Storie di stanze chiuse e scarafaggi a zampe all’aria
Quando vi stancherete di tenere il braccio teso, alzato verso l’alto come se voleste fendere il cielo o partire a razzo verso destre direzioni, abbasserete gli occhi e appoggerete la mano sul ventre o sui coglioni e lo sguardo tornerà a vedere la terra sempre più dilaniata dalle vostre e dalle nostre distrazioni.
Intanto i poveri aumenteranno, certo che aumenteranno, mentre i ricchi si faranno sempre più ricchi e arroganti. Ma voi di questo non vi preoccupate più di tanto. A voi quello che interessa è la sicurezza, perché siete presi dalla paura che qualcuno possa scalfire i vostri privilegi e le vostre aspirazioni.
In verità, molti di voi sono già poveri e sono predestinati a diventerare sempre più poveri, ma sognano sogni indotti sostanziati di riscatto sociale, manne cadute dal cielo, scalate al potere e fortune improvvise. E nel frattempo difendete le vostre quattro cose con le unghie e con i denti, chiudendo le porte a quattro mandate e difendendovi dal mondo che bussa là fuori.
Poi magari un bel mattino vi sveglierete e capirete che siete stati ingannati, che la vostra vita non vale la pena, che le vostre cose sono state erose dalle tasse e dal tempo, che il vostro lavoro sta arricchendo solo i ricchi sfondati e i potenti. Allora vi rivolterete cercando di ribaltarvi dal vostro letto come lo scarafaggio che si trova a pancia in su e non riesce più a mettere le zampe per terra.

Perché il risveglio da sonni inquieti potrebbe arrivare troppo tardi, quando la schiena è diventata dura come una corazza e non riesci più a scendere tra gli uomini, in mezzo al sole che scalda gli animi e sotto la pioggia che bagna tutti. Indistintamente.
La trasformazione è avvenuta. Dovevi pensarci prima. Ormai sei uno scarafaggio. Non riesci più nemmeno a scendere dal letto.

Vedi, amico caro, in una società fascista non basta essere non-fascisti, bisogna essere antifascisti. E bisogna pensarci subito alle conseguenze di tutta questa zizzania seminata con l’odio e col vento.
Lo diceva anche Angela Davis.
Va be’, lei parlava dei razzisti nordamericani, ma spesso certe posizioni coincidono. Difficile essere e dichiararsi fascisti senza fondare il proprio pensiero sulla diseguaglianza tra gli uomini e sulla superiorità della propria patrie e dei propri diritti sui diritti e sulle patrie altrui. Difficile non risvegliarsi zampe all’aria, come uno scarafaggio dalla schiena corazzata basculante sul letto, quando si resta stesi tra quattro mura con la mano tesa verso il soffitto oscuro.