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~ Leggendo ci si allontana dal mondo per comprenderlo meglio.

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Archivi tag: versiculos

Onorevoli e onorati

07 martedì Giu 2016

Posted by aitanblog in versiculos, vita civile

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Tag

onore, versiculos, vita civile

Onore agli uomini
che raccolgono
le carte da terra
quando
intorno a loro
non c’è nessuno
che li vede
li veda
o li possa
vedere

E onorati
ancor più
se non l’avevano
né l’avrebbero mai
buttata loro
quella carta.

(Il condizionale
è incerto,
ma corretto;
l’onoratezza
poco certa,
ma sicura.)

 

Cibobio, ommioddio!

11 lunedì Apr 2016

Posted by aitanblog in riflessioni, versiculos, vita civile

≈ 7 commenti

Tag

bio, cibo, ironia, mode, naturale, versiculos, vita civile

La farina 00
Lo zucchero raffinato
Il lievito in polvere
Il latte scremato
Il sale iperiodato
Tutta robaccia bianca
che sembra immacolata
e che non va più toccata

L’olio di palma
Deh
l’olio di palma

La carne con gli estrogeni
Il burro centrifugato
Le olive spremute a caldo
I popcorn e le patatine
Le bibite alcoliche
e quelle frizzantine

Le caramelle
La cioccolata al latte
Le merendine imbustate
I biscotti
Le bevande succose
e tutte le dolcezze
zuccherose
che fanno impazzire
i piccini
i padri
e i padri dei padri dei piccini

I cereali non integrali
I vegetali coltivati
con metodi non naturali
e i derivati degli animali
allevati in batteria

Mamma mia
Mamma mia

Tutta roba
che non esisteva
ne Medioevo
Quando
la gente
campava
trent’anni
se non crepava
prima
appena nata
da poco arrivata
o ancora bambina

DE-FINITO

21 lunedì Mar 2016

Posted by aitanblog in recensioni, versiculos

≈ 6 commenti

Tag

anarchia, anarchici, ferré, galeano, gloria fuertes, leo ferré, leopardi, poeti, versiculos

È tutto così complicato

che credo che

ci potremo salvare

solo su un silenzioso colle

o in riva al mare

con gli occhi rivolti

verso un orizzonte

dove sarà più dolce

naufragare.

 

(In questi versi

– se così si può dire –

c’è Leopardi, sì,

ma anche Galeano

e Gaetano,

e questa parentesi

si deve in buona parte

a Gloria Fuertes,

che forse non lo sai,

ma esiste,

come gli anarchici.)

 

(Manca un riferimento

o una nota al margine

nella penultima strofa

dopo l’ultimo verso

e un santo,

un senso

e un dio

nell’universo.

Ma qui si continua

ugualmente

a scrivere testi

con insistiti a capo

cercando

l’infinito

in un bicchiere

di un internet caffè

o su un ermo colle che non c’è.)

 

Voltolando

17 mercoledì Feb 2016

Posted by aitanblog in versiculos

≈ 4 commenti

Tag

letto, musa, sonno, troia, versi, versiculos

Quelle volte che ti giri
da un lato all’altro del letto
aspettando che,
se non proprio il Sonno,
venga almeno una Musa
o una Troia libidinosa
ch’abbia voglia di farsi fare
o di farti qualcosa.

Dubito, forte sum (dove “forte” vuol dire forse, probabilmente)

05 martedì Gen 2016

Posted by aitanblog in versiculos, vita civile

≈ 8 commenti

Tag

versiculos, vita civile

Ho una tremenda paura delle persone che non hanno dubbi
Di qualunque religione, razza o credenza esse siano
È tra loro che allignano i terroristi
E quelli che il terrorismo alimentano
Spargendo odio sotto forma di granitiche certezze

Ho una tremenda paura delle persone che non hanno dubbi e dei pensieri che non lasciano spazio a discussioni

Per questo dubito anche della giustezza di questo mio pensiero
Ma mi resta la paura insieme al forse (forte).

