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L a   l u n a ,   l a s s ù

Lassù, la luna tutta intera.
Fa caldo, un caldo che avevo dimenticato
(il caldo lo dimentichi ogni anno
e ogni anno torna molesto
e puntuale).

Lassù, la luna, tutta intera,
dentro di me,
una sete terribile
e sconfinata.

Apro il frigorifero e mi attacco
alla bottiglia di vermouth rosso,
lo stesso che mio nonno si portò
fino alla tomba.

Chissà la nonna ora con chi tromba!

Lassù la luna, tutta intera.
Dentro di me, la sete che non passa.
Nella mia testa risuona una grancassa.

Scendo in strada tutto coperto di peli
e di una sete grassa, grossa, rossa
e sconfinata; curvo nelle ossa,
i denti lunghi e spessi,
la testa bassa e il cuore che
sconquassa tutta la massa
del mio corpo affamato
e la matassa
dei pensieri miei.

La luce della luna illumina
la tua figura muta
su cui mi catapulto
cupo in volto
e scuro dentro al cuore;
tu, tutto turbato e titubante
guardi verso il fiume
pensando di buttarti.

Di certo lo hai capito
che tra un po’
ti sbrano.
. . . . . .
. . . .
. . .
.