(Improvvisazione con 30 stereotipi piuttosto molesti)
Secondo un sondaggio condotto dal linguista Giuseppe Antonelli e pubblicato sul Corriere della Sera, queste sono le 30 espressioni più fastidiose dell’italiano dei nostri tempi, raccolte in ordine alfabetico.
1) A 360°
2) Anche no
3) Aprire un /sedersi intorno a un tavolo
4) Ci sta
5) Combinato disposto
6) Come se non ci fosse un domani
7) Detto ciò / ciò detto / detto questo
8) E poi mi taccio
9) Eccellenza
10) Gettonare / -ato
11) H24
12) Il tema è…
13) Importante
14) Ma di cosa stiamo parlando?
15) Mettere / messa a terra
16) Mettere in campo
17) Mozzafiato
18) Narrazione
19) Nel senso…
20) Performare / -ante
21) Plastico / -amente
22) Praticamente
23) Quello/a/e/i che è / sono …
24) Resilienza
25) Senza se e senza ma
26) Solare
27) Sostenibile
28) Tanta roba
29) Trovare la quadra
30) Tutta la vita.
Da questa lista è possibile scegliere le 5 espressioni più antipatiche e spedirle all’indirizzo e-mail lettereasette@rcs.it.

Io, dopo aver votato la mia cinquina idiosincratica,* mi sono preso la libertà, e di certo anche il gusto, di scrivere una storiella che comprendesse tutte e trenta le parole moleste.
È nato così il racconto più fastidioso del mondo, che potete leggere qui di seguito.
Si svegliò, un giorno, senza sé e senza ma’, e si mise a cercarsi. La madre, intanto, cercava lui H24 (12), una ricerca a 360° (1), mettendo in campo (16) tutte le sue forze con strenua resilienza (24), come se non ci fosse un domani (6). Un amore mozzafiato (17), un combinato disposto (5) di affetto e responsabilità, nel senso di (19) prendersi cura dell’altro, tutta la vita (30), senza se e senza ma (25)
Lui, intanto, non era più la persona solare (26) di un tempo, il più gettonato (10) della compagnia, un’eccellenza (9) in ogni campo, sempre performante (20) e capace di sedersi intorno a un tavolo (3) e trovare la quadra (29), senza se e senza ma (25 bis). In poche parole, lui non era più quello che era (23).
Ma l’importante (13) della narrazione (18) era il fatto che oramai, per quanto mettesse a terra (15) tutti i problemi, non riusciva più ad arrivare ad una soluzione.
Praticamente (22), non trovava più sé stesso né la madre, e la madre non trovava lui.
Il tema, lo avrete capito, è (12) la ricerca e l’incapacità di trovarsi; ma anche no (2). Perché, in fondo, anche perdersi è un modo di trovarsi e ritrovarsi. E questo pure ci sta (4).
Detto ciò (7), e poi mi taccio (8), lui cominciò a sentire la sua vita e la realtà non più sostenibili (27), mentre avvertiva plasticamente (21) la sua assenza e quella della madre. Tanta roba (28), insomma. E non posso di certo dirvela tutta qua. Senza se e senza ma (25ter).
Ma di cosa stiamo parlando? (14)
Voi sapete quanta gente si perde ogni giorno in Italia e nel mondo?
Anche ora.
Mentre state leggendo.
* Queste sono le 5 espressioni che io aborrisco per quanto le sento abusate, mal utilizzate o modaiole (in ordine di antipatia).
16) Mettere in campo (ma trovo ancora più fastidioso l’uso politico di “scendere in campo”)
24) Resilienza
26) Solare
2) Anche no
11) H24