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anarchia, coercizione, giustizia, legge, obbedienza, tempi, tempo
Dal legalismo normativo alla giustizia giusta
Io non voglio l’ora legale.
Io voglio l’ora giusta.
Era legale anche Hitler.
Antigone… era giusta,
e pure il Mahatma,
Luther King, Malatesta
e Malcolm X.
Io non voglio l’ora legale.
Io voglio stesso ora
quella giusta.
Era legale anche
la leva obbligatoria,
la disuguaglianza,
la segregazione
e la schiavitù.
Ecco perché ti dico che
non voglio l’ora legale.
Io voglio che in ogni ora
e pure ora ci sia tu.
Ma senza esagerare,
che poi uno si viene a noia
e non vede l’ora che tutto finisca
il più presto possibile.
(Right now!)
Video trailer
Verso una spiegazione a posteriori (un po’ raccogliticcia e lessicalmente approssimativa)
– I sacrifici umani
– La legge del taglione
– Lo schiavismo
– La crocefissione di Cristo e la liberazione di Barabba
– Il feudalesimo e la servitù della gleba
– Il colonialismo
– I libri all’indice e la censura
– L’apartheid
– La leva obbligatoria
– Il suffragio ristretto basato sul censo, sul sesso o sul grado di istruzione
– Le scuole differenziate in base alla provenienza o al ceto
– La divisione della società in caste
– Le barriere doganali
– Le cinture di sicurezza e i caschi
– I vietato fumare
– I vaccini obbligatori
– I confini
– La legge Bossi-Fini
– La tortura
– La pena di morte
– L’ora legale
Tutte queste modalità di intervento nelle vite altrui sono state o sono ancora legali in determinati luoghi e in determinati lassi di tempo (che potrebbero pure coincidere, in taluni casi, con quelli in cui viviamo noi oggi in un regime che si autoproclama democratico).
Ma a me (quasi) nessuna di queste misure mi sembra giusta.
La giustizia e la legalità non sono coincidenti.
Antigone fece bene a non conformarsi alla norma.
Ci sono momenti in cui è doveroso ribellarsi alla legge per seguire la giustizia o i dettami della propria coscienza.
È un discorso che può apparire vago e un po’ astratto, ma provo a calarlo nel concreto.
Se qualcuno vi imponesse per forza di legge di bruciare tutti i vostri libri e i vostri dischi, a voi sembrerebbe giusto?
E se una norma vi proibisse di congiungervi con una straniera o di votare per limiti di età, in base al vostro sesso, al vostro peso o al colore dei vostri calzini, ve ne stareste zitti, muti e obbedienti?
E come reagireste se venisse restaurato lo schiavismo o la divisione della società in caste in base a un decreto ministeriale o una revisione della costituzione?
Sono casi in cui a me pare che non rispettare la legge sia un dovere morale che risponde a una forma di giustizia che sta al di sopra delle regole e delle norme contingenti.
Per questo ribadisco che vorrei l’ora giusta e non quella legale.
L’obbedienza non è una virtù in sé. Non lo è mai stata.