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(Revisione del mio penultimo post alla luce delle critiche di chi mi aveva fatto notare il peso incongruente della prima parte.)
Ricerchi con acribia
il verso giusto e perfetto
e dopo tanto eccolo
comparire sotto il letto
in uno scrigno degli dei
che non aprivi dal ’66
…
Ma che cazzo dici?
Di quale acribia
e di quale scrigno
degli dei
mi vieni
a parlare?
Io credo
che sarebbe
meglio
non scriverle
affatto
Le poesie
E lasciare
le parole
libere
di andare
dove vogliono
Le poesie
mettono l’aceto
sulle ferite
Ma non le sanano
Le poesie
non fanno da serve
ad altri che a se stesse
Non servono
le poesie
E faresti meglio
a non leggerle
non scriverne
e non parlarne
con degli sconosciuti
Ma soprattutto
non ti permettere
di buttarmi
su un foglio
in pasto
al primo
che passa
o a qualcuno
che origlia
o mi sta
leggendo
or ora
…
Ecchecacchio
teniamocele
più riservate
queste parole
Chiuse
a quattro mandate
nei cassetti
della nostra memoria
Aspettando
che sedimentino
come la roccia
al vento
mi piace citare una poesia di un maestro indimenticabile L. Ferlinghetti
Cos’è la poesia
Poesia è notizie dalla frontiera della coscienza,
Poesia è religione religione poesia,
Sia poesia emozione ritrovata in emozione,
Ogni poesia una temporanea follia
e l’irreale è il più realistico,
Dice l’indicibile
Pronuncia l’impronunciabile sospiro del cuore,
Una poesia… sta in una pagina sola
ma può riempire un mondo
e sta bene nella tasca di un cuore,
Poesia è lotta continua
contro silenzio,
esilio inganno,
Lasciate che un nuovo lirismo salvi il mondo da sé
sia in sfide per giovani poeti
Siate poeti, non affaristi…,
Mettete in discussione tutto e tutti…,
Date alla vostra poesia ali per volare sulle cime degli alberi,
Evitate la provincia, mirate all’universo,
Cercate di raggiungere l’irraggiungibile,
Resistete molto, obbedite meno
Raffaele, una poesia manifesto e lezione di vita, quella di Ferlinghetti.
Grazie di averla accostata alla mia umile cosa.