qualcuno si riconosce nelle tue povere e scarne parole, MrsQT.
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lo so, lo intuisco.
Diversamente, saresti meno interessante, Cristina…
Adoro i racconti senza seguito. O, se hanno un seguito, che non sia numeroso, che poi i racconti, con molto seguito, si montano la testa:))
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Adoro le tue acrobazie linguistiche, Guido, sempre sul filo del senso, del nonsenso, nel dissenso e, mi sia consentito dire, del consenso, perfino.
Grazie assai.
più che altro mi manca la ragazza che beve il suo caffè di fronte ai miei occhi :-(
salut
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E se ci fosse, Narrando, se fosse lì a bere il suo caffè di fronte ai tuoi occhi, tu che avresti fatto?
(Potrebbe cominciare così il seguito del raccontino o un racconto tutto nuovo :)
il finale potrebbe essere a scelta!!! ciao..
Ciao, nell'augurarti un buon 2011 invito te e i tuoi lettori a votare i migliori film ed attori del 2010.
CLICCA QUI PER VOTARE
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MaSeTu lo pensi, perché non proponi un finale a TUA scelta…?
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Grazie, Amosgitai, auguri anche a te.
Quanto al miglior film, io non mi posso cimentare. Nel 2010 sarò andato a cinema 2 volte (e pensare che ci sono stati anni della mia vita che vedevo più di due film a settimana). Ma lascio qui il tuo link, nel caso che qualcuno dei lettori di questo blog volesse esprimere il suo personale giudizio.
Caro Aitan, prima di tutto auguri per un migliore futuro nel 2011!
Poi, devo dire, il racconto che non c'è m'è piaciuto molto, perché da quell'incipit ho potuto avere flash di possibili dieci racconti altri.
Magari potrebbe essere l'inizio di un nuovo gioco, qui. Che ne dici?
Io avrei già in mente il mio seguito.
Grazie mille, Elis. Buon 2011 anche a te.
Aspetto ansioso il tuo seguito.
Se non è troppo lungo, puoi incollarlo nei commenti qui sotto.
Naturalmente, come credo di aver già scritto in qualche commento precedente, sono benvenute tutte le continuazioni possibili (potenzialmente infinite, ma finitissime, vista la scarsa frequentazione di questo e altri blog nell'epoca del faccialibro e di altri più lievi network sociali che stanno uccidendo questa forma di comunicazione nata da così poco e potenzialmente ancora vitale, secondo me).
Si, teniamoli in vita questi piccoli mondi, Aitan.
Per me il blog è -può essere- uno strumento decisamente potente, produce nuove possibilità, nuove reti di attenzione, di ascolto, di dialogo. Facebook non ha questa potenza, non richiede l'assunzione di responsabilità di cui necessitano la scrittura e la lettura del blog. Dove il blog è un " io scrivo, tu mi leggi, io ti leggo, tu mi scrivi" in un intreccio che costruisce una storia, tante storie, facebook cede sempre più sul terreno dellì'io ti guardo, noi ci guardiamo. C'è spazio anche per quello, certo. Ma queste scatoline così potenti hanno una magia che altre forme di comunicazione non hanno. La chat riproduce -su un altro piano- le conversazioni possibili, facebook gli incontri possibili, il blog è qualcosa di radicalmente diverso, non riproduce nulla che sia già stato.
(p.s. comunque guarda che il mio l'avevo riaperto ormai da parecchio tempo è che non te n'eri accorto ;) Ogni tanto lo richiudo per evitare si trasformi in un proseguo facebookiano, che la tendenza è quella, ma poi riapro)
sì sì,aitan,elos, manteniamoli in vita, vi prego!
quasi quasi seguo elis e mi cimento nel prosieguo anch'io.
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Se continuiamo a fare rete, li terremmo in vita questi piccoli mondi, Elos.
Come ho scritto altrove, o forse stesso qui dentro, la rete è l’arte dell’incontro; come la musica di insieme; come la vita.
La musica di insieme, la vita e la rete sono metafore, riflesso e specchio dell’arcipelago: un mucchio di isole unite dal mare che le separa.
Questo siamo, siamo isole e siamo arcipelaghi e troviamo senso nel costruire barchette, navi e ponti per sentirci meno isolati…
Il faccialibro, msn, twitter, i blog, sono tutti ponti, barchette e navi, tutti strumenti per sentirci meno isolati e soli, innocenti come l'acqua che ti disseta e ti affoga, come la dinamite che cava il marmo e gli occhi…
Però è vero, che qui mi sento più artefice e partecipe e lì più narciso e voyeur.
Qui trovo più spazio di riflessione e discussione, lì più emotività e voglia di protagonismo, a prescindere dal senso.
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Che piacere, Cristina, se vorrai cimentarti anche tu!
Anche se, intanto, io presto credo che passerò a un post nuovo, ché questo ormai ha già fatto il suo tempo, rispetto ai ritmi forsennati del web.
allora sarà meglio che io pongal'attenzione al nuovo post.
ciao :)
un racconto a quattro mani?
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Ma no, Cristina, forse non mi sono spiegato, io mi piego ai ritmi del mezzo, ma per me resterebbe un enorme piacere se tu o altri vorreste provare a dare continuazione e testo alle mie povere e scarne parole.
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Per me, Narrando, lo ribadisco, sarebbe il benvenuto un racconto a quattro mani, e anche un racconto a quaranta mani (e nessun ladrone), se per questo.
Very nice!