Ma certo che la sicurezza è un tema di sinistra: sicurezza sui posti di lavoro, soprattutto.
Un’emergenza senza fine.
Mille morti sul lavoro in una decina di mesi.
Mille morti contati, ma per certo ce ne sono tanti altri non contati e irracontati.
Il costo di una presunta ripresa che ti fa continuare a lavorare fino a stramazzare al suolo e dopo aver abbassato tutti i livelli di protezione dagli incidenti e dagli accidenti sul lavoro.

Ma certo che la sicurezza è un tema di sinistra: sicurezza della qualità dell’aria che respiriamo e del cibo che mangiamo; sicurezza dei mezzi di trasporto, delle strade e delle autostrade; sicurezza della veridicità delle informazioni diffuse dai media analogici e digitali; sicurezza nell’equa ripartizione dei beni e delle ricchezze; sicurezza nella tutela dei diritti e nell’esecuzione dei doveri per tutti, da qualsiasi posto vengano o provengano; sicurezza delle infrastrutture e delle costruzioni private e pubbliche e, in fondo a tutto, sicurezza delle pene per i potenti che delinquono e trovano sempre la scappatoia per sottolineare che la legge è uguale per tutti, ma la sua applicazione varia rispetto all’avvocato che sei capace di pagare e al prezzo del giudice da corrompere o del legislatore da convincere a far passare la norma applicativa che più ti conviene.
La sicurezza è un tema di sinistra, ma non è una questione di coprifuoco, di cani poliziotto, di certificazioni esibite e di stelle in petto.
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