Vale, tuttavia, il principio
Che nelle pratiche di vita quotidiana
Bisogna essere sì problematici
Ma non tanto da rimanere immobili
E di fronte a una scelta
A un dato momento
Si debba comunque decidere
Di imboccare una strada
E percorrerla fino al prossimo bivio
Di fronte al quale
Dopo aver vagliato i nostri dubbi e incertezze
Bisognerà di nuovo scegliere
Il sentiero di sinistra o di destra
Non dimenticando che esiste sempre
Anche una terza opzione alle nostre spalle
E innumerevoli possibilità di farsi strada di lato
Tracciando sentieri coi propri passi
Lungo cammini non ancora percorsi

Il che rende le nostre strade potenzialmente infinite
Quand’anche davanti a noi
Si prospettassero sempre e solo bivi
E non anche trivi, quadrivi,
Crocicchi infernali
E paradisiache distese

D’altro canto,
Ad ogni buon conto
E in ogni situazione,
È meglio essere
Dilaniato dai dubbi
Che impietrito
Dalle certezze.

___________________________________

Dedico queste parole a tutte le persone piene di se, senza accento né saccenza (o sarebbe più corretto dire “saccenteria” nonostante la larga diffusione in internet della “saccenza” e sui vocabolari della “saccenteria”? Va be’, lascio “saccenza”, che mi suona meglio in questa frase. Credo dipenda dal gusto della rima più che da quanto affermavo prima, a proposito della diffusione popolare nell’ambito amplio della comunicazione virtuale.)

Fata sbadata bis

29 martedì Dic 2015

Posted by aitanblog in romantico, versiculos

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Tag

romantico, versiculos

Poi
sei arrivata tu in questa vita
com’una guida ch’ha perso la strada,
la mia da tanto era già smarrita
e non sapevo più tenermi a bada.

E sei venuta tu, fata sbadata,
cercando insiem’a me la via d’uscita
che io sentivo in te già ritrovata
dopo tant’anni d’ansia non finita.

Ma quando la passione è svanita,
Ho visto la bacchetta tua sbiadita
sparirti come sabbia tra le dita.

Sì che ora sei bella e finita
come finisce sempre la partita
fin’a fine sonett’ e fine vita.

.


Qui la prima versione del 2005 intitolata “Fata sbadata presto svanita”.


In occasione del quarto compleanno di Stefania, perché lo legga il suo quarantesimo anniversario o giù di lì.

13 domenica Dic 2015

Posted by aitanblog in stefania, versiculos

≈ 7 commenti

Tag

stefania, versiculos

Vedi, piccola mia,
papà ha vissuto la sua vita
come un idiota da romanzo
cercando la verità nella bugia
e la bugia sotto i belletti
della bonomia.

Vedi, piccolo amore,
il tuo papà
non si è mai preoccupato troppo
delle abitudini e delle latitudini
piccolo borghesi

e questo, tante volte,
lo ha messo al centro
degli spettegolii
della piccola borghesia
che vuole giudicare
senza essere mai giudicata
da chiunque o chicchessia.

Ma per lui questo
non è stato mai
un vero problema.

Il problema per lui
è stato piuttosto
la fame universale
di pane, di alfabeti
e di autonomia.

Vedi, piccolo amore mio,
la nostra è stata sempre
una famiglia degli estremi:
missionari, dilapidatori
di patrimoni e matrimoni,
trapezisti senza rete,
navigatori contro vento,
cercatori di senso
e di fantasticheria.

E il senso,
il tuo papà,
l’ha trovato
solo di rado,
prima che tu
entrassi di soppiatto
dentro l’orizzonte
dell’esistenza sua,
per riempirgliela
di significato,
amore
e fantasia

(senza però
assolutamente
scordare
il pane,
gli alfabeti
e la ricerca ostinata
dell’autonomia
per se stesso,
per gli altri
e
soprattutto
per te,
vita mia.)

E scusami
se ti suono
un po’ presuntuoso
o troppo antiquato
(chi cavolo
lo dice più
“piccolo borghese”?).

Senti piuttosto
l’amore che muove
queste parole
ed anche quelle,
insieme con il sole
e le altre stelle.

