In un dato momento di un millennio qualsiasi, il cavaliere bianco e il cavaliere nero partiranno rispettivamente da nord e da sud in cerca di non so che.
Giorni e mesi dopo, trovandosi uno di fronte all’altro, il cavaliere nero e il cavaliere bianco lotteranno fino all’ultimo respiro e si odieranno fino all’ultimo momento, quando cadranno entrambi al suolo, senza avere il tempo di rendersi conto che sotto l’armatura bianca e sotto l’armatura nera i loro volti sono identici come due gocce di sangue, come due occhi della stessa faccia, come due pezzi della stessa scacchiera.
La torre, il re, il cavallo e la regina, dopo che li avranno visti cadere, torneranno distratti nelle loro caselle bianche e nelle loro caselle nere, tutti intenti ad alimentare dentro di sé l’odio nero per il diabolico bianco e l’odio bianco per il diabolico nero.
Fino a che arriverà un bambino che li butterà via in un cassetto per giocare a dama con la zia Maria.
E se così sarà, sarà così e così sia.