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((( aitanblog )))

~ Leggendo ci si allontana dal mondo per comprenderlo meglio.

((( aitanblog )))

Archivi Mensili: ottobre 2015

Passano due infiniti per due punti

30 venerdì Ott 2015

Posted by aitanblog in versiculos

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versiculos

Storie di specchi rispecchiati e smisurati amori
(tipo quando hai bevuto troppo)

La pura verità è che sono due
quelle infinità di rette che da due
punti sono attraversate, anche se
altro hanno insegnato a me e a te.

E puoi vederlo se ci frapponiamo
tra due specchi e ci osserviamo
ripeterci l’uno e l’altro ad infinitum,
tipo quando hai bevuto troppo rum
e vedi doppio, ma pur i miei doppi,
di calici, ne hanno ingeriti troppi
e vedono quattro i tuoi doppi
che i miei quattro vedono otto
…

O come quando fuori piove tanto
e tu non sai che mi sto invaghendo
ma tanto tanto, non puoi saper quanto.

E intanto sto lento presentendo
che anche tu ti stai innamorando
proprio di me.
Seh, seh!, quando succede
e quando?

Immagine

Interludio in difesa dei piaceri della carne

27 martedì Ott 2015

Tag

immagini, interludi, vita civile

Je suis bacon et al.

Per non parlare del soffritto di maiale prossimo venturo…

Che già me lo sto pregustando
immaginando mari rossi
in cui immergere generose
forchettate di vermicelli o spaghetti.

Pubblicato da aitanblog | Filed under immagini, inter ludi, vita civile

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Ombre lunghe

24 sabato Ott 2015

Posted by aitanblog in texticulos

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amicizia, texticulos

Avresti voluto calpestare ancora un po’ questo suolo, avrei voluto sentire ancora il rumore dei tuoi passi avvicinarsi alla porta, avremmo voluto bere un altro bicchiere insieme promettendoci che non sarebbe stato l’ultimo; ma sei inciampato nella tua ombra e non ti sei più rialzato.

Autumn Deca-dance

17 sabato Ott 2015

Posted by aitanblog in versiculos

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versiculos

Lungo la strada
cadono i vecchi
Dalla mia testa
i residui capelli
tra sciarpe
scarpe
ombrelli
e cappelli
Cadono i sassi
dai cavalcavia
Cade la nonna
e cade la zia
Cadono i calcinacci
dai consunti balconi
e gli immigrati
da barche e barconi
Cadono i governi
e gli amori eterni
come i caduti
caduti in guerra
e i palazzi
ricostruiti e
abbattuti
Cadono i denti
e i decadenti
ed anche
i neonati
appena eretti
Cadono i re
ed i reietti
con i vati
in equilibrio
sul filo
Cadon
le teste
e pure le braccia
in Samotracia
e in terra di
di Milo
Cadono
i fichi
a un tanto
al chilo
e le parole
che ti rifilo

Solo le foglie
non cadono più
Perché
gli alberi
erano già giù
per terra
da tanto tempo fa

Interludio mobile

12 lunedì Ott 2015

Posted by aitanblog in inter ludi, versiculos, vita civile

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inter ludi, versiculos

Oggi ho steso un velo sul telefonino e mi sono messo a guardare il cielo.
Poi l’ho ripreso e ve lo ho detto, con gli occhi abbassati sull’apparecchietto.

A proposito del boh!? di 500 euro per la formazione dei docenti

10 sabato Ott 2015

Posted by aitanblog in otherstuff, vita civile

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Tag

vita civile

In arrivo il bonus di 500 euro da spendere presso le Librerie Mondadori in testi scolastici dei seguenti editori:

  • Mondadori Scuola
  • Signorelli Scuola (del gruppo Mondadori)
  • Einaudi scuola (del gruppo Mondadori)
  • Electa Scuola (del gruppo Mondadori)
  • Juvenilia Scuola (del gruppo Mondadori)
  • Le Monnier (del gruppo Mondadori)
  • Minerva Scuola (del gruppo Mondadori)
  • Mursia Scuola (del gruppo Mondadori)
  • Piemme Scuola (del gruppo Mondadori)
  • Poseidonia Scuola (del gruppo Mondadori)
  • Salani Narrativa (del gruppo Mondadori)
  • Scuola & Azienda (del gruppo Mondadori)
  • Macmillan (distribuito in Italia dal gruppo Mondadori)
  • Burlington Books (distribuito in Italia dal gruppo Mondadori)

oppure in testi non scolastici delle sottoelencate edizioni:

