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~ Leggendo ci si allontana dal mondo per comprenderlo meglio.

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Archivi tag: poesia

Secondo giorno di primavera

21 lunedì Mar 2022

Posted by aitanblog in versiculos

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Tag

poesia, primavera

Una parola che non ti scivoli addosso
per finire nella dimenticanza
dell’inascoltato o del non detto.

Una parola esatta e necessaria,
inutile come lo scroscio dell’onda
sulla scogliera che ti salvò la vita.

[…]

Aprite le finestre
della vostra percezione
e lasciatevi inondare
dai flussi e dai riflussi
della poesia.

È Primavera,
a pesar de todo.

*21 marzo, giornata internazionale della poesia*

(La poesia, molte volte, è un caso, un casolare, un casino di caccia, un incidente di percorso, una scoperta accidentale, una svista che ti rende tutto più chiaro…)

https://aitanblog.wordpress.com/2021/03/21/21-marzo-unaltra-primavera/

“L’isola dei poeti stinti” (audiovideo version)

21 martedì Lug 2020

Posted by aitanblog in versiculos

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Tag

poesia, video

A cinque anni dalla sua pubblicazione in versione scritta su questo blog, “L’isola dei poeti stinti” prende voce.

(Ho recitato male diversi punti. La prossima volta sbaglierò meglio!)

La poet(ess)a e il poeta

27 giovedì Giu 2019

Posted by aitanblog in riflessioni, versiculos

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Tag

poesia

Un poeta è un uomo che si salva dal suicidio per l’urgenza di raccontarlo. Idem una poet(ess)a, credo.
Una poet(ess)a è una donna che ha trovato un modo per gridare, sussurrando dove fa male. Idem un poeta mi pare.
Un poeta e una poet(ess)a mettono insieme parole che si fanno suoni da recitare al chiavo di luna o fuori i cancelli di una fabbrica.
Una poet(ess)a e un poeta cercano un mondo che non c’è ma potrebbe esserci e, cercandolo, scovano verità che non avevano mai immaginato di cercare.
I poeti e le poet(ess)e infilano una dopo l’altra parole precise e necessarie, che fanno risvegliare gli adulti e addormentare i bambini.
Le poet(ess)e e i poeti creano suoni in cerca di amanti.

(Che poi, questo della poeta o della poetessa è un annoso problema nominalistico che si pone anche in altre lingue, almeno in quelle che maggiormente maneggio e mastico – l’inglese, lo spagnolo e il portoghese.
In Spagna, in particolare, è stato un gruppo di femministe del secolo scorso a rifiutare il termine “poetisa“, in quanto troppo identificato con le sfaccendate donnine della borghesia otto-novecentesca che usavano riempire i loro frequenti momenti di ozio con la composizione di rime sentimentali, banali e sdolcinate. Come se non ci fossero (stati) anche poeti maschi altrettanto ridicoli, languidi e svenevoli; i poetessi e le poetesse della domenica tra i quali, modestamente, mi annovero.
Detto questo, a me risulta più agevole pensare a una donna che compone versi come a una poetessa che come una poeta. Ma capisco le donne che vogliono farsi chiamare poete e capirei anche se volessero tenere per sé il termine “poeta” e lasciare agli uomini un ipotetico neologismo maschile che si potrebbe comodamente coniare come “poeto“. Al plurale il problema non si pone. Tutti poete e poeti sono. E a mare le poetesse e i loro corrispettivi! Quelli che pur non essendo mossi dalle necessità e dalle urgenze, continuano a scrivere testi con insistiti a capo e poi si avvicinano ai tendaggi del salotto e si portano una mano alla testa con la palma rivolta al pubblico seduto di fronte alla loro immaginaria quarta parte.)

Il 21 di ogni Marzo

21 giovedì Mar 2019

Posted by aitanblog in inter ludi, versiculos

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Tag

marzo, poesia, primavera

Un modo di denudarsi

per trovarsi di nuovo travestiti.

Una maniera per gridare

sussurrando dove fa male.

Una stella caduta o cadente

che brilla o ha brillato

senza lasciare niente.

Un sistema di scrittura

con insistiti a capo.

Una carezza e un pugno

dentro un urlo di noia,

di gioia o di vibrante protesta.

Un insieme di suoni

in cerca di amanti.

A stick, a stone,

o fim do caminho.

É um resto de toco

é um pouco sozinho.

Uno squarcio

nel silenzio.

Una maniera per dirlo,

per sussurrarlo

o per gridarlo

al mondo.

Una menzogna

che dice la verità.

