Un sito e un video dedicati alla cittadinanza digitale
Abbiamo bisogno di cultura, di formazione, di senso critico e di educazione al cambiamento.
Le nuove generazioni non possono essere lasciate sole davanti ad uno schermo che le separa dal mondo fisico e le connette con una realtà sempre più digitalizzata e priva di contatti concreti e tangibili.
Ormai tutti svolgiamo buona parte della nostra vita davanti al vetro semiriflettente di un telefonino, di un computer o di un tablet; siamo perennemente connessi e realizziamo moltissime delle nostre attività di lavoro, di studio o di gioco attraverso dei dispositivi elettronici; facciamo in rete buona parte dei nostri acquisti; saltiamo di continuo da un link all’altro dell’immensa e crescente ragnatela mondiale; siamo tutti produttori e destinatari di miriadi di documenti e messaggi digitalizzati in forma di testo, immagini, suoni, video o di una integrazione complessa di tutti questi “media”. Eppure molto spesso ci muoviamo nel mondo digitale come un uomo primitivo nel traffico di una metropoli, ignorando regole, trappole e pericoli della strada che percorriamo e dei mezzi che utilizziamo per spostarci da un posto all’altro.
Con questo spirito, in qualità di animatore digitale dell’ISIS Filangieri di Frattamaggiore, ho coordinato un gruppo di formazione sulla cittadinanza digitale in rete con il Liceo “Alfonso Maria de’ Liguori” di Acerra e con l’Istituto Comprensivo “Ezio Crespi” di Busto Arsizio.
Un lavoro di due anni che ha prodotto un sito web che si propone di diffondere qualche spunto di riflessione sull’educazione digitale, per rendere tutti più consapevoli dei rischi e delle possibilità insite nelle nuove tecnologie.
Se volete darci un’occhiata o anche qualcosa di più di una semplice occhiata, il link è questo:

Tra le pagine virtuali del sito c’è anche questo cortometraggio di cui vado particolarmente orgoglioso, realizzato dal gruppo di lavoro del Filangieri con l’ausilio del regista Rosario D’Angelo. Le musiche originali sono di Jennà Romano (che ringrazio pubblicamente anche qui).

Il corto è un lavoro di riflessione sulla ‘nomofobia‘, l’ansia derivante dall’irrazionale paura di non avere il proprio smartphone a disposizione o di rimanere improvvisamente disconnessi dalla rete. Un’ansia che ci sta prendendo tutti e ci sta lentamente e inesorabilmente trasformando.
Tanto che ormai ci sembra di non avere altri spazi per parlare del mezzo oltre questi, che stanno dentro il mezzo e dentro il mezzo prendono vita e muoiono.