Io Facebook lo vedo come un arcipelago: una cosa come un insieme di isole unite dal mare che le separa. L’ho detto spesso, ci credo abbastanza; al netto del gusto per l’aforisma a effetto, quello che cerca di illuminare una scheggia di realtà con paradossi, similitudini azzardate, metafore e altre diavolerie del linguaggio figurato.
E voi, come lo vedete voi il Faccialibro?
Via con le metafore, le allegorie, le definizioni, le critiche e i commenti ai commenti.
http://zaritmac.splinder.com/post/20511237#20511237
(il resto, lo sai)
http://zaritmac.splinder.com/post/20511237#20511237
(il resto, lo sai)
Dunque. Un giorno un tale ha inventato la lavatrice. Gran bella invenzione! Da quel giorno si poteva lavare senza fatica una gran quantità di cose.
Dopo un po' qualcuno cominciò ad usarla, la lavatrice, per asciugare l'insalata. Programma centrifuga. Poi un altro lo sperimentò come strumento musicale, riempiendola di indumenti con fibbie, bottoni e cerniere di ogni razza di materiale e di peso. Non è mancato nemmeno quello che creava dei quadri con la pittura che colava a destra e a manca seguendo lo sballottamento di una vecchia carcassa.
Io continuo a lavarci dentro le cose con indicazione sull'etichetta "lavaggio in lavatrice". Tengo da parte gli indumenti delicati, da lavare rigorosamente a mano. Poi ci sono quelli che è meglio portare in lavanderia.
Ecco. Non so se mi sono capita.
:-))
(abbraccio, gAitan)
una conventio ad excludendum.
così lo definirebbe il mio professore di matematica del 1968:
luogo geometrico dei punti ( amici) equidistanti da dato un rettangolo luminoso chiamato "video del PC"
rizoma
1
Me la ricordavo questa tu gustosa e arguta filastrocca, Zar. (Senti, ma davvero il fuoco si può appiccare anche con una sola “c”?)
2
Non lo so se ti sei capita, Marosit, però secondo me ti sei spiegata benissimo.
Io, ogni volta che si spara su internet e derivati, penso al grammofono, o all’acqua che ti può dissetare, sciacquare o affogare…
3
Sì, come incontrarsi in un bar per fare quattro chiacchiere in silenzio, E.l.e.n.a.
4
Simpatica la tua definizione geometrica, Falconier. Grazie.
5
Un rizoma tendente a infinito, donna Flo (in ogni caso mi ha fatto molto piacere rivederti passare e lasciare traccia da questo rametto del rizoma).
Su feisbùk certamente sì; non mi sembra esattamente il regno della buona ortografia e dell'impaccabile grammatica.
E poi il fuoco, aitan, se lo appicchi con due c diventa fuocco. cc
Flounder, ma "pe-rizoma"?…
a me piace tutto il web, la rete e i pc.
compreso fb
posso dventare perfino ampollosa e pleonastica… ma a me piace.
non sono stata mai con tanta bella gente, anche la brutta, in verità, ma non è forse così anche nella vita "reale"?
eppoi, 'sto mondo virtuale, lo puoi spegnere quando ti pare.
ecco.
Facebook è il buco con le facce intorno.
Facebook è un cubo di Rubik con venti milioni di 'facce'.
Facebook è un quadro dadaista in un teatro in cui si suoni Chopin.
Facebook è l'anarchia che diventa anarchic.
Facebook sono fili cui tutti appendono i propri panni sporchi.
Ecco. Forse ci siamo.
Facebook è un intrico di fili cui tutti appendono i propri panni sporchi.
Che ne dici?
personamente mi rifiuto di autoschedarmi nel luogo in cui si concentra la banca dati dell'umanità. sto seguendo dei libri sulla pericolistà della violazione della privacy e sulle nuove frontiere del cracking che passa proprio per facebook. la cosa inquietante è la profilazione delle persone secondo gusti e interessi (con pubblicità mirate). Negli USA sono ormai noti i casi di licenziameto di persone a causa di cose su facebook, come anche gli episodi per es. di infiltrazione per spiare le persone (spiare chi fa un colloqui di lavoro per carpire i suoi gusti e risultare accattivanti, o viceversa prendere informazioni sui candidati). Che faranno in futuro dei dati raccolti è un altro grosso i ncognita. Per non parlare delle TOS, che sono concentrati di clausole vessatorie. L'ultima frontiera della pericolistà è nel software di riconoscimento facciale e nella possibilità grazie ai tag, di ricnoscere da un volto un utente, con nome e cognome.
(Ad ogni modo sto preparando un gioco-concorso di scritture e racconti in tema facebook…)
un saluto
z
..toh zop…..comment ca va ?
ho commentato varie volte nei blog su fb anni fa quando stava ancora partendo elencando i rischi che in parte mr. zop ha esposto e esaminandone degli altri, ormai me ne sono stancato, per me è stato tutto così palese fin dall'inizio. L'evoluzione che ora lo si può interfacciare con i cell. è allarmante ma bisognerebbe che ogni internauta serio si ripassasse cognizioni di base quali cookies, netiquette, contratto di licenza, diritto alla privacy e ci ragionasse sopra in maniera critica, ma ormai il "gioco" fb passato.
ciao tristan
Una piazza circolare globalizzata, omologata non sempre al meglio, che gira intorno a un carosello di consigli per gli acquisti, privati e pubblici, con giostre piene di fantasmagorici inviti al gioco e alla condivisione, ma anche ricca di trappole informatiche e … disinformanti, un crocevia di strade che spesso si rivelano cunicoli a senso unico !
