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I n v e r i t à , i o f a c c i o p i e t à s i a a B a n d i n i c h e a R o n d a n i n i
Ci sono scultori e pittori che lasciano la pietra e la tela quasi intatta, perché credono nella magia dell’opera aperta o perché non sanno come chiudere il cerchio delle loro creazioni.
Ci sono scrittori che creano milioni di incipit, ma non finiranno mai nemmeno un romanzo o uno straccio di racconto rotondo, concluso e rifinito.
Ci sono compositori che si fermano all’undicesima battuta e non sanno più andare avanti né tornare indietro.
Ci sono donne che attirano centinaia di uomini, ma non si lasceranno toccare nemmeno da uno.
Ci sono uomini che iniziano mille attività, senza portarne a termine nessuna.
Io, no. Io non sono certo il tipo da lasciare le cose incompiu
(lo dico o non lo dico??… no, non lo dico.)
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Ma via, Marosit, non si fa così… non si può lasciare le cose non dette e far rimanere il lettore sosp
volevi dire in compiuter vero?
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Volevo dire tutto quelo che voi, Elis, mi fate il piacere di voler leggere, e anche qualcosa di più, magari… (tanto per darmi una posa ;).
questa me la prendo tutta, per la mia inconcludenza, per tutti i versi lasciati a metà, per gli incipit abbandonati a se stessi, per i termini mancati di ogni at.
s.
io inizio tutto e non finisco mai niente……
;)
un bacione aitan….sempre un piacere sostare qui da te…
(credimi Aitan, era meglio non chiederti se di secondo nome facevi Michelangelo…)
Per concludere, volevo solo dire che resto dell'idea che la colpa sia tutta del primo tizio che ha inciso su una parete un cerchio esclamando, compiaciuto, "zzo, ma è perfetto!!…", e tramandando così una certa idea circa la compiutezza/perfezione come valore positivo.
Di fatti, Dio il settimo giorno si è solo riposato, e magari è stato solo un colpo di vento a sparpagliare le altre pagine del calendario, delle quali non abbiamo più saputo nulla.
interessant
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Prima o poi dovremmo incontrarci e scrivere un elogio dell’inconcludenza, Elos, o forse preferiremo non chiudere nemmeno questo cerchio.
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A quante pare siamo in tanti, Nic…
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M’hai strappato un sorriso, Marosit, o almeno un inizio di sorriso. E in vertità le cose finite mi mettono dentro una in-finita tristezza.
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Oh, Cristina, graz
compitus interruptus
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Ha ha ha, Lucy, questa è davvero buona.
……te
ecco fatto
ora mi sento uno scrittore anch'io.
.-
Grace
empre
i orsa
crivo
ms
osì
i
iei
manti
io i miei discorsi li faccio sempre per intero (in particolar modo via sms)
Intra-ducibile MrsQT
;-) (ahhh…ma quanto mi piaci?!)
aver compagn al dol scem la pen
( se lo dice ogni giorno SB , esempio vivente di
statista incompiuto, non solo per l'altezza)
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Scrittori, qui, possiamo sentirci tutti, Falconier…
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;), Grace.
15
a
ome ntra-ducibile,
rsQT?
mq
razie!
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Sì, Elis, scema la pena (soprattutto perché non riesce mai a colpire chi di dovere; vedi proprio il caso apicale di don B).
Grandissimo! Si, lo scrivo per intero perchè te lo me
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Oh, Giacynta, ma me li merito davvero lettori e commentatori così gen
in quella incompiutezza pero’ ci possono stare infiniti puntini e…. finali aperti …. no? nessuna cosa ha una vera fine definitiva e rigida, meglio la flessibilita’ credo.
..siamo in ciò che non siamo..
inconsistenti puntini uno dietro l'altro, se preferisci…pure in ordine sparso.
…nulla a uguale al suo nulla..
m.
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Certo, Nic, la non finitezza chiama in gioco più che mai la creatività del lettore.
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Nessuna di quelle figure incompiute resta incompiuta agli occhi della nostra mente, Cristina: riusciamo agevolmente a immaginare ognuna di loro di che parte manca (anche se, in verità, ognuna di loro potrebbe essere già finita così o anche continuare in un modo del tutto inatteso e sorprendente).
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Grazie per il tuo elogio della differenza, M.
:-)
aitan alla Pessoa…..dunque….
che dici?
Alla fine di questa giornata
rimane ciò che è rimasto
di ieri e ciò che rimarrà di
domani;
l'ansia insaziabile e molteplice
dell'essere sempre la stessa
persona e un'altra.
FERNANDO PESSOA
Il titolo è un geniale gioco di parole! :-)
Ci sono persone che per questa incompiutezza hanno filosofeggiato e agognato cicli di esistenze. Credevano (e ancora credono) nella reincarnazione, a partire dalla buonanima di Platone. Pace alla incompiutezza sua!
Antonella
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:o), Cristina.
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Pessoa e i suoi eteronimi vanno bene quasi sempre, Nic (e questo, forse, è anche il loro limite).
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Grazie, Antonella, anche per aver apprezzato quel titolo (che forse è anche per me la parte più gradita di questo piccolo esercizio di stile).
… sono arrivata troppo tar ?
Per pietà, non ti buttar
giù!
Graz