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Oggi sono giusto nove anni che intaso questo pubblico diario con testi, disegni, qualche foto e, di tanto in tanto, pure con qualche ignobile composizione sonora che mi suono e canto da solo. (Questo è sempre stato un blog autarchico e poco allineato.)
Dopo tanti mesi e tanti anni, continuo a postare le mie parole per il gusto di condividere i prodotti del mio estro con voi, i miei quattro o cinque fedelissimi lettori, e ricevere in cambio un piccolo riscontro che il più delle volte si limita al numero di accessi a questa pagina web.
Ma sono contento così, e credo di avere le mie buone ragioni.
Nel caldo di agosto, navigando annoiato tra le pagine del Faccialibro, vedo pubblicizzato un concorso di poesia. Senza pensarci troppo, compilo un form e mando un mio testo con insistiti a capo. Immediatamente, mi arriva una risposta automatica sulla mia casella e-mail:
“La sua poesia e’ stata iviata [sic!] alla nostra redazione che provvedera’ a valutarla.
Gli autori selezionati saranno avvisati telefonicamente o tramite notifica mail. I risultati saranno pubblicati, appena disponibili, sul sito PincoPal e sulla rivista Poeti Laureati e Pincopallini Vari ed Eventuali. Buon concorso.” (Trascrivo verbatim tutta la mail, salvo i nomi propri del sito e della rivista)
Dimentico la cosa. Poi, un paio di giorni fa, mi chiama una tale Claudia B. e mi chiede se sono il Vergara autore del testo Blablablà. Mi informa che il concorso è ancora in essere e vuole sapere se ho scritto anche altro di quel livello. Ad ogni mia reazione, una sfilza di complimenti intervallati da Oh e Ah. A un certo punto, mi chiede se ho mai pubblicato qualche raccolta delle mie poesie.
Appena le faccio sapere che no, non ho mai dato alle stampe nessuno dei miei versi, mi chiede se sono interessato ad una eventuale pubblicazione poetica.
Ribatto: “Mai, se si trattasse di spendere anche un solo centesimo.”
Reazione immediata: “Allora nulla. In bocca al lupo!”
E si conclude così la mia carriera di poeta di carta stampata.
Anche per questo mi piace continuare ad esporre qui le mie cose dopo nove anni di parole digitate direttamente online o copincollate dai miei ridondanti archivi di carta e silicio.