  • Piemme S.p.A. (del gruppo Mondadori)
  • Giulio Einaudi Editore S.p.A. (del gruppo Mondadori)
  • Gruner + Jahr/Mondadori S.p.A. (del gruppo Mondadori)
  • Kiver S.r.l. (del gruppo Mondadori)
  • Mediamond S.p.A. (del gruppo Mondadori)
  • Mondadori Electa S.p.A. (del gruppo Mondadori)
  • Mondadori France SAS (del gruppo Mondadori)
  • Mondadori International Business S.r.l. (del gruppo Mondadori)
  • Rizzoli Editore (dal 5 ottobre, del gruppo Mondadori)
  • Bompiani (dal 5 ottobre, del gruppo Mondadori)
  • Fabbri Editori (dal 5 ottobre, del gruppo Mondadori)
  • BUR (dal 5 ottobre, del gruppo Mondadori)
  • Sansoni (dal 5 ottobre, del gruppo Mondadori)
  • La Nuova Italia (dal 5 ottobre, del gruppo Mondadori)
  • Etas (dal 5 ottobre, del gruppo Mondadori)
  • Skira (dal 5 ottobre, del gruppo Mondadori)
  • Lizard (dal 5 ottobre, del gruppo Mondadori)
  • Rizzoli USA (dal 5 ottobre, del gruppo Mondadori)
  • Rizzoli Publications (dal 5 ottobre, del gruppo Mondadori)
  • Universe Publishing (dal 5 ottobre, del gruppo Mondadori)

Naturalmente, i testi saranno scelti con parsimonia ed oculatezza tra quelli di specchiata fedeltà alla linea Renzi-Berlusconi-Verdini.

Evviva la Buona Scuola!

Evviva la pluralità

e lunga vita alla democrazia – versione 2.0® (international registred trademark made in Fininvest – Italia)!


Va be’, scherzo.

Ma sembra che scherzi anche il ministero.

Come su molti altri argomenti legati alla legge 107 di riforma della scuola, c’è molta opacità. E questo, di certo, non è neanche il problema più grave.

In ogni modo, il comma 121 della legge recita: “Al fine di sostenere la formazione continua dei docenti e di valorizzarne le competenze professionali, è istituita […] la Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. La Carta, dell’importo nominale di euro 500 annui per ciascun anno scolastico, può essere utilizzata per l’acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all’aggiornamento professionale, per l’acquisto di hardware e software, per l’iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il MIUR, a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale, per rappresentazioni teatrali e cinematografiche, per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo, nonché per iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione di cui al comma 124. La somma di cui alla Carta non costituisce retribuzione accessoria né reddito imponibile.”

Da più parti, primo ministro, ministri e sottosegretari avevano annunciato che, per quest’anno, i docenti avrebbero trovato i 500 euro nella busta paga di ottobre (senza, peraltro, specificare come e su che periodo dovesse avvenire il meccanismo di rendicontazione dei soldi spesi per la formazione).

Ma a quanto pare, sul sito NoiPa, dove per molti docenti è già visibile l’ammontare dello stipendio di ottobre, non c’è traccia di questi 500 euro di regalia.

Ora, o ci sarà un’emissione speciale con un cedolino a parte o siamo stati vittima di una bufala, uno scherzo ministeriale ampiamente diffuso dalla stampa e dalle televisioni, un classico gioco delle tre carte da pataccaro impenitente.

Cfr. http://www.orizzontescuola.it/news/stipendio-500-euro-formazione-non-nel-cedolino-ottobre-possibile-emissione-speciale

Continua a leggere →

Profezie sull’Ano Santo ma non tanto

06 martedì Ott 2015

Posted by aitanblog in idiomatica, recensioni, versiculos, vita civile

≈ 5 commenti

Tag

versiculos

This is the way the world ends
This is the way the world ends
This is the way the world ends
Not with a bang but a fart
of the black Pope
dressed in white

Così finisce il mondo
Così finisce il mondo
Così finisce il mondo
Non con uno scoppio
ma con un peto
del Papa nero
di bianco vestito

Questa è la fine del mondo
Cadranno veti dopo veti
e presto anche i preti
potranno sposare
altri preti (*)

mentre i laici
già lo fanno

Questa è la fine del mondo
Questa è la fine del mondo
non c’è più religione
non c’è più abnegazione
e cadranno pure
la Bastiglia
la squadriglia
e la famiglia
entro la fine dell’anno

