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quaranta anni di canzoni stonate e musiche fuori tempo

La chitarra è una chitarra di battaglia.
Me la regalarono i miei genitori quando avevo 14 o 15 anni. È una chitarra classica economica, ma non indecente. Una Giannini. Uno strumentino di origine brasiliana.
Fin dai primi giorni in cui provavo ad accompagnarmi per cantare Lolli, De Andrè, Guccini, Dalla, Bennato (Eugenio ed Edoardo), Branduardi, Murolo, Pete Seeger e Bob Dylan, mia madre mi diceva: “Gaita’, Gaita’, sona, ma nun canta’!“.
Non sono mai stato intonato, ma magari se non fossi stato inibito fin dai primi tentativi di accennare un canto, oggi avrei potuto cavarmela almeno un po’.
Pare che nessuno sia stonato fino in fondo e che con un po’ di esercizio e la guida giusta…
Boh!?
Non so.
Da allora ho comprato o ricevuto in dono decine di strumenti e strumentini apprendendone almeno vagamente la tecnica (una ciaramella, altre chitarre, un ukulele, un guitalele, una tromba, una fisarmonica, un salterio, un sax soprano, un sax elettronico, una tastiera, un flauto traverso, varie ocarine e flauti etnici, un duduk, un re.corder, piccole percussioni, nacchere, un paio di armoniche, una diatonica, mini-marimbe, flauti di Pan e xilofoni). Ma sono diventato soprattutto un ascoltatore compulsivo e un buongustaio onnivoro. Mentre desafinado lo sono restato, per sempre.
(Chiaramente quella di buongustaio è una definizione soggettiva e compiacente. Quella dell’essere onnivoro è una certezza. Ragion per cui, trovo del buono in tutti i generi di musica e in tutte le generazioni di musicisti. Ma in tutti i generi e le generazioni trovo anche un sacco di fuffa inascoltabile).
Poi, di tanto in tanto, torno pure a strimpellare e mia figlia, puntualmente, mi fa: “Papà, papà, parla, parla, ma nun suna‘!”.
E c’aggia ffa’?
È destino.
M’aggia ‘sta zitto e nun pozzo manco cchiu’ stuna’!
Ogni tanto, però, mi chiudo in stanza e mi metto segretamente a suonicchiare e a mugugnare qualche melodia. Soprattutto standard di jazz, canti di protesta sudamericani e classici della bossa nova e del tropicalismo brasiliano.
E, occasionalmente, qualche volta mi registro e oso postare in giro queste sconcezze qua.
Vogliate perdonarmene!