Dare e dando darsi (3 giorni in cucina)
Sono stati tre giorni rilassanti e intensi che ho dedicato a creare il Natale intorno a me per le persone cui voglio bene, soprattutto per mia figlia e per mia madre.
Non importa se ci credi o no. Quando si è adulti bisogna farsi portatori dello spirito natalizio e trovare piacere nel donare e nel darsi.
Mi vieja è convalescente dopo una frattura al femore, ma in decisa via di ripresa, così l’ho sostituita io ai fornelli.
Tre giorni tra pizze, casatielli, scarole, fritture, vongole, taratufi, calamari, insalate, insalatone, insalate di rinforzo, insalate Olivier (che un tempo chiamavamo russe), polpette, polpettine, brodi di carne, carne in brodo, tagliolini, braciole (in italiano: involtini) e lasagne. Ho cercare di fare tutto secondo tradizione familiare nei modi e nei tempi in cui lo faceva lei.
Non è stato facilissimo, ma mi sono pure divertito e qualche volta perfino rilassato.
Mo mi sento come il babbo natale di questa illustrazione del grande Saul Steinberg che ho restaurato digitalmente con le mie mani da una foto incompleta e sfocata che ho trovato in rete.
A pancia all’aria.
Spero che vi piaccia.
3 giorni in cucina (da Natale a Santo Stefano)
Le amiche e gli amici cuochi autentici mi perdoneranno per gli evidenti errori di realizzazione, di composizione e di esposizione.