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Muito Romântico
cinquantesimo frammento
(praticamente un incubo)
[…] Ripeto, canto, declamo, sussurro, grido, computo e anagrammo il tuo nome. Mi ubriaco nel fiele della tua assenza ripercorrendo in mente mia ogni centimetro della tua pelle. Piango, singhiozzo e tiro aria lacrime e muco per il naso come fossi un bambino. Piango sul Rettifilo percorrendo controcorrente il flusso di facce anonime che non la smettono di fissarmi. […]
Ma che mi importa della gente? Che mi vedano pure! Io piango la lontananza dal mare scuro degli occhi tuoi, io piango la tua bocca accogliente, il suono suadente della voce che usavi anche quando volevi dirmi le cose più tremende e spiacevoli. Io piango un sogno spezzato, un’ala bruciata, un’armonia perduta. Io piango l’assenza della mia Vita appena trovata. Trovata e riperduta. […]
Piango chi ha mostrato di capirmi oltre ogni mia comprensione. Piango chi ora forse piange. Piango te; piango te tutta intera. […]
Singhiozzo, frigno, guaisco e mi dispero. Piango, piango, spero e sorrido leccandomi le lacrime sui baffi umidi. Piango, rido e ti ringrazio ancora per gli attimi in cui ci sei stata. Anche se non tornerai io so che ci sei, ci sei e ci sei […].
Mi ero perso e mi sono ritrovato nella tua voce che mi rivolgeva la parola. Mi hai lasciato lì e lì mi hai raccolto. Una cosa posata…
[…] La tua voce mi ha ridato luce, ma ti voglio vicina per cambiarmi quest’aria e rendermi più sopportabile il respiro. La tua voce mi ha ridato luce, ma io voglio te, non voglio pace, e se domani muoio, che sia di questa morte. Tra le tue braccia o sotto la lama lucente di un tuo coltello. […]
Un poema dovrei dedicarti. Oppure il silenzio. Altro che questo vomito di parole in libertà. Altro che le mie inutili ore di sonno, ogni mio pensiero cosciente e incosciente e il sangue del mio sangue.Sanghe ‘e chi m’è muorto. Sanghe ‘e chi t’è muorto. Sanghe ‘e chi t’è vive. (Senza ‘e te m’arravote, m’abboffo e schiatto comme ‘a ‘na palla ‘e sivo).
…
Poi mi sveglio e tu sei lì che mi guardi a due centimetri dal mio respiro.
Sorridi al mio sorriso e io ti rimiro in silenzio, scosso da un fremito di memoria che mi rispinge nel sogno per un attimo ancora.
Ma per fortuna un attimo ancora è solo un attimo ancora…
che bello!!
1
Grazie, Lucky.
Ma va così lento anche da te… da voi… splinder in questi giorni?
(sospiro)…
;-) MrsQT
Difficile dire se il sogno è un amoroso auspicio di lontanza o un incubo!
In ogni caso, questo Muito Romantico potrebbe fare il paio con l' Amoroso Auspicio di Borges:
"Né l'intimità della tua fronte luminosa come una festa
né il favore del tuo corpo, tuttora arcano e tàcito e fanciullesco,
né l'alternarsi delle tue vicende in parole o in silenzi
saranno offerta così misteriosa
come mirare il tuo sonno coinvolto
nella veglia delle mie braccia.
Di nuovo miracolosamente vergine per la virtù assolutoria del sonno,
serena e risplendente come fausto ricordo trascelto,
mi offrirai quella sponda della tua vita che tu stessa non possiedi.
Proiettato nella quiete,
scorgerò quella riva estrema del tuo essere
e ti vedrò forse per la prima volta
come Dio deve vederti,
annullata la finzione del Tempo,
senza l'amore, senza me."
e quindi nella stanza non c'è solo lei
non ci sei solo tu
non solo voi due
ma una mente che fotografa momenti sempre-mai presenti…
forse è così che si può memorizzare l'anima.
3
#/;o) X, MrsQT.
4
Dios mío, Elis, quale onore fare il paio con l’Antelación del amor di Borges.
5
Forse sta nel destino di chi scrive fare e vedersi fare, Cristina (se ho capito a cosa tu ti riferisca). Ma ci sono anche momenti in cui ci si dimentica…
Leggo questo tuo frammento mentre una pagina resta aperta sul video di Fukushima, e arrivano urla da lontano, in questo strano sovrapporsi e mescolarsi di incubi interiori e onde catastrofiche che si portano via tutto. I singhiozzi i guaiti i mi dispero dell'amore, le grida, le fughe, i grandi mi dispero della terra.
wow.. che meraviglia
solo un attimo.. ma infinitesimale..
sì, aitan, pensavo alla quiddità dell'essere che racconta a se stesso la quiddità dell'essere che racconta a se stesso la quid….
rappresentazione escheriana dell'essere.
davvero muito muito romantico e aggiungerei travolgente come una cascata di parole che tutto trascina poi torna la quiete…. nell’aprire gli occhi ….
bello aitan .
7
Mi sento e sono così piccolo, Elos, di fronte a tanta apocalittica disperazione. Ma anche stamattina, non riesco a uscire dalle mie sofferenze interiori e dalla mia storia personale, per quanto la radio insista sulle catastrofi che faranno la Storia.
8
Grazie per meravigliarti, Abafucens.
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Allora c’eravamo sufficientemente capiti, cara Cristina.
10
Ringrazio anche te, Nic, per esserti lasciata trasportare dalle onde del mio umore (che in questo momento, tra gli tsunami di dentro e fuori, è proprio nero, a dire il vero.)