Quando mi arrivò sulla faccia l’ultimo pugno caddi sull’asfalto caldo del marciapiede. Nel tempo che intercorse tra il mio collo che si piegava, il dolore che si spandeva dalla mascella alle tempie e tutto il corpo che si fletteva all’indietro prima di stendersi al suolo, in quell’attimo pieno di dolore e sangue che mi schizzava dalle labbra, sentii i miei occhiali che scivolavano via dal naso e si frantumavano al suolo. Al risveglio volevo solo andare via di lì e non provai nemmeno a cercarli. Anche perché sapevo che senza occhiali non avrei mai potuto ritrovarli, gli occhiali.
Era buio e intorno a me non c’era più nessuno. Solo fari e motori. Tutto era sfocato, e in fondo sembrava persino bella, vista così, quello schifo di periferia.
All’improvviso, mi sembrava di essere altrove e avanzavo contromano tra le auto lasciandomi dietro dolori e ricordi. Stavo dimenticando perfino di essere io.
Ma durò poco, troppo poco. La solita puzza di rifiuti imputriditi sparsi per la strada mi riportò alla realtà della mia vita e al dolore intenso di quel pugno sul muso.
Cominciai a correre come un pazzo verso un camion pieno di luci e colori. Le auto mi schivavano. Io avanzavo sulla linea di mezzeria.
Prima o poi ci sarebbe stato un brusco sorpasso.
Mi piace molto ciò che scrivi ed il modo in cui lo fai. Volevo dirtelo. :-)))
Giacinta
Ne ammazza più l'effetto monnezza che un pugno ben assestato!
Che poi è veramente difficile trovare gli occhiali se non hai gli occhiali, e allora solo una mezzeria (o una mezzaluna o una mezzana o una mezzacalza ma forse meglio una mezza talpa mezza cieca e mezza no) ti può salvare :-)))
mi accodo a Giacinta. Bravo
(e non potrebbe essere altrimenti, uno che ha tutti i cd del maestro Daniele Sepe…..incluso un "conosci victor jara live" di cui non conoscevo l'esistenza….)
Questi sogni non sono da psicanalisi spicciola, lo sai bene…
Un poì m'nquieta la percorrenza sulla linea di mezzeria, ma la capisco, ci scorre la mia vita, non il mio sogno.
E so anche qualcosa di pugni sferrati.
caro Aitan, il piacere di leggerti passa anche dalla condivisione.
embè è una giungla d'asfalto
"Prima o poi ci sarebbe stato un brusco sorpasso"
sembra quasi che se lo stia cercando un secondo pugno sul naso
o qualcosa di più, azzardo a pensare che la puzza dei rifiuti abbia seminarcotizzato il protagonista che aspetta la palla da bowling come soluzione dei suoi problemi.
P.S. non ho capito: il camion pieno di luci e colori cos'é?.
falconier
1
Grazie, Giacinta, per scrivermelo.
2
A me però il poveretto pareva già mezzo morto, Elis.
3
Gricio, "Conosci Victor Jara – Live" è un cd che Sepe lascia scaricare gratuitamente dal suo sito all’indirizzo http://www.danielesepe.com/Jara%20Live.html.
Approfittane.
1
Grazie, Giacinta, per scrivermelo.
2
A me però il poveretto pareva già mezzo morto, Elis.
3
Gricio, "Conosci Victor Jara – Live" è un cd che Sepe lascia scaricare gratuitamente dal suo sito all’indirizzo http://www.danielesepe.com/Jara%20Live.html.
Approfittane.
4
Ti ringrazio, Cristina, per onorarmi col tuo idem sentire.
5
Sì, Dido, lo diceva anche Daniele
(trattasi di Pino, questa volta):
Sì Statte accorto 'e cauci int'e scianche
Statte accorto pure 'a signora affianco
Statte accorto 'e malalengue
E' una giungla questa qua
Statte zitto si vuo' campà.
6
Effettivamente, Falconier, sembra anche a me che se lo stia cercando un altro colpo.
(Il camion pieno di luci e colori, per me, era uno di quei camion enormi che hanno fari variopinti dappertutto e sembrano una strada di Las Vegas in movimento. Ma probabilmente mi sono espresso male.)
il buio, il camion, la corsa tra le auto…
la previsione di quel brusco sorpasso.
ma il pugno, dal quale prende il via questo tuo incubo, mi dice altro, così come sapere che la vista non potrà essere chiara.
il putridume da scansare…
ci leggo delicazione consapevole.
Un racconto mozzafiato denso di significati e stilisticamente bellissimo,
.. chissà forse la vita in questo momento ti dice di rallentare un po', guardarti intorno per ammirare e riuscire a cogliere ciò che ti circonda, e dedicarti tempo e attenzioni.. ma è solo un'ideaa la mia.. e sinceramente non saprei perché mi ispira questo
comunque.. e qualunque sia il significato di questo tuo scritto
complimenti davvero
Ed era una vita che aspettavo che qualcuno mi picchiasse.
Una vita che, dalle minacce di mio padre (se non te ne stai zitto t'appizz 'o muro), attendevo che qualcuno lo facesse veramente. Avevo bisogno di sentire che il mio sangue esisteva, non era una farsa.
Papà mi diceva che io non avevo nulla del suo sangue. E forse era vero: assomigliavo molto di più a zi' Vicié, quello che veniva a trovare papà quando mamma era via.
"Non hai nulla del mio sangue".
Ma quando vidi quel sangue capii che il suo forse non l'avevo, ma il mio, finalmente, sì.
(scusa per l'intrusione. so che capirai).
9
Grazie, Maat, ma cosa è la “delicazione consapevole”? Un modo di agire delicatamente ma consapevoli dei propri movimenti? Un’azione svolta a colpi di elica? Insomma, si tratta di un’azione delicata, dello lo zio di un elica o di chissà che altro?
10
Ti ringrazio molto, Alba.
Quanto a rallentare, me lo dicono spesso, ma a me sembra ancora di vedere tutto meglio in corsa. La lentezza mi distrae, mi fa perdere nei dettagli inducendomi a trascurare la visione di insieme.
Anche se qualche volta è davvero bello lavorare con lentezza. Soprattutto dopo una lunga corsa.
11
Ma scusa di che, Ivano? La tua è un’intrusione del tutto gradita.
Secondo il dizionario di Niccolò Tommaseo è uno scioglimento dei vincoli del corpo, estasi.
Mi sono imbattuta in questo termine tempo fa, non ricordo in quale contesto, ma mi piacque,
Certo è desueto, e nemmeno menzionato nel dizionario dell'Accademia della crusca.
Però mi è parso adattabile al tuo correre incontro, consapevolmente contromano, a una conseguenziale "scissione"
:-)
13
Sapessi come mi emoziona, Maat, fare conoscenza con una parola nuova.
E poi, alla luce di questa nuova conoscenza, il tuo commento mi fa levitare per un attimo dalla sedia come una Santa Teresa d'Avila, come un San Juan de la Cruz, come il mago Silvan.
Sim sal bim!
#/;o) X
Hai ragione, il poveretto era già mezzo morto :((
abbagliante…..
;-)
17
Via, Elis, un uomo mezzo morto è pure sempre un uomo mezzo vivo. :)
18
Aglio, fravaglie, fattura ca’ nu’ quaglia, Cristì.
19
E grazie tante, Nic.
Mi piaque moltissimo.
Bravo!
graziassaje