Insomma…
una gUardaland dove non vai per esporre la tua faccia di ex giovin studente universitario, ché i vecchi compagni non te li ricordi nemmeno più: ci vai per motivi diversi, da quello squisitamente riempitivo del lavoratore fancazzista (attenzione il ministro nano ti spia!!), a quello velatamente colto ma decisamente autoreferenziale, a quello dell'indottrinamento e del commercio, per finire all'interesse del cacciator-cuccatore, gli stessi che la rete ormai offre da altre parti e con più discrezione forse!
La piazza, l'agorà, è sempre stata ottimo strumento di aggregazione, FB ha per me questo pregio, non altri.
Personalmente soffro di agorafobia, per questo ho lasciato la piazza, amo gli spazi ristretti per questo sono tornata al blog!!
Facebook credo abbia forse un po' causato la migrazione di molti blog, così come molte persone ora stanno migrando da FB a Diaspora
.. ma come tutte le cose dipende sempre dall'uso che se ne fa, io ci sono su FB ma ne faccio un uso quasi parallelo al Blog anche se lì nessuno sa che ne posseggo uno, a parte qualche amico splinderiano che però tace sulla sua esistenza pena la decapitazione
.. e lo utilizzo per lo più per pubblicarci pensieri, massime, citazioni, fare informazione e a volte ci sproloquio anche un po' raccontando qualcosa di quel che faccio, ci scherzo un po'.. lo uso a mo' di e-mail per tenermi in contatto come dire in tempo reale in contatto con persone amiche e parenti che sono lontani e che posso così seguire..
Attraverso Fb seguo poi gruppi culturali, fotografici, d'arte, ecc.. ecc.. che mi interessano, ma non accetto applicazioni, non sbomballo nessuno con farmville richieste di giochi e quant'altro, non sommergo la bacheca degli amici con quiz ma tollero ahimé.. che lo facciano sulla mia semplicemente lasciandole lì ignorandole e non rispondendo ^ __ ^
Sono sincera non mi piace molto e lo uso infatti con parsimonia, tant'è che a volte mi assento lunghi periodi per poi magari comparire tutti i giorni, ma indubbiamente per quanto splinder sia pazzoide e spesso non funzioni preferisco il blog come strumento di comunicazione per relazionarmi, si insomma diciamo che preso a piccole dosi FB, non è letale
vabbè non mi rileggo eh.. e speriamo che io me la cavo
9 e 10
Effettivamente, Zar, in Feisbùk l’ortografia è una kimera.
(Ma quando perì Zoma? Deh, muoiono sempre gli stessi!)
11
Sì, Cristina, il web tutto e facebook in particolare sono qualcosa come uno specchio della realtà extravirtuale, ma spesso sembrano essere uno specchio deformato e deformante che a volte abbellisce ed altre imbruttisce oltremodo.
Ma, hai ragione, c’è sempre quel tastino di On che, al momento opportuno, può diventare di Off.
12
Ivano, mi piacciono particolarmente la prima e l’ultima definizione che proponi (il buco con le facce intorno e l’intrico di fili dei propri panni sporchi).
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E pensare, maestro Zop, che all’inizio la rete ci sembrava un mezzo anarchico per esprimersi senza guardiani della soglia, controlli, vigilantes e controllori.
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Quello che ci vorrebbe, come capita spesso, Tristan, è un alto grado di consapevolezza e autoconsapevolezza.
E hai detto niente!
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Insomma, Elis, una pazza piazza (che può rivelarsi anche una pizza) dove l’imbroglio impazza e tu ti senti una pezza.
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Qui è tutta una continua diaspora, Alba, dalla radio alla tivvù, dalla tivvù al piccì, dal piccì isolato e solo alla rete, dai blog ai social network e così via, chissà verso dove.
Per il resto, credo di fare di FB un uso simile al tuo; anche se sono là dentro da oltre un lustro (mi iscrisse un amico siriano che aveva studiato negli USA) e solo da in paio di anni ci passo e spasso con maggior assiduità e perdita (o impiego) di tempo.
Io penso che facebook sia una cagata pazzesca!
Sto con i versi di Rita! Che dei valzer a tre tempi anche di me già sai (elos e zaritmac le pigre)
Io nel librone della facce ho perduto a maggio la mia, congelata in cambio di un po' d'aria, e fuori non si sta poi così male, ma tornerò.
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Un giorno sì e un giorno no lo penso anch’io che FB sia una cagata pazzesca, Rosad, ma un giorno no e un giorno sì torno a sbirciare e qualche volta lascio in giro pure post, commenti e “mi piace” per gli “amici”.
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Io, forse, Elos, la mia faccia la perderò in qualche giorno d’estate, ma già so che tornerò sul luogo del delitto, sul luogo del diletto distratto, sul luogo del relitto reietto, sul luogo del misfatto, in cerca di illusoria compagnia.