L’eterna ricerca di una cosa

per scoprirne un’altra.

Le piogge di marzo

fechando o verão.

É a promessa de vida

no teu coração.

Un mondo che non c’è

ma potrebbe esserci.

Un modo come un altro

per ripassare il tempo.

Una parola che non ti scivoli addosso

per finire nella dimenticanza del non detto,

una parola precisa e necessaria,

inutile come questa sottospecie

di poesia.

Una nenia per risvegliare gli adulti

e addormentare i bambini.

É pau, é pedra,

é o fim do caminho.

É um resto de toco,

é um pouco sozinho.

It’s a sliver of glass.

It is life, it’s the sun.

It is night, it is death.

It’s a trap, it’s a gun.

It’s a bang and a pun.

(La poesia, molte volte, è un caso, un incidente di percorso, una scoperta accidentale, una svista che ti rende tutto più chiaro…)

Sono le acque di marzo

che segnano l’inizio

di una nuova primavera.

È il 21 marzo,

la giornata

internazionale

della poesia.

¡Caracoles!

Caspita!

‘Azzo!


Come è ormai tradizione, ad inizio primavera improvviso quattro, quattordici o una quarantina di perversi versi e li butto nella rete per vedere l’effetto che fa.

Per venire al mondo

05 martedì Mar 2019

Posted by aitanblog in stefania, versiculos

≈ 6 commenti

Tag

poesia, stefania

Un paio di giorni Stefania mi ha portato dei fogli e ha detto: “Papà, ho scritto una canzone, la vuoi sentire?”.
Era già successo (2017/10/22/stefy_poetessa), ed ogni volta il risultato è più sorprendente e, in qualche modo, commovente e spaventoso, anche.
Cacchio, ha sette anni appena compiuti, la mia bambina.

________________________

PER VENIRE AL MONDO

Per venire al mondo,
per visitare il mondo
per me è difficile
perché senza una vita
non so se una vacanza
lì al mondo si può fare
se voglio una vita come tanti.
Ho bisogno di esistere
e non sognare di esistere,
perché se voglio una vita,
per venire qui[,]
una vacanza qui[,]
ci vuole la vita[;]
avuta la vita[,]
devo inventarmi,
o costruirmi un destino.

________________________

Va be’, tutti nasciamo poeti.
Tante volte si inanellano parole a caso; poi si cerca un senso. O sono gli altri a dare senso alle tue parole.

Ma quel mattino lei, dopo aver scritto i suoi versi, mi ha pure spiegato cosa volesse dire e questo ha meravigliato anche me, che la sento ragionare, reinventare il mondo e discettare di tutto ogni giorno. Mi ha detto che questa “è la storia di una bambina che ancora deve nascere”. Una specie di inno esistenzialista alla vita, insomma…

E poi, a parte tutto, trovo un paio di distici particolarmente riusciti e compiuti (di quelli che avrei voluto scriverli io, insomma):

“Ho bisogno di esistere
e non sognare di esistere”

“devo inventarmi,
o costruirmi un destino.”

Ecco, spero tanto, che Stefania sia sempre capace di essere (per quanto possibile) artefice del suo destino, padrona di una vita che valga la pena di essere vissuta. E spero anche che non le manchino mai le parole per raccontarla e raccontarsela, la vita.

(Ma mi fermo qua. Già è stato difficile farmi autorizzare a pubblicare in rete i suoi versi. Se sa che li commento pure, va a finire che si stizza. E, in fondo, ha anche ragione. Anche se io, oltre che per fare il buffone e per far vedere al mondo che gioiello di figlia che ho, metto qua sopra queste cose soprattutto per lei, perché un domani possa rivedere qualche scheggia di quello che era e compiacersene, oppure capire qualcosa in più di se stessa e della direzione e il verso del proprio destino.)

La poesia non serve

05 venerdì Gen 2018

Posted by aitanblog in inter ludi, versiculos

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Tag

poesia

“Che l’hai presa per una serva, la poesia? Eh? La poesia non è una serva. La poesia non serve…”.

______________

Breve spiegazione ad uso e consumo di Tommasino, giovane  sfaccendato cui non piace il presepe. 

Da “Natale in casa, in attesa di un’altra Epifania“.

Improvvisazione del 21 marzo

21 martedì Mar 2017

Posted by aitanblog in versiculos

≈ 2 commenti

Tag

parola, poesia

Una parola che non ci scivoli addosso

Per finire nella dimenticanza del non detto

Una parola precisa e necessaria, inutile come una poesia.

link al sito personale di Gaetano "Aitan" Vergara

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