Deh

Questa è la fine del mondo
Questa è la fine del mondo
Questa è la fine del mondo
l’hanno detto
Nostra-dama
e Malactia
e in tanti
lo ripetono
e lo ripeteranno
prima che sprofonderemo
sotto il peso dell’irreparabil danno

“Vengo dalla fine del mondo”
Yo… desde el fin del mundo
non a caso
ce l’ha pre-detto
lui medesimo
il giorno stesso
ch’è salito
sullo scranno

Questo è la fine del mondo
Questa è la fine del mondo
e al libero giornale
ogni volta che
il papa australe
proferisce parola
ci ricordano
che loro già lo sanno
che siamo all’inizio della fine
di ogni letizia e di ogni affanno

Deh

Vergine santa dell’annunciazione
Oggetto sacro di adorazione
Quanto nefasta fu l’elezione
D’vn gris e noir
de la Compagnie yssu
Qui onc ne fut si maling

Capelli grigi
Nero vestito
Compagnia di Gesù
Ma che prova vuoi più?
Mai vi fu qualcuno
tanto nefasto et maligno
celato sotto
un sorriso
così sornione
e fintamente
benigno

E poi
se penso
che ovunque
vedo un segno
dell’imminente fine
non ho nemmeno
più bisogno
di computare
le profetiche quartine

L’islam è alle porte
Roma cadente
L’Europa decaduta
E ovunque segni di morte
e fede perduta

Questa è la fine del mondo
lo ripeto
non ci resta che aspettare
l’ultimo peto
o l’abbattimento di un altro
sacro divieto

e poi sarà finita
con questa vita

Si aprirà il libro dei sette sigilli
l’aria squarciata
dallo stesso numero di squilli
e dal cielo i quattro cavalieri
forieri degli ultimi flagelli
canteranno
Cavallo impero tondo
casca e casca il mondo
casca giù la terra
e niuno più l’afferra

Così finisce il mondo
Così finisce il mondo
Così finisce il mondo
Con un girotondo
in un film di Fellini
dopo un peto
dall’ano santo
di questo papa
dei rossi, dei fessi
e dei beduini

E se qualcuno osasse aggiungere qualcosa
Dio aggiungerà ai suoi mali altri flagelli
E se qualcuno qualcosa dileggiasse o togliesse
gli toglierà Iddio la sua parte dell’albero della vita
e della santa città che sono descritti nel libro tale
(anche se non ricordo più quale la pagina e il libro quale) (**)


(**) Per scrivere questa profezia non è stata consumato nemmeno un grammo di oppio o di altri alcaloidi.
L’autore si è, invece, volontariamente sottoposto alla lettura di alcuni articoli di Antonio Socci e di altri articolisti di Libero e del Giornale che richiamano in modo insistito una serie di brani di Nostradamus, di Malachia e di Katharina Emmerick, per dimostrare la decadenza della chiesa e del mondo nell’era del pontificato francesc-ano. Più raramente, in questi articoli e saggetti vengono citati i cosiddetti segreti di Fatima ed alcuni squarci di uno dei più potenti e interessanti testi visionari della tradizione occidentale: L’Apocalisse di Giovanni (che quella no, non me la dovevano toccare).
D’altro canto, avrete di certo notato che echeggiano nelle strofe e tra i loro interstizi anche le voci di Thomas Stearns Eliot, Oswald Spengler, Lucio Dalla, Fabrizio De André, Lorenzo C., Barbara d’Urso, Ingmar Bergman, Fellini e dei miei trentadue cugini. Che Dio li benedica con mari di pane vino e fica in men che non si dica!


