Un altro incidente mortale tra Fratta e dintorni
È questa la vera emergenza sicurezza!
Un altro lavoratore morto oggi nella terra in cui vivo io. Il secondo in poco più di un mese a pochi passi della casa dove dormo sereno.
Più di mille morti nel 2022 in tutta la Repubblica fondata sul Lavoro.
168 nei primi due mesi del 2023.
E sono numeri che si riferiscono solo agli infortuni mortali che sono stati denunciati.
Perché tra le cosiddette morti bianche ci sono anche decine e decine di lavoratori invisibili che da invisibili è possibile che siano anche destinati a crepare, o che siano anche già crepati, perfino. Le morti bianche dei lavoratori in nero. Un fottuto e funereo contrasto cromatico che mi fa venire in mente che nella vicina Cina è il bianco il colore del lutto.
Il costo insostenibile di una presunta ripresa che ti fa continuare a lavorare fino a stramazzare al suolo e dopo aver abbassato tutti i livelli di protezione dagli incidenti e dagli accidenti sui posti in cui si suda il pane.
L’unica cosa che che conta è il profitto. Whatever it takes! Costi quel costi. Anche centinaia di vite umane.

Carne da betoniera, ingranaggi di officine tenute male, effetti collaterali, incidenti di percorso.
Migliaia di persone che crepano in un distratto Paese del G8.
E si ha il coraggio di continuare a blaterare di sicurezza parlando d’altro nel chiuso delle nostre case in cui dormiamo e ci scandalizziamo sereni!
Qualche collegamento:
in-memoria-di-abd-elsalam-ahmed-eldanf-crepato-sotto-un-camion
morire-sul-lavoro-prima-ancora-che-il-lavoro-arrivi