L’isola dei poeti stinti

27 venerdì Nov 2015

Posted by aitanblog in versiculos

≈ 5 commenti

Tag

versiculos

Preso atto del fatto che
nella vita ne ha dette tante
senza aver detto niente,
si prenda il poeta poetante
e lo si metta in un’isoletta
pressoché deserta e appartata
senza alcun tipo
di mezzo di comunicazione
individuale o di massa
a sua disposizione,
e lo si lasci de-cantare
un mese o due,
affinché il suo pensiero
giunga a maturazione
e gli si rafforzi
l’urgenza
di condivisione
ovverosia
l’imperiosa
necessità
di mettere
in comune
la propria visione
del mondo,
dei fatti,
dei sensi,
degli atti
dei ratti,
e degli accatti;

così che,
dopo cotanto silenzio coatto,
il presunto poeta,
spogliato
dai suoi abiti consunti
e dai consueti costumi,
prenda atto del fatto che
quand’anche avesse
qualcosa da dire,
prima di dirlo,
sarebbe il caso
di valutare
se ciò che sta per dire
sia davvero
e fuor di ogni dubbio
migliore del silenzio;

e quand’anche scoprisse
che fosse il caso
di rompere
la sacralità
del non détto,
imparasse,
il nostro povero
versificatore,
a distillare
le parole,
per pronunciare
solo quelle
veramente
necessarie

(qui,
per esempio,
se ne potrebbero
cancellare
senza indugio
o detrimento
sessanta,
ottanta,
novanta
o anche
duecento!)

(e qui la smetto
per non rischiare
di apparire eccessivo
e un po’ bulletto,
anche perché
potrei continuare
ad infinitum
essendo codesto
uno di quei casi in cui,
finché non decidi
che è proprio il caso che la smetta,
più ne hai e più ne butti dentro
e ne metti e ne metti,
e, mettendo, buttando e
mettendo ancora,
emetti,
tra un verso e l’altro,
vomiti
rutti e cazzatine
sfuggite come un peto
al primo incontro)

Speranza e Sudore

13 venerdì Nov 2015

Posted by aitanblog in invettive, versiculos, vita civile

≈ 8 commenti

Tag

invettive, versiculos, vita civile

Tutta una vita
a spaccare
e ricostruire muri

Tutta una vita
tra polvere
calce e calcinacci

Tutta una vita
Tutta una vita
e una vita intera
a sudare per costruire
e ricostruire
case d’altri
e palazzine condominiali
cercando di accontentare
la signora e il signore
con il beneplacito
dell’amministratore

Tutta una vita
e una vita intera
a lavorare per dieci undici ore
con una pausa veloce
per mangiare e pisciare

Tutta una vita
a misurare il senso e il valore
delle pietre
dell’impegno profuso
e di tutte le cose
visibili e invisibili
alla signora
al signore
e al signor
amministratore

Tutta una vita a sudare
e a godere il riposo
come chi se lo sa meritare

Tutta una vita
a faticare
faticare
faticare
come se il lavoro
fosse la cosa
più importante
del mondo

E ora sei lì
inchiodato
dalla mattina alla sera
fuori un sale e tabacchi
ad aspettare
una combinazione di numeri
che combaci con quelli
che hai scelto tu
e che ti cambieranno
finalmente la vita

Ma la tua vita
non cambia
e non cambierà
E secondo me
lo sai anche tu
che non cambierà
e non cambia mai

E ora io sono qui
a maledire il paese
che prende il pizzo
sulla tua speranza
sulla tua ossessione
sulla voglia
che abbiamo tutti
di rinnovarci
migliorarci
e cambiare
senza impegno
senza ingegno
e senza
almeno un po’
sudare

Figli di un troll minore – Improvvisazione in forma di sonetto

08 domenica Nov 2015

Posted by aitanblog in idiomatica, invettive, versiculos

≈ 3 commenti

Tag

versiculos

Essendo piccoletti di statura,
d’intelletto o di envergadura*
s’ingegnano a far qualsiasi cosa
perché la vita altrui sia disastrosa

così com’è il loro vivacchiare
sempr’acquattati per tender agguati
per far cadere o precipitare
color che più di lor furon dotati.

E la vetta del loro godimento
la raggiungon come per stordimento
nel corpo dei caduti calpestare

per dopo di lassù potere guardare
e perdere il disagio e la paura
per ciò che non gli diede la natura.


* In spagnolo, apertura alare degli uccelli, ma anche levatura, importanza.

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