(*) Questi versi sono stati scritti un paio di settimane prima dell’outing mediatico del teologo polacco Krzysztof Charamsa diffuso alla vigilia del sinodo sulla famiglia; ma, come capita spesso, la realtà (o il caso) banalizzano e rendono obsoleti i salti in avanti dell’immaginazione.
(Che poi, a me, da agnostico quale sono e fui, a dire il vero, tutto questo caso sembra piuttosto insulso: sei prete, hai fatto voto di castità, non puoi fingere di scandalizzarti se ti mettono fuori dalla porta nel momento in cui rompi il patto e, trasgredendo la tradizionale ipocrisia di tutte le religioni a forte carattere normativo, lo sbandieri pure ai quattro venti. Che poi tu lo rompa giacendo e scambiandoti effusioni con Angelo o Angelica, importa poco o nulla; il patto rotto è rotto e i cocci sono tuoi. E non è detto che da quei cocci tu non possa ricavarci anche un bel po’ di visibilità mediatica, che magari sfrutterai con il lancio di un bel libro sui diritti degli omosessuali e sui cattolici e la gaytudine. Se poi vogliamo vederci buona fede in questo outing, dobbiamo pensare che il povero Krzysztof ha fatto il salto in avanti perché convinto che, senza scandalo, non possa esserci evoluzione dei costumi. Ma, seppure così fosse, il suo gesto plateale rischia di sortire l’effetto contrario e di esacerbare gli animi dei cattolici più oscurantisti, che già mal digeriscono le innovazioni e l’irritualità del Bergoglio. Insomma, un bel casotto e, insieme, il rischio forte che finisca tutto a carte quarantotto.)


Una coppia comune – Storiella sui gender

01 giovedì Ott 2015

Posted by aitanblog in texticulos, vita civile

≈ 6 commenti

Tag

texticulos, vita civile

Lui si lamentava che il pane era stantio.
Lei: “Ma come? Se è lo stesso dell’altroieri che ti era piaciuto tanto…”.

Lui voleva andare al mare.
Lei aveva già prenotato per la montagna, “Ma c’è una piscina a soli 12 chilometri, e vedrai il parcheggiatore come è carino”.

A lui piaceva dormire con le finestre aperte.
Lei chiudeva anche le persiane per paura che entrasse in casa un filo di luce o un pipistrello travestito da calabrone o da falena.

A lui piaceva fare l’amore di buon mattino.
Lei dormiva fino alle nove, e per le prime tre ore non connetteva e non le si poteva nemmeno parlare.

Lui, per stare un po’ lontano dai suoceri, voleva trasferirsi a Nord.
Lei lo convinse che sarebbe stato meglio andarsene in Sicilia. Dopo tutto, loro erano gente del Sud, anche se lei detestava il mare.

Lui avrebbe voluto una famiglia numerosa.
Lei: “Un figlio è pure troppo, con quello che costa oggi la vita. E poi mi vedi a me tra le cacche e le pappine, le mezze tacche e le mappine, le vacche e le saggine…?”

A lei piaceva far l’amore con la luce spenta.
Lui voleva guardarla e moriva dalla voglia di esplorare con la punta delle dita la leggera peluria bionda che arrivava fino all’insenatura del suo culo (ma a lei non faceva per niente piacere che le si toccasse il culo).

Lui faceva il volontario per un’associazione che accoglieva gli immigrati che da Lampedusa cercano un posto in cui stare.
Lei odiava i neri e i rom, soprattutto i rom; ma non era razzista, no. “C’è chi non sopporta le cinture in macchina, chi odia i canditi nel panettone, chi non vorrebbe mai un cane in casa. Io odio gli zingari e i negri. Ma non sono razzista.”

A lei non piacevano i telegiornali e tutto quel cianciare di politica e lamentarsi di problemi irrisolvibili e sempre uguali.
Lui detestava entrare in casa e trovare la televisione eternamente accesa su ricette di cucina fatte con ingredienti introvabili e misteriosi. “Che poi tu non sai fare nemmeno un paio di uova sode. Ma che cazzo la guardi a fare tutta questa gente che parla di intrugli incredibili che prevedono ore ed ore di preparazione? Ecco, mi è passata pure la voglia di mangiare. Mo’ te le fai da sola le tue fottute uova… E non mi stare a seccare! Mi stravacco sulla sdraio.”

A lei piaceva avere molti amici in casa e invitava sempre tizio e caio.
Lui avrebbe voluto che stessero da soli, coi piedi sul divano e qualcosa da sgranocchiare in mano.

Lei era stanca di questa vita.
Pure lui era stanco. E in questo era pari e patta la partita.

Lui aveva un‘altra.
Lei pure. Anche lei aveva un’altra. Una ragazza che aveva conosciuto in discoteca insieme col suo vecchio amante di Messina.

Lui se ne tornò a Sala Consilina.
Lei scoprì che, in fondo, le piaceva il mare e si trasferì a Taormina dove ebbe tre figli da tre compagni diversi, ma restò sempre fedele alla sua piccola amica siciliana. Il secondo era mulatto. Ed era il loro preferito.

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